Perseo recide la testa di Medusa
L’Eroe greco Perseo era figlio sempre del dio Zeus (al quale piacevano molto le belle donne) e della principessa Danae.
Comunque, sempre, l’Eroe ama. Tant’è vero che Eroe deriva da Eros. Eros: Amore, Passione, Desiderio.
L’Eroe era anche un essere coraggioso che amava superare se stesso. Le sue “prove” non erano certo delle passeggiate nel bosco a primavera.
E l’eroe moderno?
Finita l’era dei mostri, delle minacce al libero fluire del fiume umano nel suo scorrere evolutivo, si è aperta una nuova era.
Qualche studioso ha definito le tappe dell’eroe. Tra queste quelle basilari credo siano la partenza da casa (cioè dal conosciuto, da ciò che eravamo fino a ieri, per andare alla ricerca di noi stessi), le prove che si incontrano sul sentiero, l’iniziazione-trasformazione ed il ritorno col frutto della propria conquista. L’eroe moderno, quindi, è colui che parte per esplorare le zone segrete della vita e del proprio inconscio. La sua è una spinta alla ricerca della verità, alla sperimentazione, alla lotta, alla conquista, alla fatica, al coraggio…fino poi ad arrivare, se lo desidera, all’immolazione e al sacrificio di se stesso per un bene più elevato.
Io identifico l’eroe moderno non certo in Rambo o Superman e neanche nei kamikaze e soldati di tutto il mondo. I primi sono solo delle invenzioni, i secondi delle vittime più o meno consapevoli di persone più furbe di loro. L’eroe moderno, per me, è il Ricercatore di Verità.
Il nuovo eroe è colui che parte alla conquista di se stesso, lottando contro la propria ignoranza, le proprie paure, chiusure, pregiudizi, disarmonie.
E’ qui, dentro di noi, che si sono nascosti i mostri di un tempo.
E se vi sono dei cieli, dei “campi di Buddha” da raggiungere, questi non possono essere che in quello stesso posto attualmente infestato da Draghi, Idre, Chimere, Sfingi, Gorgoni: nel nostro cuore, sede della coscienza e dell’amore.
Identikit dell’Eroe, non di un Eroe.
Chi è l’Eroe? Un archetipo? Un “modello base” da emulare? E come l’uomo moderno può risvegliare in sé l’eroicità?
Cosa rappresentava l’Eroe nell’antichità e come identificare l’Eroe moderno?
Anticamente l’Eroe era quell’essere a metà strada tra gli dei e gli uomini. Mezzo dio mezzo uomo. Ogni vero Eroe era figlio di una divinità e di un massimo esponente del genere umano (di solito una regina o una principessa).
Per fare qualche esempio l’Eroe sumero Gilgamesh (per due terzi divino ed un terzo umano) era figlio della dea Ninsun e di uno sconosciuto.
L’Eroe irlandese Cu Chulainn era figlio del dio Lug e della sorella di un re, Deichtine.
L’Eroe indiano Arjuna era figlio del dio Indra e della regina Kunti.
L’Eroe greco Ercole era figlio del dio Zeus e della regina Alcmena.
Chi è l’Eroe? Un archetipo? Un “modello base” da emulare? E come l’uomo moderno può risvegliare in sé l’eroicità?
Cosa rappresentava l’Eroe nell’antichità e come identificare l’Eroe moderno?
Anticamente l’Eroe era quell’essere a metà strada tra gli dei e gli uomini. Mezzo dio mezzo uomo. Ogni vero Eroe era figlio di una divinità e di un massimo esponente del genere umano (di solito una regina o una principessa).
Per fare qualche esempio l’Eroe sumero Gilgamesh (per due terzi divino ed un terzo umano) era figlio della dea Ninsun e di uno sconosciuto.
L’Eroe irlandese Cu Chulainn era figlio del dio Lug e della sorella di un re, Deichtine.
L’Eroe indiano Arjuna era figlio del dio Indra e della regina Kunti.
L’Eroe greco Ercole era figlio del dio Zeus e della regina Alcmena.
Cu Chulainn
L’Eroe greco Perseo era figlio sempre del dio Zeus (al quale piacevano molto le belle donne) e della principessa Danae.
Questi solo per dirne alcuni.
Tutti gli eroi erano quindi semidivini ed erano chiamati ad affrontare imprese sovrumane che, di solito, miravano a liberare l’umanità dalla minaccia di qualche flagello o da terribili mostri. Questo il loro agire esterno. La loro mira personale invece era l’immortalità, diventare completamente divini. Essi, attraverso il “servizio” reso all’umanità e agli dei venivano “messi alla prova”, venivano “iniziati” ai misteri divini e contemporaneamente si liberavano delle ultime “zavorre” di umanità che portavano dentro di loro.
Comunque, sempre, l’Eroe ama. Tant’è vero che Eroe deriva da Eros. Eros: Amore, Passione, Desiderio.
L’Eroe era anche un essere coraggioso che amava superare se stesso. Le sue “prove” non erano certo delle passeggiate nel bosco a primavera.
E l’eroe moderno?
Finita l’era dei mostri, delle minacce al libero fluire del fiume umano nel suo scorrere evolutivo, si è aperta una nuova era.
Gilgamesh
Personaggi “investiti” di autorità (tra cui Buddha, Lao tzu, Pitagora e Gesù) hanno aperto nuove vie nel mondo. Dopo di loro qualunque uomo può diventare un eroe, se lo desidera. Ma non più un eroe che combatte contro avversari esterni, bensì contro i “mostri” della propria interiorità, del proprio retaggio animale.
L’eroe di oggi è uno speleologo del proprio mondo sommerso, uno scalatore delle vette della conoscenza dalle quali può osservare le proprie disarmonie e correggerle.
L’eroe di oggi è uno speleologo del proprio mondo sommerso, uno scalatore delle vette della conoscenza dalle quali può osservare le proprie disarmonie e correggerle.
Qualche studioso ha definito le tappe dell’eroe. Tra queste quelle basilari credo siano la partenza da casa (cioè dal conosciuto, da ciò che eravamo fino a ieri, per andare alla ricerca di noi stessi), le prove che si incontrano sul sentiero, l’iniziazione-trasformazione ed il ritorno col frutto della propria conquista. L’eroe moderno, quindi, è colui che parte per esplorare le zone segrete della vita e del proprio inconscio. La sua è una spinta alla ricerca della verità, alla sperimentazione, alla lotta, alla conquista, alla fatica, al coraggio…fino poi ad arrivare, se lo desidera, all’immolazione e al sacrificio di se stesso per un bene più elevato.
Io identifico l’eroe moderno non certo in Rambo o Superman e neanche nei kamikaze e soldati di tutto il mondo. I primi sono solo delle invenzioni, i secondi delle vittime più o meno consapevoli di persone più furbe di loro. L’eroe moderno, per me, è il Ricercatore di Verità.
Il nuovo eroe è colui che parte alla conquista di se stesso, lottando contro la propria ignoranza, le proprie paure, chiusure, pregiudizi, disarmonie.
E’ qui, dentro di noi, che si sono nascosti i mostri di un tempo.
E se vi sono dei cieli, dei “campi di Buddha” da raggiungere, questi non possono essere che in quello stesso posto attualmente infestato da Draghi, Idre, Chimere, Sfingi, Gorgoni: nel nostro cuore, sede della coscienza e dell’amore.
sono pienamente daccordo con la tua descrizione dell'eroe moderno, mi ricorda il protagonista della spada della verità, nona casa denominato cercatore della verità... pieno di dubbi alla ricerco di se stesso contro pregiudizi/profezie...
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