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sabato 7 luglio 2012

Eroi di ieri, di oggi e di domani...


Oggi vi ripropongo un post, scritto più di due anni fa (07.05.2009), attraverso il quale "prendo posizione" riguardo all'errata opinione diffusa sul chi sia l'eroe moderno.


"E' di oggi la notizia dell'ennesimo massacro di "vittime innocenti". Un piccolo villaggio (in Afghanistan) è stato bombardato dall'aviazione statunitense.





Premetto che non ho nulla contro i ragazzi che vanno a servire le rispettive "patrie" in terre lontane, fosse anche per denaro. 

Però è importante dare "pane al pane e vino al vino", come si suol dire. 

Piuttosto è quel giocare coi termini che mi da fastidio. 

Spesso ci presentano i militari come degli "eroi". Ma l'Eroe è ben altra cosa. 

I soldati (di qualunque nazione) vanno in guerra per il denaro. Infatti è risaputo che i militari che prestano servizio in Afghanistan o in Irak percepiscono stipendi altissimi.

Gli eserciti si fanno col denaro, e servono a produrre denaro. Punto e basta.

E la cosa non è nuova, va avanti così da chissà quanto tempo. Per fare un esempio, tutti i soldati dell'antica Roma erano ben remunerati durante le campagne militari, e quando tornavano a casa ricevevano appezzamenti di terreno come "bonus" di uscita. Pompeo e Crasso (che con Cesare formarono il Triumvirato) erano straricchi, molto più di Berlusconi, perciò si potevano permettere di mettere sù dei formidabili eserciti.

Oggi, in molti "paesi civili", gli eserciti sono pagati dal popolo. Ma è sempre questione di ricchezza.

Ma, tornando all'eroicità, è bene precisare che l'Eroe (termine che deriva da Eros=Amore, Passione,Desiderio) è una persona che ama la vita profondamente e combatte contro le ingiustizie per difendere i deboli e gli oppressi (non per massacrarli, al soldo di politici e multinazionali).

Di solito l'Eroe combatte contro persone o esseri più forti di lui (come nel caso degli Eroi mitologici che combattevano contro draghi e mostri).

Nella Mitologia Greca, Ercole, Teseo, Perseo, Bellerofonte e tanti altri affrontavano imprese "sovrumane" per liberare territori e popolazioni da minacce mortali. 

L'Eroe (quello vero) è un essere a metà strada tra l'umano e il divino (perché un Eroe è per metà figlio di un dio e per metà figlio di una mortale), e il suo scopo è liberare gli esseri umani da minacce, mostri e quant'altro.


Bellerofonte uccide la Chimera

A proposito del "guerriero moderno", o eroe moderno, oggi è tale chi "cerca" e difende la Verità (Verità  in quanto sinonimo di Realtà, non come contrario della menzogna).


Perciò l'Eroe combatte non tanto con le armi ma soprattutto attraverso "l'arma della comunicazione", perché i mostri di oggi sono le tante illusioni di cui siamo vittime, quelle illusioni che ci fanno vedere un riflesso distorto e del tutto immaginario della Realtà.



lunedì 22 giugno 2009

IRAN - CONOSCERE PER AMARE


Le notizie di repressione che giungono dall'Iran mi fanno molto soffrire. Vorrei dire tante cose, ma non saprei neanche da dove cominciare.


Io in Iran ci sono stato, e non una, ma ben tre volte. Nel mio secondo viaggio in India (via terra, ho impiegato venti giorni per arrivarci) ho avuto l'immenso piacere di attraversare buona parte del mondo islamico. Ho visitato decine di piccole e grandi moschee. Ho conosciuto e sono stato ospitato (in Turchia e a Teheran) in casa di amici mussulmani conosciuti per caso. Ho mangiato con loro (e come loro), ho ascoltato le loro storie (che poi sono molto simili alle nostre) e condiviso le loro aspirazioni di vivere una vita piena ed appagante.


L'Islam non è pieno di "terroristi", come vogliono farci credere. A questo proposito consiglio vivamente di guardare Zeitgeist per farsi un'idea di quali "cospirazioni" dei potenti della Terra sono alla base del "fantasma" del terrorismo.


Io in Iran ci sono stato, dicevo. La seconda volta che sono stato a Teheran vi ho soggiornato una settimana, non da turista, ma da "viaggiatore". Il che è molto diverso. Viaggiando su un autobus che conduceva alla capitale, mi sono imbattuto in un folto gruppo di studenti universitari. Erano tutti ragazzi "puliti". Tornavano dall'Italia, dove studiavano in diverse università, per trascorrere le vacanze con le loro famiglie. Ricordo ancora con piacere la "pacifica" ressa che ci fu tra di loro per avermi come ospite. Siccome ero diretto in India (e Teheran era sulla mia strada) accettai l'ospitalità di un giovane della capitale.


Rimasi a casa sua una settimana. I suoi genitori ed i parenti furono tutti veramente ospitali. Era una casa pulita e piena di tutti i comfort che una famiglia agiata del posto potesse permettersi. Entrai in molte case di amici e parenti del mio ospite e sempre, sempre, sono stato trattato come un ospite "prezioso". La cosa un po' mi imbarazzava ed un po' mi lusingava.


Erano i tempi di Khomeini e dell'assalto all'ambasciata americana. Non vedevano di buon occhio gli americani (li consideravano dei destabilizzatori), ma non erano nemmeno felici della "morsa" ferrea dell'Imam Khomeini. I popoli, si sa, sono solo le vittime dei potenti.
Che siano occidentali o orientali i popoli sono solo vittime innocenti. Ma sono anche facilmente influenzabili e manovrabili. Basta sapere quali "leve" usare. Quali slogan fare circolare. Quali immagini dargli del "presunto" nemico e, siccome ogni uomo vive nella paura, è facile poi fargli credere che se non sarà lui ad aggredire sarà aggredito a sua volta.


Lo spauracchio del terrorismo si basa proprio su questa "debolezza" umana: la facile manovrabilità da parte di chi detiene il potere e la paura. E siccome due più due fa quattro, il gioco è fatto.


Io ho attraversato il mondo islamico, dicevo. Ho guardato attentamente il loro modo di fare. Ho ascoltato i loro cuori. Certo, sono passati tanti anni (anche se poi sono stato, più recentemente, in altre nazioni islamiche) ma posso garantire che è brava gente. Certo, si tratta di una razza diversa dalla nostra, con altre usanze, altri modi di vivere.


Sono stato anche a Kabul. Altra gente, quella afghana. Più dura...ma non terrorista. I terroristi non esistono! Sono solo un'invenzione per andare a conquistare i "tesori" degli altri. Derubarli del loro petrolio, delle miniere e quant'altro possa arricchire i potenti della Terra.


Occhio! Non facciamoci fregare. Stiamo svegli. Rispettiamo la vita, la nostra e quella degli altri, perché non c'è nulla di più prezioso.


giovedì 7 maggio 2009

I FIORI DI KAMA - MILITARI: LI CHIAMANO EROI, IO LI CHIAMO MERCENARI

Oggi vi ripropongo un post, scritto più di due anni fa (07.05.2009), attraverso il quale "prendo posizione" riguardo all'errata opinione diffusa sul chi sia l'eroe moderno.


"E' di oggi la notizia dell'ennesimo massacro di "vittime innocenti". Un piccolo villaggio (in Afghanistan) è stato bombardato dall'aviazione statunitense.





Premetto che non ho nulla contro i ragazzi che vanno a servire le rispettive "patrie" in terre lontane, fosse anche per denaro. 

Però è importante dare "pane al pane e vino al vino", come si suol dire. 

Piuttosto è quel giocare coi termini che mi da fastidio. 

Spesso ci presentano i militari come degli "eroi". Ma l'Eroe è ben altra cosa. 

I soldati (di qualunque nazione) vanno in guerra per il denaro. Infatti è risaputo che i militari che prestano servizio in Afghanistan o in Irak percepiscono stipendi altissimi.

Gli eserciti si fanno col denaro, e servono a produrre denaro. Punto e basta.

E la cosa non è nuova, va avanti così da chissà quanto tempo. Per fare un esempio, tutti i soldati dell'antica Roma erano ben remunerati durante le campagne militari, e quando tornavano a casa ricevevano appezzamenti di terreno come "bonus" di uscita. Pompeo e Crasso (che con Cesare formarono il Triumvirato) erano straricchi, molto più di Berlusconi, perciò si potevano permettere di mettere sù dei formidabili eserciti.

Oggi, in molti "paesi civili", gli eserciti sono pagati dal popolo. Ma è sempre questione di ricchezza.

Ma, tornando all'eroicità, è bene precisare che l'Eroe (termine che deriva da Eros=Amore, Passione,Desiderio) è una persona che ama la vita profondamente e combatte contro le ingiustizie per difendere i deboli e gli oppressi (non per massacrarli, al soldo di politici e multinazionali).

Di solito l'Eroe combatte contro persone o esseri più forti di lui (come nel caso degli Eroi mitologici che combattevano contro draghi e mostri).

Nella Mitologia Greca, Ercole, Teseo, Perseo, Bellerofonte e tanti altri affrontavano imprese "sovrumane" per liberare territori e popolazioni da minacce mortali. 

L'Eroe (quello vero) è un essere a metà strada tra l'umano e il divino (perché un Eroe è per metà figlio di un dio e per metà figlio di una mortale), e il suo scopo è liberare gli esseri umani da minacce, mostri e quant'altro.


Bellerofonte uccide la Chimera

A proposito del "guerriero moderno", o eroe moderno, oggi è tale chi "cerca" e difende la Verità (Verità come Realtà, non come contrario della menzogna), non tanto con le armi ma soprattutto attraverso "l'arma della comunicazione".