domenica 27 settembre 2009

SIAMO PROPRIO SICURI CHE IL CALCIO CONTENUTO NEI FORMAGGI FACCIA BENE ALL'OSTEOPOROSI?


di Brigida Russo


Quando si parla di salute si fa quasi sempre riferimento ai soliti parametri: il controllo del colesterolo, della pressione, della glicemia, ecc...ma quanti di noi si preoccupano di misurare il proprio PH corporeo?


Pochi sanno che questo valore è il maggiore indicatore di tutta una serie di squilibri che spesso sfociano in vere e proprie malattie. Astenia, artrosi, infiammazioni, ansia, depressione e malattie croniche da raffreddamento possono derivare da una eccessiva acidificazione dei tessuti.

Vediamo cos’è e come funziona: il nostro corpo per funzionare al meglio ha bisogno di mantenere un equilibrio costante tra acidi e basi con un valore ottimale di ph 7,4 (tranne naturalmente che nello stomaco). La nostra alimentazione carica di cibi acidi (pasta, carne, formaggi, dolci, legumi) e carente di cibi alcalini (frutta e verdure) minaccia continuamente questo equilibrio tra acidi e basi. Il nostro corpo per metabolizzare l’eccesso di acidi ha bisogno di sali minerali alcalini quali il sodio, il potassio, il magnesio, ecc… che possono essere recuperati da due fonti: dagli alimenti o, in mancanza di questi, dall’organismo stesso.


Cosa significa questo? Significa che le ossa (quando una dieta è scorretta) cominciano per prime a cedere il calcio e gli altri sali minerali e successivamente vengono intaccati tutti gli altri tessuti, generando un impoverimento di sostanza organica. A volte gli acidi si accumulano anche nel corpo dando origine a calcoli e irrigidimenti articolari. Purtroppo molti medici continuano ancora a consigliare con leggerezza diete ricche di formaggi e proteine animali perché...ricche di calcio.

Per evitare un eccesso di acidosi può essere utile seguire qualche regola base:

1) Ridurre la quantità di cibi acidi;
2) Privilegiare cibi freschi ricchi di vitamine e minerali (quelli trattati e raffinati ne sono praticamente privi);
3) Abbinare correttamente i cibi tra di loro;
4) Rispettare il metabolismo che cambia a seconda dell’ora, dell’età, delle stagioni, del grado di ossigenazione;
5) Fare attività fisica (che migliorando l’ossigenazione cellulare favorisce gli scambi biochimici e porta ad una eliminazione di tossine attraverso il sudore).

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