mercoledì 30 maggio 2012

Un quindicenne così non s'è mai visto

Correva l'anno 3000 a.C. (così dice il Bhagavata Purana), secolo più, secolo meno.


Il Kali yuga non era ancora iniziato e si era, allora, nello Dvapara yuga (nell'età del bronzo).


All'alba di un giorno fatidico un giovane quindicenne, Krishna, bello come il sole, accompagnato da suo fratello Baladeva (bello come la luna) e da molti coetanei, suoi cari amici d'infanzia, si apprestava a lasciare il villaggio di pastori dov'era stato allevato con cura e  amore.

A salutarlo in lacrime vi era tutto il villaggio di Vrindavana (nell'attuale stato indiano dell'Uttar Pradesh): i suoi genitori adottivi, Nanda e Yashoda, le giovani ragazze del villaggio, sue amanti e compagne di giochi, come Radha, Chandravali e Lalita, e tutti gli anziani del villaggio.





Il giovane Krishna si stava accingendo a partire alla volta della città di Mathura (a sud dell'attuale Nuova Delhi), per andare a riscuotere un vecchio debito: c'era uno zio cattivo cattivo, Kamsa, usurpatore del trono di Mathura, che doveva essere spodestato.


Questa brutta storia era cominciata alcuni anni prima della nascita di Krishna: Kamsa, stanco del carattere buono e poco espansionista del padre Ugrasena, organizza un complotto per detronizzare il padre. Il complotto riesce e Kamsa imprigiona il padre e tenta di uccidere sua sorella Devaki e il cognato, il re Vasudeva. Ma qualcuno lo dissuade dal farlo.


Kamsa, allora, imprigiona la coppia reale e lì, nella cattività di una prigione, nacque il piccolo Krishna.


Ma poiché vi era una profezia (conosciuta da Kamsa) che rivelava che l'ottavo figlio di Devaki lo avrebbe ucciso, l'usurpatore uccideva regolarmente tutti i figli che nascevano alla sorella.


Quando Devaki mise al mondo Krishna, delle voci divine le rivelarono che il bimbo era un Avatara di Vishnu e avrebbe dovuto immediatamente metterlo in salvo.


Quindi nella notte, con l'aiuto di alcuni complici, Vasudeva evase temporaneamente dal carcere, prese suo figlio Krishna e l'altro suo figlio (Baladeva, anche lui Avatara di Vishnu) che aveva avuto dalla seconda regina Rohini e li portò in salvo in un vicino villaggio di pastori: Vrindavana.


In quel villaggio il piccolo Krishna crebbe compiendo, si dice, imprese tanto straordinarie da sembrare inverosimili. Le sue gesta giovanili fanno impallidire quelle di tutti gli eroi conosciuti da noi, in Occidente. La forza e il potere mostrati da Krishna, sin dai primi anni di vita, sono di gran lunga superiori a quelle di Ercole, di Teseo, Perseo, Achille e tanti degli eroi omerici e mitologici.


Possiamo dire che Krishna, i draghi se li mangiava a colazione.


Come Krishna stesso rivela, molti anni dopo sul campo di battaglia di Kurukshetra al suo discepolo Arjuna: Egli (inteso come Vishnu) discende di era in era per annientare coloro che vogliono frenare l'evoluzione e ristabilire l'ordine universale.


In effetti Krishna è un Altissimo Iniziato Solare che ha incarnato il Principio del Distruttore e dell'Amante Universale. Suo simbolo è il Leone (e si dice che cavalcasse un leone). 


Il Suo compito era (non quello favoleggiato in modo infantile da molti) di epurare il nostro pianeta da alcune "presenze" indesiderate e anti evolutive, aprendo un nuovo ciclo per il nostro pianeta e iniziandolo a una nuova vibrazione.


Quindi, all'epoca, non vi fu demone o eroe che scampasse alle mani forti di questo giovane dio se agiva contro le Leggi Divine.












Dopo un lungo viaggio coi suoi amici e con Balarama, il quindicenne Krishna arriva nella città di Mathura, e trova la città in festa: ovunque vi sono padiglioni abbelliti da bandiere e stendardi, musiche, danze, profumi, tornei, soldati, guerrieri, eroi e principi, gente che passeggia, mercati in festa.


Krishna e Balarama entrano nella città come dei leoni in una selva. 


Splendenti in tutta la loro bellezza e forza si divertono con gli amici, indossano abiti colorati e si apprestano a partecipare da protagonisti alla festa in corso.


Mentre si stanno dirigendo verso un padiglione dove si sta svolgendo il Dhanur Yajna, il Sacrificio dell'Arco, al quale stanno partecipando i più forti e valenti re e principi dell'India antica, il giovane Krishna viene aggredito dal più forte elefante di Mathura, Kuvalayapida, che tenta di ucciderlo.


Divertendosi con quel mostro inferocito, Krishna ci gioca un po, danzandogli attorno o sotto le gambe massicce, ma poi, stanco di giocare, lo uccide a schiaffi e gli spezza la colonna vertebrale con un pugno.


Quindi prosegue alla volta del luogo dove si svolge il Sacrificio.


Il Sacrificio consisteva nel riuscire a tendere la corda di un arco di origine divina: l'Arco di Shiva. 


La particolarità di quest'arco era che era talmente pesante che occorrevano diversi uomini forti per riuscire solo a sollevarlo, figurarsi poi piegarlo per legare la corda.


Dopo aver assistito agli insuccessi dei più forti eroi del suo tempo, il giovane Krishna si avvicina all'arco, lo solleva con estrema facilità, lega la corda e, tendendola al massimo, spezza l'arco in un fragore assordante, lasciando nello stupore tutti i presenti.


Velocemente Krishna e Baladeva si dirigono verso il luogo dove Kamsa sta presiedendo ad un altro torneo, dove i più forti lottatori si stanno affrontando in duelli corpo a corpo. 


Scavalcando le recinsioni e il sistema di sicurezza d'ordine i due giovani fratelli balzano come leoni sul palco e affrontano i due più forti lottatori del regno: Chanura e Mushtika, uomini talmente forti da poter frantumare con le braccia dei pilastri di marmo.


Krishna affronta Chanura e Balarama l'altro lottatore.
La lotta è veramente avvincente, a colpo risponde colpo, attacchi e schivate si susseguono in modo armonioso e bello a vedersi, tanto che i movimenti dei lottatori sembrano simili a una danza.


I due ragazzi giocano abilmente coi loro giganteschi avversari danzandogli intorno; elegantemente e veloci come fulmini riescono ad evitare i loro colpi.


Col procedere della lotta i corpi dei lottatori diventano sempre più belli: i muscoli tesi e la pelle sudata rendono il volto e il corpo di Krishna e Baladeva bellissimi a vederesi. Le gocce di sudore sembrano perle di rugiada.


Poi, stanchi di giocare coi due colossi, Krishna e Baladeva li assalgono con forza e tempestandoli di pugni e schiaffi li abbattono.


Krishna fa cadere Chanura e mettendoglisi a cavalcioni lo tempesta di pugni, fino a finirlo.












Ucciso Chanura Krishna corre veloce verso il trono del re Kamsa, che cerca di difendersi con una spada, ma il giovane, più rapido, gli fa cadere la corona dalla testa, lo afferra per i lunghi capelli, lo trascina sul palco e prima che le guardie riescano a intervenire lo uccide tempestandolo di pugni.










Ucciso il malvagio Kamsa, il quindicenne Krishna si siede sul trono e, indossando la corona rivela ai presenti la sua origine regale e il suo diritto al trono.


Ma non volendo tenere il trono per sé il giovane Avatara fa liberare il vecchio re Ugrasena, suo nonno, e i suoi genitori: Vasudeva e Devaki.


Quindi, restituendo alla città di Mathura il suo legittimo re, Krishna continua la sua opera di ristabilire l'ordine planetario.




E oggi?


Cosa farebbe un Avatara (o due) oggi?


Muoverebbero guerra o userebbero altri metodi per ristabilire il corretto ordine evolutivo?


Prossimamente su questo schermo (forse) parleremo di questo argomento.





martedì 29 maggio 2012

I Fiori di Kama: Ai cuori puri



E' già qualche anno che scrivo post intitolati "I Fiori di Kama", basta andare su "cerca" per leggerli tutti.

A volte mi sono servito di passi tratti da libri, altre volte, più spesso, ho parlato con parole mie, ma...

...ma, se devo essere sincero, quasi mai sono rimasto soddisfatto di ciò che ho detto in questa rubrica titolata "I Fiori di Kama".

Difficile rendere onore a Kama, soprattutto attraverso le parole.

Forse perché Kama, il Desiderio, l'Eros, l'Amore....probabilmente non ama le "pubbliche piazze".

Si! Probabilmente preferisce luoghi appartati, al riparo da occhi indiscreti: dimorare in alcove dalle luci soffuse, su divani morbidi, tra tende damascate, lenzuola di seta, cuscini vellutati, musiche ipnotiche e incensi profumati al sandalo.

Anche quando è all'aperto, sempre, Lui ricerca la riservatezza, l'intimità. 

All'aperto Kama ama appartarsi in boschetti selvatici, dietro verdi cespugli frondosi, e copulare sdraiato su erba soffice, tra fiori variopinti e profumati, tra farfalle svolazzanti leggere e api ebbre di miele, mentre dolci ruscelli scorrono con le loro fresche acque.

Unico testimone dei suoi estatici amplessi: il cielo azzurro e limpido. 
Lui sì che sa guardare senza giudicare gli "atti osceni" di Kama e Rati.

I due divini amanti - colpevoli agli occhi del mondo moralista, puritano e ipocrita - di amare la bellezza, la freschezza, il fuoco, il piacere, la voluttà, il desiderio ardente e la passione.

Kama e Rati non amano scandalizzare, perciò preferiscono mostrarsi solo "ai cuori puri" aperti alla vita.

In quei cuori, che non solo non disdegnano il contatto con la materia, ma ne ricercano il "segreto" nella raffinazione energetica del crogiolo del proprio corpo,


lì, in quei cuori, 
mistici tabernacoli dello spirito, 
punti d'incrocio di Fuochi,
dove rosso zampilla il sangue, 
lì si rivela Kama in tutto il suo splendore.

Sangue...rosso rubino...cuore...passione...amore.




E' lì, nei cuori, che si compie l'Opera Mistica delle Nozze Divine.

Lì, dove Materia e Spirito sono Uno.

Viva! Viva il Desiderio! Viva il Piacere!


Viva Kama! Viva Rati! 
Viva l'Amore! Viva la Vita!


domenica 27 maggio 2012

Libri sempre verdi: Il segreto della cavalleria



Ormai molto difficile da trovare, questo piccolo ma intenso libro scritto da Victor Emile Michelet (edito nel 1930), trasmette molte conoscenze utili a farsi un'idea di cosa sia stata (e di cosa probabilmente ancora è) quella via fulgente conosciuta col nome di Cavalleria.

In questo libro il bretone Michelet descrive la figura del Cavaliere e della cavalleria nell'epopea e nella storia, nella leggenda e nel romanzo.

Una pagina dal libro:
"Che succede qui a quest'ora,
compagni della maggiorana?
Viva! Viva! Bel cavaliere!"

"Sono i cavalieri del re,
compagni della maggiorana!
Viva! Viva! Bel cavaliere!"

...I cavalieri sono, nella concezione popolare, gli uomini che rappresentano l'eroismo al servizio della giustizia. E' cavaliere chi assume le difese del debole contro il forte. E' re chi è vero signore, chi sa comandare a se stesso. Salute a chi sa essere il suo proprio re!

Ma quanti significati non evidenti, nascosti nell'ombra del cavallo e della corona, si riconnettono ai due titoli di cavaliere e di re! 

Il re, l'uomo che impugna lo scettro, il bastone sormontato dalla mano di giustizia con le prime tre dita diritte, è soltanto il capo politico di un popolo? Forse è colui il cui regno è interiore e segreto....

...Siamo abituati a considerare il cavaliere come una creatura del Medio Evo. Allarghiamo i nostri orizzonti. Egli è sempre esistito, in tutte le nazioni nobili. Cavaliere della Gallia istruito nel santuario druidico, o Kshatriya dell'India, formato da un guru brahmanico; Achille omerico iniziato dal centauro Chirone, o Rostem dello Shahanameh; il mondo lo ha visto in tutte le sue parti, sotto armi diverse....

...Che cos'è l'Ordine della Tavola Rotonda? Il Mago Merlino, il Proteo celtico, il maestro dell'eptacordo, ha formulato le regole di quest'Ordine che riunisce, intorno ad una tavola rotonda costruita secondo il suo progetto, cinquanta cavalieri che giurano di consacrare le loro forze ad un'impresa misteriosa: la cerca del Santo Graal.

Cinquanta? Quarantanove, per essere esatti. Intorno alla Tavola Rotonda c'erano sì cinquanta seggi, ma uno di essi, quello alla destra del re Artù era vuoto. Esso era riservato al cavaliere perfetto che avrebbe conquistato il sublime vaso e l'avrebbe trionfalmente recato sulla tavola.

Degli imprudenti osarono sedersi sul seggio promesso all'unico predestinato, ma furono subito folgorati o massacrati da mano invisibili, fino al giorno in cui un vecchio sconosciuto, tutto vestito di bianco, introdusse nella sala un bel giovane e lo fece sedere sul seggio vuoto.Allora sullo schienale apparve in lettere d'oro il nome di Galaad, il cavaliere conquistatore del Graal.


sabato 26 maggio 2012

Un bel documentario su "L'Arte della Guerra" di Sun Tzu

Scritto diversi secoli prima della nostra era cristiana dal generale Sun Tzu, il testo trasmette fondamentali strategie utili non solo per la guerra, ma anche per affrontare senza soccombere le difficili sfide della vita.


Questo video mi è sembrato veramente ben fatto, e ben commentato da diversi esperti nel campo delle strategie militari. Utile anche per capire alcuni retroscena di alcune delle più importanti guerre  della storia passata e recente.

Buona visione.



martedì 22 maggio 2012

LE INIZIATIVE DI KAMA: VACANZE ALTERNATIVE 2012 IN MAREMMA TOSCANA





                          RIGENERAZIONE                  EQUILIBRIO               FRESCHEZZA


Concedersi un periodo di vacanze è di per se un grande regalo che facciamo a noi stessi e chi amiamo, ma quando a questo "regalo" si aggiunge anche la possibilità di passeggiare nella natura, raccogliendo erbe selvatiche sotto la supervisione di una esperta, tornare nell'Agriturismo e utilizzarle per squisite ricette...



...quando, oltre che essere in vacanza si partecipa quotidianamente a lezioni di Yoga e Tai Chi Chuan...






...quando si ha anche l'opportunita di concedersi dei trattamenti Shiatsu o massaggi Ayurvedici...

quando si può approfittare delle terme Naturali di Saturnia o di visite a stupendi SITI ETRUSCHI....
quando...


Quando? Chi? Dove?










Dalla prima settimana di Luglio alla prima settimana di Settembrel'Associazione di Arti e Discipline Olistiche Kama offre "pacchetti settimane ben-essere" presso l'Agriturismo e Agricamping "Il Poggio del Castagno", a due passi da Pitigliano e dalle terme di Saturnia.



I pacchetti ben-essere proposti dall'Associazione comprendono:

- lezioni quotidiane di Yoga Integrale e Tai Chi Chuan; 
- escursioni ai siti archeologici etruschi; 
- godersi il cielo stellato lontano da inquinamento luminoso;
- escursioni a Pitigliano, Sorano, Terme di Saturnia...

Inoltre si può partecipare a corsi di Cucina Ayurvedica o concedersi massaggi e trattamenti shiatsu, e nei momenti liberi effettuare visite ed escursioni in una delle più belle zone etrusche d'Italia.

Il Poggio del Castagno ( http://www.poggiodelcastagno.net/  ) dispone di comode camere doppie con bagno e di spazi attrezzati con servizi nel verde (per chi preferisce il campeggio).

















Per informazioni e prenotazioni telefonare ai seguenti numeri: 349.75.73.668 - 347.177.38.32  


mail: associazionekama@gmail.com

http://www.associazionekama.com/ 




martedì 15 maggio 2012

Mudra: L'antico Linguaggio Universale della Luce


Ancora poco conosciuti, anche per chi "bazzica" nel mondo dello Yoga da molti anni, i Mudra restano tutt'ora un mistero per i non iniziati. 

Questi ultimi, infatti, li scambiano solo per atteggiamenti delle mani (o del corpo) che sì, trasmettono qualcosa, ma né più né meno di tanti altri gesti inconsapevoli del quotidiano.

Il problema dell'immenso valore dei Mudra non si porrebbe se avessimo una "vista" in grado di percepire gli innumerevoli e multicolori fasci di luce che emanano dalle nostre mani e da altre parti del nostro corpo.

Noi, con le mani e con tutto il corpo, disegniamo delle vere e proprie "geometrie di luce" tutt'intorno a noi.

Ma vi è un'enorme differenza dal muovere le mani inconsapevolmente, con le dita rattrappite, e muoverle invece con la consapevolezza di quale effetto vogliamo produrre, facendolo con delle dita vive e vibranti.

Nessuno metterebbe in dubbio la gran differenza che passa dal fare un disegno geometrico o figurato (che poi è sempre geometria) con mano ferma e leggera anziché con mano pesante e tremolante.





Una pagina da "Lo Yoga strumento di vita, Adea Edizioni":

Mudra significa "sigillo", nei limiti dell'attendibilità di una traduzione dal sanscrito in una qualsiasi lingua occidentale. 

Il termine "sigillo" sta a indicare l'atto di sigillare (o evocare) nella materia uno o più principi, e anche il modo in cui l'energia può essere indirizzata in un percorso obbligato, chiudendo alla fine di questo tragitto il circuito energetico.

Un mudra è un atteggiamento posturale che genera effetti molto profondi sull'energia, oltre a notevoli cambiamenti psichici.

Dal punto di vista cerebrale, uno studio scientifico accurato sulla pratica dei mudra condurrebbe a scoperte di grande rilevanza.

Nella psicoanalisi si utilizzano numerose tecniche miranti a far emergere dall'inconscio i blocchi emotivi e le porzioni di esperienze rimosse negli anni; se i risultati sono buoni, l'alleggerimento che ne deriva è considerevole.

I mudra producono questo effetto in modo naturale. Essi drenano dal profondo alla superficie tutto ciò che non è propriamente armonico, liberando tensioni e ansie che spesso risiedono per anni negli strati inconsci....




......La pratica dei mudra "pulisce" gli strati inconsci, sospingendo alla superficie ciò che vi si trova, per eliminarlo definitivamente. Il risultato è certo, ma i miracoli non sono contemplati. Per un tale risultato occorre quindi praticare molto a lungo, con gran tenacia e perseveranza.

L'effetto è paragonabile a un "colpo di spugna" per molte tensioni e blocchi inconsci, e si genera un alleggerimento emotivo di notevoli proporzioni.

Con un linguaggio più specificamente tecnico, possiamo definire i mudra come l'antico Linguaggio Universale della Luce.

domenica 13 maggio 2012

Una video intervista molto interessante...

Sono molti i temi trattati in questa intervista a Matias De Stefano, dalla storia che non ci hanno mai raccontato, ai bambini indaco e cristallo; dal prossimo futuro del pianeta al "cammino interiore" di ognuno do noi.

Io l'ho trovato davvero interessante.

Buona visione


martedì 8 maggio 2012

Corso per Operatori di Massaggio Ayurvedico alle Terme di Margherita di Savoia





Anche lo stabilimento termale di Margherita di Savoia (BT) rinomato per i tradizionali trattamenti curativi ed estetici, apre le porte alle discipline olistiche, quali lo Shiatsu e l’Ayurveda

La stagione termale appena iniziata prevede, nel prossimo mese di Maggio, un corso intensivo di massaggio ayurvedico dedicato agli operatori del benessere: estetiste, fisioterapisti, operatori olistici e chiunque svolga un’attività in questo ambito.

Il percorso formativo si svolge in due settimane: dal 26 Maggio al 2 Giugno e dal 16 al 23 Giugno 2012 con inizio alle ore 9.00 e termine lezioni alle ore 18.00. 

Ad organizzare il corso, che formerà operatori di massaggio ayurvedico, è l’Associazione di arti e discipline olistiche “Kama”, attiva in questo settore da circa quindici anni, affiliata ASI (Alleanza Sportiva Italiana). 

L’attestato di qualifica che verrà consegnato a chi porterà a termine il corso è riconosciuto dal CONI. La location del corso è la Spa del Centro Termale di Margherita di Savoia, in Piazza della Libertà n°1. Per i non residenti sono previste agevolazioni su vitto e alloggio.

Durante il corso, la cui durata complessiva è di 150 ore, saranno approfonditi i principali trattamenti estetici e curativi della tradizione ayurvedica, le cui origini risalgono a circa 3000 anni fa. 

Una delle novità del corso sta nel fatto che gli oli e i preparati ayurvedici saranno affiancati dalla preparazione di oleoliti e unguenti ottenuti dalle piante presenti nel nostro territorio.


Le caratteristiche particolari del massaggio ayurvedico rendono necessario che venga effettuato da operatori qualificati ed esperti. 



Un corso completo ed intensivo come questo fornisce le conoscenze tecniche e pratiche necessarie per svolgere la professione di “operatore massaggio ayurvedico” presso strutture pubbliche e private. 


Per info ed iscrizioni consultare il sito www.associazionekama.com contattare il seguente recapito telefonico:  349/7573668      

venerdì 4 maggio 2012

Usare l'arma legale contro gli abusi di potere



Da molti anni a questa parte stiamo assistendo impotenti a una serie infinita di violazioni (da parte di chi ci governa) della nostra Costituzione, basata, come dice l'art. 1, sulla Sovranità Popolare e di abusi sui diritti dei cittadini.

Negli anni sono state molte le persone: giornalisti, scrittori, blogger...a denunciare il fatto evidente che qui, di "sovranità" non se ne vede più neanche l'ombra: tutto il nostro destino è nelle mani di "poteri forti" extra-nazionali.

Personalmente non sono per le rivoluzioni, le rivoluzioni non hanno mai migliorato le cose.
Ma qualcosa si può e si deve fare.

Una buona cosa potrebbe essere "l'arma legale".

Alcuni coraggiosi avvocati, tra cui l'Avvocato Paola Musi, di Cagliari (leggi questo esposto http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2012/04/Denuncia_Paola_Musu-1.pdf ), e l'avvocato Gianfranco Orelli, di Varese, hanno denunciato il Quirinale, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri... 

Nell'esposto dell'avv. Paola Musi leggiamo i seguenti capi di accusa:

1) attentato contro l'integrità, l'indipendenza o l'Unità dello Stato;
2) associazioni sovversive;
3) attentato contro la Costituzione dello Stato;
4) usurpazione di potere politico;
5) attentato contro gli organi costituzionali;
6) attentato contro i diritti politici del cittadino;
7) cospirazione politica mediante accordo;
8) cospirazione politica mediante associazione.

Non sarebbe bello se tanti, ma tanti avvocati, si "svegliassero" un po' dal loro torpore e cominciassero a fare seriamente il mestiere per cui si sono laureati: far valere la legalità?

Le armi per difendere i propri cari e i propri connazionali le hanno: il Codice Civile e quello Penale.

Perché non usarle?

mercoledì 2 maggio 2012

Il libro degli insegnamenti di Lao-tzu



Tradotto direttamente dal cinese in inglese da Thomas Cleary, il Wen-tzu, ha visto poi la luce in italiano nel 1991. Questa straordinaria opera, che racchiude l'essenza degli insegnamenti taoisti, non può essere compresa da chi non abbia una guida illuminata. Senza guida le sua parole resterebbero oscure e confuse, o considerate troopo "semplicistiche". 
Non solo.
Il taoismo, così come il tantrismo, è atipica come "via", ed è per coloro che hanno superato diversi stadi nella Ricerca del Sé. Quindi non può essere approcciato direttamente, senza una guida illuminata..

Nonostante tutto credo sia bene che questi testi circolino tra noi, chissà che un giorno?.....

Dal libro:

"Ciò che è stabilito ai livelli inferiori non deve essere ignorato ai livelli superiori;
ciò che è vietato al popolo non deve essere permesso ad individui privilegiati.
Perciò, quando i capi stabiliscono le leggi, dovrebbero innanzitutto applicarle a se stessi per verificarle e provarle.
Se una normativa è rispettata dalle autorità, sarà rispettata dalla popolazione".

Lao-tzu disse:
C'è qualcosa, una totalità indifferenziata, che nacque prima del cielo e della terra. Non ha una forma concreta, ha solo immagini astratte. E' profonda, oscura, silente, indefinita; non possiamo udire la sua voce.
Dovendo darle un nome, la chiamerò la Via...

Quando una mente funziona in modo meccanico, allora l'innocenza originaria è alterata.
Quanto a coloro in cui le qualità spirituali non sono complete, chi sa quale sia la loro capacità distruttiva?

...Coloro che seguono la Via sono liberi e non giungono mai ad un punto morto.
Coloro che invece si lasciano dominare dal calcolo lavorano duramente e non ottengono risultati.
Le leggi rigide e le dure punizioni non sono creazioni dei grandi capi; frustare in continuazione il cavallo non è un modo per giungere lontano.

Quando proliferano le preferenze e le avversioni, nascono grandi problemi....

- Il libro degli insegnamenti di Lao-tzu, Thomas Cleary, Oscar Mondadori. -