venerdì 30 aprile 2010

UN POST DA FRANZ'S BLOG: UNO DEI PEGGIORI DISASTRI AMBIENTALI DELLA STORIA DIVENTA SEMPRE PIU' GRAVE


Mi sono permesso di "importare" questo post perché lo trovo estremamente ben fatto e sentito.

Spero che queste parole di Franz risveglino qualcuno dal torpore quotidiano.


"Intanto che in Italia si discute di fatti del tutto iniqui, e si lascia che il governo attuale vari una politica energetica nucleare, contro ogni logica e soprattutto contro i risultati di un certo referendum, a quanto pare a tutti sta sfuggendo un disastro mostruoso che rischia di cambiare l’ecosistema planetario.

Negli Stati Uniti infatti la piattaforma petrolifera affondata 8 giorni fa a causa di una misteriosa esplosione, continua a buttare in mare circa 5.000 barili di petrolio al giorno. Sostanzialmente parliamo di 795.000 litri! Sono un’enormità.

La macchia di petrolio ha raggiunto oggi le coste della Lousiana, estendosi sull’area più estesa nella storia degli incidenti petroliferi.
Si tratta di un disastro ambientale il cui impatto produrrà dei cambiamenti enormi nell’ecosistema americano ma che non si limiteranno a quelle zone.
Gli animali a rischio a causa di questo evento sono talmente tanti da non riuscire neppure a contarli. Un’intera economia se ne andrà a puttane, perchè in quelle zone non ci sarà più nulla da pescare per anni.
Uno shock ecologico così violento rischia di cambiare la faccia del pianeta.


Magari non subito ma, nel giro di pochi anni, i risultati di questo incidente faranno risentire le loro conseguenze a tutto il mondo.

E questo a causa della solita compagnia petrolifera, in questo caso la BP, al secolo British Petroleum, di cui la piattaforma andata a fondo era proprietà.

Ma la responsabilità non è solo della compagnia . Basta leggere le dichiarazioni, a dir poco idiote, della guardia costiera subito dopo i primi segni di versamento del petrolio, che definiva la perdita “leggera”, o che addirittura negava l’evidenza, quando già centinaia di barili stavano inquinando a ritmo continuo la zona marina circostante.

Nel mondo esistono almeno una decina di fonti energetiche alternative al petrolio. Se il pianeta non fosse in mano a pochi delinquenti e a qualche milione di idioti che non vedono al di là del proprio naso, staremmo già da anni investendo fondi nella ricerca di fonti energetiche alternative e nei possibili modi di renderle convenienti anche da un punto di vista economico.

Ma l’interesse economico legato al petrolio, dai paesi dell’Opec in primis per poi passare alle compagnie petrolifere, le famose “sette sorelle”, impedisce da sempre qualsiasi ricerca in tal senso.
Tesla, già nel secolo scorso, aveva trovato il modo di produrre energia e trasmetterla a distanza senza l’uso del petrolio e dei cavi. Ma tutti i suoi studi in tal senso sono secretati dagli stati uniti.

La fusione fredda, di cui Pons e Fleischman sembravano aver trovato un sistema di produzione, è sparita nel nulla. Nessuno ci prova più. I due scienziati sono stati denigrati su scala mondiale e sono del tutto spariti dal panorama scientifico. Riposi in pace la fusione fredda.

Il motore a idrogeno è già una realtà da qualche decina di anni, per non parlare di tutte le altre possibiltà di produzione energetica ecosostenibile, dall’eolico al foto e termovoltaico, dal geotermico all’idroelettrico.
Certo, il rendimento di questi impianti è molto basso, il che significa che il costo di produzione supera il valore dell’energia prodotta.

Ma se invece di spendere miliardi nello sviluppo di tecnologie OGM, nell’industria farmaceutica, nella ricerca militare, nelle tecnologie assurde come quella nucleare i governi spendessero anche solo il dieci per cento nello sviluppo tecnologico delle energie alternative, in poco tempo avremmo impianti ad alto rendimento e a impatto ambientale nullo.
Ma fintanto che il mondo sarà sotto il dominio del Dio Eurodollaro, nulla di tutto questo potrà accadere.

Ecco il perchè della crisi economica che sta colpendo tutto il mondo. L’economia attuale si fonda sullo sfruttamento, da parte di un quarto della popolazione, delle risorse dell’intero pianeta.

Un sistema che non poteva andare avanti per sempre. Prima o poi il giocattolo si doveva rompere. Il problema è che, prima di rompersi definitivamente, rischia di ammazzarci tutti.

E per come la vedo io, non ci sono grandi vie d’uscita. O le persone cambiano dall’interno, rapidamente e in modo profondo, cambiando i governi che le rappresentano, oppure ci penserà la vita.
Solo che se a farlo sarà quest’ultima non sarà ne una cosa dolce ne una cosa lenta.

Il rischio che stiamo correndo come umanità è palpabile: la tensione sociale va crescendo, soprattutto nei paesi del terzo mondo. I conflitti ideologici, religiosi e culturali diventano sempre più evidenti, la natura stessa sta iniziando a ribaltarsi con cambiamenti climatici sempre più evidenti.

Pochi individui senza scrupoli stanno facendo cazzate immani, giocando in modo irresponsabile con virus, atomo, inquinamento, medicina e scienza.
Una nutrita serie di coglioni continua a remare contro qualunque tentativo di evoluzione scientifica che non corra lungo i binari del materialismo più sfrenato, confondendo la testa di quelle poche persone che cominciano a chiedersi se tutto questo abbia un senso.

In queste condizioni mi pare assai evidente il delinearsi di uno scenario in cui uno shock a livello planetario sia l’unica possibile previsione sensata.

Magari non oggi, magari non domani.

Ma nascondere la testa nella sabbia negando l’evidenza è da idioti!

I FIORI DI KAMA - L'ASSORBIMENTO RECIPROCO


L'Arte Amorosa è una scienza antica che oltre ad essere estremamente piacevole può conferire buona salute e addirittura condurre alle più alte vette dell'estasi e, infine, alla liberazione.


Ma quest'Arte non è facile da praticare ed è facile cadere in errore. Perciò quello che scrivo non è diretto a tutti ma a quei pochi che già da molti anni praticano yoga, meditazione, pranayama. Persone che sappiano gestire la propria energia e siano animati da altruismo e "benevolenza" nei confronti della (o delle) partner nonché di tutte le creature viventi.


Nella Scienza Amorosa è risaputo che la donna emana tre tipi di fluidi (dalla bocca, dal seno e dalla Yoni) che possono essere dei veri e propri elisir per l'uomo.


"Un antico testo cinese della dinastia Han dice: - L'Imperatore Giallo apprese l'Arte d'Amare dalla Fanciulla Tenebrosa e da altre iniziatrici del sesso. Questa consiste semplicemente nell'inibire l'eiaculazione e nell'assorbire il fluido essenziale della donna. - Ma un'esagerata inibizione dell'eiaculazione è innaturale e debilitante.


Un libro di Medicina Cinese dice: - Il piacere dell'uomo naturalmente aumenta in alcuni periodi; ed è allora che persino l'uomo controllato non può essere costretto ad una prolungata astensione dall'eiaculazione. Se un uomo si astiene troppo dall'eiaculare si svilupparanno nel suo corpo foruncoli e ulcere....


...Quando i segreti del sesso sono compresi con il cuore, la scelta di eiaculare o meno diviene spontanea, e si basa sulla mutua armonizzazione della coppia di cui è al tempo stesso il prodotto.


Il mutuo assorbimento si raggiunge in parte ritirando il Lingam e visualizzando l'asorbimento come se stesse avvenendo. Il glande assorbe facilmente le secrezioni sessuali attraverso le sottili membrane della pelle, allo stesso modo in cui una donna può assorbire direttamente le secrezioni attraverso le pareti interne dell'utero....


...Così come l'uomo beneficia dell'assorbimento dell'essenza Yin, allo stesso modo una donna può avvantaggiarsi dell'assorbimento del fluido Yang. Ma se una donna egoisticamente e ripetutamente si limiterà ad estrarre il seme del suo partner cadrà in una sorta di vampirismo....il Taoismo insegna che se una donna pratica questo tipo di vampirismo, corre il rischio di perdere le sue qualità femminili. Comincerà a essere dura e a pensare come un uomo... -


(brano tratto da: I Segreti sessuali dell'Oriente)

giovedì 29 aprile 2010

L'importanza di allenarsi ad essere totalmente presenti in tutto ciò che facciamo


In lunghi anni di osservazione (di me stesso e degli altri) ho notato che noi non siamo mai totalmente "presenti nell'attimo presente".


Per esempio camminiamo per strada immersi nei nostri pensieri, laviamo i piatti pensando a cosa faremo dopo, andiamo ad un appuntamento immaginando cosa succederà dopo, e via dicendo...all'infinito.


Risultato: non facciamo mai nulla bene, né quello che viviamo lascia un "segno" duraturo al nostro interno.


Inoltre questo "non essere presenti nella nostra totalità" ci fa vivere una vita di sogno (non nel senso positivo della parola, ma nel senso che tutto ciò che viviamo diventa sfuggente, onirico, fuori dalla nostra partecipazione attiva).


Una cosa molto utile da sapere, anzi, di vitale importanza è il "perché" avviene questo e il "come" porvi rimedio.


Tutto ciò di cui noi siamo coscienti di noi stessi (la nostra personalità) può essere riassunta in tre gruppi di "funzioni" amministrate da tre centri (o cervelli direttivi): la funzione intellettiva, quella motrice e quella emotiva.


Tutto, ma proprio tutto di ciò che viviamo, facciamo, sentiamo, pensiamo...rientra in queste tre funzioni. Ad esempio, mentre stiamo pensando o elaborando un progetto siamo nella funzione intellettiva, mentre stiamo camminando o lavando i piatti nella funzione motrice e mentre proviamo delle emozioni e sensazioni in quella emozionale.


E arriviamo al "perché" noi non siamo quasi mai presenti nell'attimo presente: perché i tre centri hanno velocità differenti. Il centro intellettivo è il più lento dei tre, quello motore e molto più veloce di quello intellettivo e, infine, quello emotivo è ancora più veloce di quello motore.


Capire l'importanza della velocità dei centri è fondamentale per poter agire di conseguenza e arrivare al "come" divenire padroni della propria vita e dei propri gesti.


Dicevo prima che le esperienze che facciamo non lasciano un segno perché per "lasciare un segno dentro di noi" le esperienze devono essere vissute dai tre centri contemporaneamente. In quel caso si dice che l'esperienza è "oggettiva".


Immaginiamo i tre centri come se fossero tre persone che iniziano a camminare una di fianco all'altra e che queste persone devono fare, ad esempio, cento metri per fare una esperienza "oggettiva". Per far sì che l'esperienza sia oggettiva, cioé reale, le tre persone dovrebbero camminare all'unisono, una a fianco all'altra e arrivare assieme al traguardo dei cento metri.


Ma a cosa assistiamo? Data la differente velocità dei centri (come abbiamo visto) già subito dopo i primi passi uno sarà più avanti rispetto a quello che lo segue, e quello, a sua volta, sarà più avanzato rispetto all'altro.


Alla fine del percorso il primo (il centro emozionale) arriverà per primo e avrà vissuto esperienze di cui gli altri due centri non sanno assolutamente nulla.

Stessa cosa per gli altri due centri.

Risultato: non resterà nulla nella nostra memoria e nella nostra interiorità.


Perché un'esperienza sia oggettiva (e quindi vivere totalmente l'attimo presente) dovremmo allenarci prima ad osservare, cogliere sul fatto le differenti velocità dei centri; in seguito possiamo allenarci a sincronizzarli.


Come? (scusate è un post un po' lungo, questo, ma è il minimo per poter spiegare un tema di così vasta portata; volendo approfondire consiglio un libro esaustivo sull'argomento: Padroni del vostro destino, ed. Adea).


Torniamo ai tre signori che devono percorrere i cento metri all'unisono. Per farli andare di pari passo è bene che due dei tre si "allineino" all'altro. Se ad esempio sto pensando, o ascoltando qualcuno parlare, e voglio farlo con la totalità di me stesso, devo fare in modo che siano coinvolti anche il corpo e le emozioni. C'è un modo di ascoltare o pensare che coinvolge anche il corpo e le emozioni. Cioé una particolare tensione fisica mentre si sta pensando o ascoltando (arte che i giapponesi hanno affinato al massimo grado).

Si dice di Napoleone che camminasse moltissimo mentre pensava, il camminare lo aiutava a pensare.


Stessa cosa (e forse più facile da capire) quando sto camminando. Siccome in questo caso è il centro motore il principale protagonista, gli altri due centri dovrebbero allinearsi a lui, cioé vivere le emozioni fisiche legate al movimento del corpo (e anche le emozioni nel sentire la freschezza dell'aria o delle cose che si vedo durante il percorso) mentre la mente dovrebbe tacere, ed essere completamente assorta nell'osservare il corpo in movimento e la bellezza delle forme che man mano si incrociano (e non disperdersi in mille pensieri, allontanandosi dal presente).


Questi sono solo piccoli esempi per un argomento di vitale importanza per ogni essere umano.


Ma voglio concludere con qualche domanda: alla fin fine chi è che usufruisce (in noi) di un'esperienza oggettiva? Chi è "colui" che decide di fare il lavoro dell'osservazione e della sincronizzazione dei centri? la personalità è un "ponte" verso cosa o chi?

mercoledì 28 aprile 2010

TRA NON MOLTO SAREMO INVASI DA SPOT PRO-NUCLEARE



Parola di Silvio Berlusconi (e lui di pubblicità se ne intende) gli italiani hanno bisogno di essere rassicurati riguardo alla pericolosità del nucleare.

Il nucleare non fa male...anzi.

Lui dice che il nucleare porterà molti posti di lavoro (a chi? ai mafiosi per lo smaltimento dei rifiuti?).


Lui dice che il nucleare farà abbassare i costi delle bollette, e...quando dice una cosa "lui" è sicuro che avverrà proprio il contrario.


Così, dopo l'incontro del nostro "padre della patria" con quell'altro valente, stimatissimo, valorosissimo "padre della patria" di nome Putin, hanno stilato un accordo di cooperazione Italia-Russia (hanno fatto l'impiccio, insomma).


La Russia fornirà all'Italia la professionalità (vedi Cernobyl), l'energia e l'aiuto nello smaltimento dei rifiuti (in effetti la mafia russa non ha nulla da invidiare a quella nostrana).


Ora resta solo da individuare il sito giusto per la prima centrale e convincere quei diffidenti della metà degli italiani che il nucleare non è affatto pericoloso e che è invece molto utile.


Così, mentre gli italiani pagano ancora i costi enormi della scorsa esperienza sul nucleare il "buon Silvio" guarda al modello francese per lanciare la campagna pubblicitaria sul nucleare e far comprendere ai compatrioti che avere una centrale nel proprio giardino è quanto di più salubre e redditizio si possa avere di questi tempi.


Staremo avvedè!!!

martedì 27 aprile 2010

...E QUESTA VOCE DOVE LA METTIAMO? SHEILA CHANDRA

La voce di Sheila Chandra l'ho sempre trovata pulita, versatile, dolce e calda.
Sicuramente questa donna (di origini indiane ma nata a Londra) ha avuto un meraviglioso dono dalla natura, un dono che ha saputo coltivare con una tecnica vocale impeccabile.
Ascoltatela e...godete.


lunedì 26 aprile 2010

IL LIBRO DEL MESE - GENII


Vi presento un libro godibile e divertente frutto di esperienze personali dell'autore: Franco Mannino (1924-2005), compositore, pianista e direttore d'orchestra.

Sembra che quest'uomo coltivasse "l'hobby" di conoscere e frequentare persone molto speciali, come Luchino Visconti, Arturo Toscanini, la principessa Grace di Monaco, Stravinskij, Albert Einstein e tanti altri.

Il libro è composto da tanti episodi vissuti personalmente da Mannino.

Quello che segue riguarda Albert Einstein:

"Devo smentire il dottor Albert Schweizer quando sostiene che Einstein suonava bene il violino: lo suonava in modo straziante, ma era tale la sua gioia che non si poteva fare a meno di prendervi parte.

Un giorno arrivò puntuale come un allievo diligente, portando la V Sonata di Beethoven, La Primavera. Dopo poche battute lo interruppi: - Albert, ho avuto un'intuizione: la tua teoria sulla relatività è esatta. -

Lui mi guardò immobile, col riccio del violino chiuso nel pugno sinistro e l'archetto nel destro. Aveva un'espressione perplessa, stupefatta.

Continuai: - Sostieni che il tempo non esiste e adesso ne dai la prova: porca miseria, non senti che non riusciamo a suonare insieme neanche due battute? -

Si buttò sul divano, scoppiando in una risata irrefrenabile; quando si calmò mi disse: - Sembri un personaggio di uno scrittore che conosco bene, un altro siciliano: uomo straordinario, introverso, pervaso dalla vera fede che non ha nulla da dividere con quella dei bigotti, eppure pieno di sense of humor e ancor di più di quell'innato senso del teatro che riempie anche la vita di tutti i giorni di voi italiani. Parlo di Luigi Pirandello....-"

Genii, Franco Mannino, ed. Akademos & Lim

domenica 25 aprile 2010

LAMPADE IN MOSAICO PROGETTATE E COSTRUITE DA ME

Alcuni anni fa ho seguito dei corsi di mosaico.


Decisi allora di realizzare un mio vecchio sogno: costruire delle lampade per venderle.
Ogni lampada ha richiesto circa tre settimane di lavorazione. Ogni tessera di marmo è stata tagliata con le mie mani (non sono l'uomo dalle mani d'acciaio), intendo con la Martellina e il Tagliolo.
Non tutte le lampade sono attualmente disponibili, alcune le ho già vendute, altre regalate a persone care.
Attualmente ne sono disponibili cinque di quelle riportate nel mio video.
Intanto ricomincio (perché avevo interrotto) a costruirne altre.


venerdì 23 aprile 2010

IL FILM: LA LEGGENDA DI IP MAN

Yip Man (1893-1972) è stato un grande maestro cinese di arti marziali.
Per primo ha diffuso pubblicamente il Wing Chun in Cina.
Durante l'oocupazione cinese da parte del Giappone fondò la sua prima scuola.
Sembra che anche Bruce Lee abbia studiato alla sua scuola, dal 1954 al 1957.
Questo film si ispira alla vita di questo maestro di arti marziali.
Verso al metà del film vi è un combattimento veramente spettacolare.
E' possibile visionare tutto il film su You tube.
Buona visione.



giovedì 22 aprile 2010

FINI OSTAGGIO DI BERLUSCONI?


Non mi considero un esperto di politica, né mi interessa la politica in generale…

però seguo le vicende politiche da circa vent’anni.

Mi diverte stare alla finestra a guardare cosa fanno quelli che contano.

Ed ho notato che sempre più i partiti si sono svuotati di contenuto ideologico.
Oggi le affinità ideologiche si misurano solo su intese temporanee (quasi sempre dettate da interessi personali o di partito).

Così può capitare di leggere che il PD è d’accordo con Fini riguardo al tema dell’immigrazione…aria di intesa tra destra e sinistra?

Intanto Berlusconi dichiara che le piccole fazioni sono come delle metastasi all’interno della coalizione.

A me personalmente l’entrata della destra nella coalizione del PDL ha sempre dato l’impressione di un cedimento da parte di Alleanza Nazionale, un compromesso...una furbata.

Un cedimento che ha portato sì ad avere ruoli “importati” nel Governo ma, allo stesso tempo ha tolto quel poco che era rimasto ad una minoranza di destra che portava avanti certi ideali (che io naturalmente non condivido).

Ripeto, io non amo la politica né mi aspetto nulla di buono dai politici, né di destra, né di sinistra o di centro. Le mie sono solo osservazioni di come si muovono i “potenti”.

Così forse Fini, entrando nella coalizione del PDL, pensava di fare come fece Craxi negli anni novanta quando, col suo misero tre per cento di elettorato (se non ricordo male) riuscì a fare da ago nella bilancia tra i due grossi partiti di sempre e raggiungere addirittura la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ma forse Fini non ha capito bene che con quei due grossi capacchioni di Berlusconi e Bossi questo “giochetto” non si può fare.

Staremo a vedere come vanno le cose. Lo spettacolo è comunque divertente.

mercoledì 21 aprile 2010

IL TURISTA E IL VIAGGIATORE


Il turista e il viaggiatore, pur non conoscendosi, partirono assieme per il sud-est asiatico: stesso giorno, stesso aeroporto, stesso volo e…apparentemente stesso viaggio e stessa destinazione.

Ma solo apparentemente.

Infatti era evidente l’enorme differenza tra i due.

Il turista, sin dal check-in, dava continuamente segni di smania ed insoddisfazione. Sbuffava continuamente e si lamentava delle lunghe ed interminabili code al botteghino.

Il viaggiatore, invece, ne approfittò per fare nuove ed interessanti conoscenze.

Durante il volo il turista dormì tutto il giorno, salvo svegliarsi ogni tanto in preda al panico per un possibile incidente o attentato terroristico. Ma durava solo pochi istanti, poi si rimetteva la mascherina, gli auricolari e…ripiombava nel sonno.

Il viaggiatore, invece, si divertì un mondo guardando sul televisore di bordo dei film in lingua straniera. Ed ebbe anche un’interessante scambio di idee (e di indirizzo e-mail con una hostess).

Arrivati a destinazione il turista era atteso da un tour operator che lo scortò di filato verso il Villaggio turistico dove, chiuso come in una gabbia, il nostro uomo avrebbe passato quindici giorni da “sogno”.

Il viaggiatore, invece, prese un taxi e si fece consigliare un alberghetto carino e pulito in una zona caratteristica della città, ma non molto costoso.

Durante il soggiorno nel Villaggio (costosissimo, tra l’altro) il turista mangiò come un maiale e passava le giornate a prendere il sole sul bordo della piscina (nonostante avesse l’oceano a duecento metri) sempre con gli auricolari incollati alle orecchie.

Il viaggiatore, invece, si girò la regione in lungo e in largo, visitando i posti più affascinanti. Visitando scavi archeologici, siti storici e di interesse naturalistico, e soggiornando in paesaggi mozzafiato.
All’alba e al tramonto amava bagnarsi nelle acqua dell’oceano o dei fiumi (quando si trovava nell’entroterra). Ebbe anche una avventura amorosa, conobbe diversa gente del posto (soggiornando anche in casa loro) e…pagava i pranzi o, quando voleva mangiare solo frutta (ad esempio i caschi di banane) una bazzecola rispetto ai costi esorbitanti che sosteneva il turista.

Il turista comprò alcuni souvenir e cartoline del posto nella reception del Villaggio, mentre il viaggiatore scattò moltissime fotografie, comprò oggetti artigianali di squisita fattura (sempre pagandoli una bazzecola) e raccogliendo un mare di ricordi bellissimi.

Il caso volle che al ritorno fossero per combinazione sullo stesso volo e che i due sedessero proprio uno a fianco all’altro.

Il turista, appena seduto si calò la mascherina sul volto, già proiettato verso il lavoro che lo attendeva.

Il viaggiatore tentò un approccio col suo vicino, ma questi preferiva dormire, mentre il viaggiatore ne approfittò per rivedere e riordinare tutto il suo materiale.

Solo durante una pausa, tra un sonnellino e l’altro, il viaggiatore riuscì a fare una domanda al vicino di poltrona: - Fatto una buona vacanza? – Il turista rispose solo con una smorfia. – Peccato! – disse il viaggiatore sinceramente dispiaciuto, ma il turista neanche l’ascoltò, perché si era già rimesso la mascherina e l’auricolare, ripiombando nel suo dolce sonno.

lunedì 19 aprile 2010

VOGLIAMO PARLARE DI ASANA? IL COBRA



Nel vasto universo delle posizioni yoga ve n'é una in particolare che esprime al massimo grando l'innalzamento della materia verso l'Alto.

Questa posizione è Bhujangasana, il Cobra.
La postura del praticante, in questa posizione, parte col pronarsi, cioé stabilirsi col corpo poggiato al suolo a faccia in giù.
In questo modo tutto il davanti aderisce alla terra, fini a fondersi con essa.
Sdraiati in questa posizione bisognerebbe "ascoltare" profondamente il contatto di ogni parte del nostro corpo con la terra.
Sentire il torace, lo stomaco, il basso ventre, i genitali e le gambe aderire e fondersi con l'energia della terra. Divenire tutt'uno con essa e...lasciare che il nostro respiro e il cuore pulsino in sintonia con la forza della natura.
Ecco! Dopo aver sperimentato questa fusione-identificazione con tutto ciò che è in basso, apperentemente inerte, con un atto di volontà estrema bisogna "ergersi" verso l'alto.

La prima parte del corpo che va sollevata è la testa (col torace ancora aderente al suolo). Questo rappresenta la prima "presa di coscienza" dell'esistenza di un mondo superiore verso cui ergersi.
Da questa presa di coscienza tutto il nostro essere comincia a desiderare di elevarsi verso l'alto, quindi con un atto di volontà, man mano si sollevano anche il torace (sede dei sentimenti), il ventre (sede delle energie vitali che ci animano) i genitali (sede dell'energia sessuale e degli istinti primordiali collegati all'abisso delle forze della natura).
Ora poggiamo solo sul coccige. Il serpente poggi sulla coda.
Una volta raggiunta la posizione, pur servendosi dell'ausilio delle braccia, bisognerebbe mantenerla con la forza dei reni e dei muscoli dorsali. E' così che ciò che sta in basso sostiene lo slancio verso l'alto.

Il torace andrebbe ben aperto e il capo voltato all'indietro il più possibile. In questa posizione il serpente risvegliato si solleva dal mondo sotterraneo per ergersi prepotentemente verso la luce.
L'energia basale (istintiva e sessuale) si innalza potentemente fino al centro del torace dove, quando la posizione è raggiunta e tenuta correttamente, avviene una "apertura" del cuore.
Solo allora, col cuore aperto, desideroso e disponibile, può avvenire il "miracolo" di una discesa di un Raggio Divino nel nostro cuore.
Ma tutto è nato da un nostro forte desiderio ed uno sforzo personale di innalzarsi verso l'Alto.
Ciò che sta in basso desidera, e si muove, al fine di raggiungere l'unione con Ciò che sta in alto, il quale, a sua volta, discende e corre incontro a ciò che sta in basso.
E questo avviene nel cuore, punto di equilibrio tra le due Forze e di punto di incontro di Materia e Spirito.
Il Cuore: il luogo delle Nozze Divine.
Credo che questa posizione, in particolare, esprima bene ciò che intende Krishna nella Bhagavad gita quando dice: "L'uomo deve innalzare se stesso per mezzo di se stesso".

UN APPELLO AI MILIARDARI: "SPENDETE STI CAZZI DI SOLDI!"


C'è una buona fetta della popolazione mondiale che è ricchissima, schifosamente ricca. E fin qua niente di male, per carità...


Ma sapere che c'è gente che guadagna migliaia di euro ad ogni respiro e se considerate che respiriamo, in media, dalle 15 alle venti volte al minuto, vi lascio immaginare quanto guadagna, strano a dirsi questa gente spende pochissimo.


Se provate a seguire di nascosto passo passo un miliardario sin dal mattino, quando va a prendere un caffé al bar, fino alla sera, quando va a riposare nella villa offertagli gentilmente da un amico (anch'egli miliardario), scoprirete che quell'uomo non ha speso il becco di un quattrino.


Infatti il nostro uomo va sempre a fare colazione nei locali i cui proprietari gli sono debitori, in qualche modo, quindi mai e poi mai gli farebbero pagare il caffé.

Se deve mandare l'amante a fare shopping, le consiglia sempre quelle boutique di proprietà di amici, oppure della sua catena in franchising, dicendole di non pagare ma, di fare semplicemente il suo nome perché poi passa lui a "pagare".

Al campo da golf poi, siccome è uno dei soci fondatori mai e poi mai gli farebbero la scortesia di chiedergli dei soldi.

E la giornata continua così fino a sera quando, stanco morto, il nostro "povero" miliardario fuori per "lavoro", riceve da un amico, anch'egli straricco, l'invito ad usare la sua terza o quarta, o millesima villa nella città dove casualmente si trova in nostro miliardario.

Sembra proprio che così vada il mondo: si fa la carità ai ricchi.

Questo è stato anche uno degli argomenti di Report di ieri sera: nell'UE sono proprio i paesi più ricchi a ricevere i più sostanziosi contributi...


...ma quasta è un'altra storia...o no? Mi viene un dubbio.

LA MAGIA DELLA VOCE

Guardate il video che seguirà dal titolo Occhi negli occhi (pubblicato da Francesco Amato su You tube), guardatelo attentamente...negli occhi!

Però ascoltatelo anche...attentamente, non solo con le orecchie ma anche col cuore.
Forse, se sarete fortunati, o semplicemente se vi sarete aperti veramente, coglierete qualcosa, come un "profumo antico", emanare da quelle voci e immagini.
Ora fate un giochetto, eliminate dal video il sonoro.
Fatelo questo giochetto, vi prego.
Togliete l'audio e riguardate sole le immagini.
Resterà comunque un bellissimo video ma...notate la differenza senza i mantra di sottofondo?
Ora riascoltatelo.
Notate la differenza?
Se non la notate beh, pazienza. Vuol dire che dovrete lavorare ancora un po' per aprire la vostra anima ad una più raffinata sensibilità...
...Sentire la magia della voce.


domenica 18 aprile 2010

RACCONTO - LA PROVA DEL DESERTO




Alcune pagine dal mio libro "Il sogno nel bosco".

Buona lettura.


LA PROVA DEL DESERTO

Tornando nel bosco, presso la dimora del Maestro, ero convinto di avere ormai sondato tutte le profondità del mio essere. Quanto mi sbagliavo!

Appena pochi giorni dopo il mio arrivo Abadam una sera mi disse, quasi distrattamente, che mi attendeva ancora una esperienza significativa.

In un primo momento rimasi quasi interdetto: “Ma come, pensai, ho viaggiato anni in cerca delle risposte ai quesiti che mi tormentavano. Sono stato con te così tanti anni nutrendomi di ogni briciola di sapere che gentilmente mi hai offerto. Ho appreso cose meravigliose da Leto e, penso di amare la vita senza più alcuna pretesa. Che altro mi manca da sperimentare?”

Il Maestro sembrava leggere i miei pensieri, o forse semplicemente sapeva bene che vi era ancora un velo davanti ai miei occhi, e mi guardava con un affetto infinito. – Riposati – mi disse come se parlasse ad un bambino – domani partiremo per un luogo distante un giorno di cammino. –

Inutilmente tentai di cavargli qualcosa di bocca. Conoscevo bene quella sua espressione seria, quando la assumeva di solito mi attendeva qualcosa di poco piacevole. Ma lui fu irremovibile. In quel momento mi sembrava molto distante.

Così non mi rimase altro che ritirarmi nella mia stanza. Ma non riuscii a chiudere occhio per tutta la notte. Uno strano presentimento mi diceva che stavo per vivere qualcosa di molto forte, di molto intenso. Sentivo come una forte carica elettrica attraversare tutto il mio essere, facendomi vibrare fin nel profondo.

Il mattino dopo, di buon’ora, eravamo già uno di fronte all’altro, in cucina, e mangiavamo in silenzio. Dio quanto mi pesava quel silenzio.
Dopo la colazione Abadam mi disse di preparare un semplice fagotto con le mie cose, perché sarei stato via per un po’ di tempo. Pochi indumenti, giusto l’indispensabile per “sopravvivere” alcune settimane.
In men che non si dica ero pronto per la partenza. I cavalli erano già sellati. Montammo e ci incamminammo attraverso stretti sentieri.

Io seguivo la mia vecchia guida assaporando le belle impressioni che mi giungevano dalla vegetazione circostante. Forti odori di muschio e di sottobosco si mischiavano all’odore dei cavalli e ai versi degli uccelli. L’aria era fresca e frizzante e i raggi di sole che filtravano dalle cime degli alberi, come lame di luce, mi parevano un presagio favorevole.

Durante il viaggio non pensai più a cosa mi attendeva. Semplicemente seguivo Abadam seduto sul mio cavallo, sicuro che quell’uomo mai mi avrebbe tradito. Anche se scherzi da prete me ne aveva fatti tantissimi, in definitiva riconoscevo che ogni volta mi aveva dato l’occasione per comprendere qualcosa in più della vita e di me stesso.

Verso il tramonto uscimmo dalla vegetazione e scoprii, con mia grande sorpresa che il bosco, in quella direzione che non avevo mai esplorato, confinava con un deserto. Si trattava di un deserto di pietre e terra dura che si estendeva a perdita d’occhio. Davanti a me non vedevo alcuna traccia di vegetazione.

Incredulo mi rigiravo spesso a contemplare le cime degli alberi che ci lasciavamo dietro e che, man mano, divenivano sempre più distanti.
Intanto stava sopraggiungendo il crepuscolo e nel blu intenso del cielo cominciò a fare la sua comparsa qualche piccola, lucente stella.

Abadam rallentò il passo e lasciò che il suo cavallo si affiancasse al mio. Sembrava di buon umore e finalmente, dopo una giornata di silenzio, cominciò a parlare. Mi diceva soprattutto cose scherzose, aneddoti divertenti, facendo risuonare il deserto circostante delle nostre risate.




Quanto mi piaceva quell’uomo. Era uno scrigno senza fondo di vivacità e voglia di vivere. Quando poi era dell’umore giusto la sua ilarità era veramente contagiosa. Non ho mai riso tanto come con lui. Sapeva intrattenere intere comitive di ospiti tenendo sempre il tono della conversazione al massimo del godimento.
Questa sembrava una di quelle volte e io ero semplicemente felice di stare lì con lui.

Anche se ogni tanto faceva capolino, nella mia mente, il forte contrasto tra il suo umore allegro del momento con la gravità della sera precedente, la cosa non mi allarmò più di tanto. Abadam era un uomo profondo e leggero allo stesso tempo e poteva passare dalla più assoluta serietà ad una giocosità quasi infantile.

Ben presto giunse la notte ed il Maestro consigliò di accamparci. Disse che la nostra destinazione era ancora molto distante, quindi era meglio fermarsi per riprendere il cammino freschi e riposati.

Stendemmo le nostre coperte sulla nuda terra ancora ridendo delle vicende che il mio compagno rievocava in modo così colorito…finché non scivolammo dolcemente, a notte fonda, in un calmo silenzio.

Abadam mi augurò la buona notte e si voltò su un fianco per riposare, mentre io rimasi ancora sveglio, a faccia in sù, a contemplare quel magnifico cielo stellato. Immerso nella contemplazione dell’infinito mistero che ci circondava scivolai dolcemente nel sonno.


Il mattino dopo ci svegliammo con le prime luci del giorno e riprendemmo subito il cammino. Dopo molto tempo eravamo ormai in pieno deserto. Non un’anima viva nel raggio di non so quanti chilometri. Niente di niente, neanche animali se non, presumo, piccoli animali del deserto: formiche, scorpioni…

Il sole era alto nel cielo e il suo calore impietoso era ossessivo ed assillante, non vi era posto in cui rifugiarsi per trovare un po’ di refrigerio. Sinceramente non vedevo l’ora di uscire da quell’inferno e non riuscivo a capire il perché di quell’attraversamento. Forse Abadam voleva ancora una volta mettere alla prova la mia capacità di resistenza alla fatica. Eppure sapeva bene che la fatica non mi spaventava quando avevo uno scopo da raggiungere. Più volte, in passato, mi aveva sottoposto a lunghe ore di pratiche ascetiche sotto il sole, la pioggia o la neve.

Ero ancora immerso in questi pensieri quando la mia guida mi disse a bruciapelo che eravamo arrivati. – Arrivati dove? – gli chiesi quasi incredulo. – Nel tuo luogo di soggiorno. – mi rispose secco. – Non è uno scherzo, vero? – gli dissi sforzandomi di farla apparire come una battuta.
Ti sembra che stia scherzando? – rispose amorevolmente l’uomo.

In effetti avevo subito capito che non stava scherzando, ma non mi era facile accettare la cosa.
- Ma perché? – gli chiesi quasi implorante – Cioè, intendo dire: qual è lo scopo? Perché dovrei fermarmi qui? A fare cosa poi?

Abadam scese da cavallo assicurando le briglie sotto un pesante masso. Anch’io scesi, ancora guardandolo interrogativamente. Il vecchio, asciugandosi il sudore dalla fronte, mi disse secco: - Ti ho mai detto in anticipo il perché di qualcosa che ti facevo fare? - - No! In effetti…è vero, non me l’hai mai detto…solo dopo ho capito. - - Appunto! Tu, anni fa, mi hai chiesto di voler arrivare fino in fondo nella Ricerca della Verità. Vuoi conoscere la vita, lo scopo della tua esistenza…vedi, tu hai un carattere eroico. Se non avessi saputo bene quanto sei forte e determinato non mi sarei mai sognato di condurti qui.

Fra non molto io partirò da qui, lasciandoti solo. Puoi anche rifiutarti, per carità…ti ho mai obbligato a fare qualcosa? - - No…se devo essere sincero no. –
- Bene. Perciò, se vuoi, puoi anche tornare indietro con me e…lasciarti dietro questa opportunità. Ma se decidi di restare sappi che dovrai rimanerci fino a quando non sarò io a mandarti a chiamare. Non lontano da qui, verso nord, vi sono alcune capanne abitate da anziani eremiti. Se proprio dovessi aver bisogno, ma solo in caso di estrema necessità, puoi rivolgerti a loro. Però è meglio non contare sull’aiuto di nessuno. Qui sarai solo, completamente solo, giorno e notte…oggi voglio fare un’eccezione e ti dirò qualcosa in anticipo. Fanne tesoro. Qui scoprirai cosa veramente vuol dire essere soli, essere l’unico essere umano. Qui tu toccherai l’uomo, l’unico uomo sulla terra.

Io ero allibito…

Abadam riprese: - Di tanto in tanto qualcuno ti porterà delle scorte di acqua e poco cibo. Sappine far tesoro e ringrazia. Vi sono stati uomini che hanno affrontato il deserto senza l’aiuto assoluto di nessuno.

L’eroe…ti dicevo che l’uomo, anche l’eroe, è disposto ad accettare tutto, qualunque sfida, qualunque prova, ma non la solitudine.

Dai a un eroe prove da affrontare: draghi da uccidere, eserciti di mostri contro cui combattere o, addirittura, scatenargli contro tutte le furie della natura e lui lo farà. Combatterà con tutte le sue forze incurante per la propria sopravvivenza. Ma digli di combattere contro se stesso, rinunciando anche al suo “essere eroe” lasciandolo solo, senza scopo per molto, molto tempo…per un tempo indeterminato…solo con se stesso, e vedrai crollare anche i più grandi eroi. Perché la solitudine spaventa anche gli eroi.

Eppure senza la prova della solitudine, dell’apparente vuoto e inutilità del proprio esistere, non si potrà comprendere mai, profondamente intendo, la bellezza dell’essere vivi.

E bisogna bere questo calice amaro fino in fondo. Arrivare a sentirsi l’unico sopravvissuto sulla terra. Solo…senza speranza di compagnia.

Allora, quando sarai arrivato in fondo al buio della solitudine una luce nuova si farà strada dentro di te. Toccherai l’archetipo umano. Il primo, unico uomo. Che poi è tutti gli uomini.

E le parole servono ben poco a questo fine. Questa esperienza deve essere un assoluto, cioè senza via di scampo.

Ora, amico mio, è giunto il tempo di lasciarci. Qui, ora, non ti serve altro che la tua sete di verità, tutto il resto te lo offre la vita che ti circonda. Buona fortuna amico mio
. –

Abadam mi abbracciò a lungo, come non aveva mai fatto, mentre io volevo urlargli di non lasciarmi lì da solo. Ma sapevo bene che se lo avessi fatto avrei spezzato il forte legame di maestro e discepolo che ci univa. L’avrei tradito, dimostrando così che non ero disposto a dare tutto, fino in fondo, per la Ricerca della Verità.

Allora, fu allora, che in cuor mio decisi solennemente che non mi sarei mosso da quel luogo per nessun motivo al mondo. Decisi di affrontare questa prova terrificante, fosse stata l’ultima cosa che facevo nella mia vita. Sentivo di volerlo fare per lui, per me…per la Verità.

Asciugandomi le lacrime che mi solcavano il volto il Maestro mi baciò sulla fronte e, senza più dire una parola, si allontanò con i cavalli, portando via con sé i miei ultimi attaccamenti al mondo e alla mia falsa immagine.



sabato 17 aprile 2010

BUONA DOMENICA CON UN NOVELLO JOHN TRAVOLTA

Questo bambino fa proprio venire voglia di ballare. Non trovate?


LA BELLEZZA DELLA VOCE: SIMON AND GARFUNKEL IN SOUND OF SILENCE

Pur amando immensamente la musica ritengo che le melodie più belle sono generate dalla voce umana.

Sentite queste due delle più belle voci del pop americano, Paul Simon e Art Garfunkel, e poi ditemi.


UN'INIZIAZIONE TANTRICA


Generalmente si pensa che il Tantra sia solo sesso, scopate, piacere dei sensi.
Pochissimi sanno che un aspirante alla Via Tantrica viene condotto a "toccare" la vita a trecentosessanta gradi, in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno gradevoli ai nostri sensi e ai nostri preconcetti sull'esistenza.

Il Tantra è una Via di profonda trasformazione di tutto il nostro essere condizionato. Una trasformazione che porta dal buio dell'ignoranza alla luce della nuda consapevolezza della realtà così com'è nel preciso momento in cui la sperimentiamo. Che poi è unità.

Tantra è toccare i quattro elementi: terra, acqua, fuoco e aria senza preconcetti, senza pregiudizi.

Nella paginetta che seguirà l'aspirante è stato condotto in un quartiere indiano abitato da lebbrosi e lasciato lì per una notte.


" ...Mi toccava affrontare in poche ore una serie di prove. Bere e mangiare con loro, fare visita agli infermi.

I lebbrosi pensavano che io fossi un medico.

Il panico ritornò quando scese la notte e mi fu necessario accettare una stuoia sotto un riparo di lamiera e di cartone. Non dormii affatto. Vidi passare dei grossi topi che andavano frugando.

Regnava un fetore che rendeva difficile la respirazione.

Nelle ore di calma alcuni tossivano e rantolavano. C'era un'atmosfera serena e apocalittica a un tempo. Un peso, una densità, una sofferenza infinita che si leggevano in ogni sguardo, ma nello stesso tempo una estrema arrendevolezza, una sorta di luminosa rassegnazione che era commovente più di ogni altra cosa.

Avevo la tentazione di lasciare lì i miei vestiti e di fuggirmene a piedi. Un minuto dopo traboccavo di riconoscenza verso coloro che mi avevano permesso di toccare fino in fondo la mia paura, la mia repulsione, la mia angoscia. Avevo l'impressione di aver raggiunto ciò che al fondo di noi stessi ci separa dagli altri, sani o malati che siano. E' quel nocciolo duro che conserviamo dentro di noi e che talvolta gli atti caritatevoli stessi ci permettono di mantenere.

Siamo pronti a dare tutto pur di non dare noi stessi...."


tratto da - Tantra di Daniel Odier -

venerdì 16 aprile 2010

LE MANI NEL TAI CHI CHUAN


Nei miei lunghi anni di pratica e di insegnamento di Tai chi chuan ho notato che moltissime persone (principianti, naturalmente) danno scarsa considerazione alle proprie mani.

E' facile vedere come abbiano le mani rattrappite, contratte; oppure molli, esangui. Sembra proprio che si scordino di avere delle mani o che non sappiano bene cosa farne.

Probabilmente ciò è dovuto al fatto che sono tesi e concentrati sulla mobilità generale del proprio corpo, non avendo così la giusta tranquillità per portare consapevolezza anche alle mani.

Invece sin da subito è bene essere molto attenti alle proprie mani durante i movimenti della Forma (e naturalmente anche durante il resto della giornata).

Il motivo - sostenuto dalla Medicina Tradizionale Cinese, ma reale nei suoi effetti - è che le nostre mani (assieme ai piedi) sono i "terminali" dei Meridiani Energetici.

Dalle nostre mani entra ed esce il Chi, cioé l'energia.

Non solo. A loro volta le mani hanno diversi punti al loro interno che smistano energia e che sono collegati con gli organi interni.

Anche per questo i massaggi alle mani (e ai piedi, naturalmente) fanno molto bene, favorendo la libera circolazione dell'energia e sbloccando eventuali intasamenti o ristagni del flusso di energia.


Le mani nel Tai chi non dovrebbero quindi essere contratte, con le dita ad artiglio, per intenderci.

Allo stesso tempo non devono neanche essere molli, esangui, come prive di vita.

Le mani dovrebbero essere ben vive ma sciolte, con le dita vicine tra loro.

A me capita spesso di percepirle come due uccelli in volo.

Due meravigliosi uccelli in perfetta sintonia (tra loro e con i piedi) che giocano a rincorrersi, svolazzando felici e liberi nell'aria.

Provate, anche se non praticate Tai chi, a far volare le vostre mani ogni tanto.

Fatto per un po' di tempo questo esercizio produce un gradevole effetto di vibrazione nelle mani.

Provare per credere.

La Commissione Agricoltura approva un sub-emendamento che allunga i termini della stagione venatoria. non c'è proprio pace per i poveri animali.


Non sono mai riuscito a capire quegli uomni che imbracciano un fucile...soprattutto contro animali indifesi.


Una volta ci ho pravato anch'io, da ragazzo..

Un amico cacciatore mi invitò ad uscire con lui. Era il tempo in cui giocavo a volte con le armi..ero molto incosciente.

Quando l'amico mi passò la doppietta indicandomi su quale albero (un alto eucalipto) erano appostati gli uccelli non ebbi il coraggio di sparargli. Così, facendo finta di sbagliare mirai più in alto.

Da bambino ero bravissimo con la fionda. Avevo una mira eccezzionale. Potevo addirittura centratre i fili dell'alta tensione. Mi piaceva molto il suono metallico che i miei sassi generavano scontrandosi coi cavi.

Ma sparare agli uccelli, ai piccioni o ai passeri come facevano molti miei coetanei. Beh! Quello proprio non me la sono mai sentito di farlo.

Gli uccelli mi fanno tenerezza. Trovo bellissimi uccelli come i fagiani, le quaglie e tanti altri.

Perché ammazzarli?

Non lo capirò mai.

Che cosa potrei dire ad un cacciatore per fargli smettere una simile atrocità?

Purtroppo non lo sò.

In passato, quando credevo che ci si potesse reincarnare anche regredendo allo stadio animalesco per spaventarli gli dicevo che per molte vite sarebbero rinati animali...e sarebbero stati massacrati senza pietà.

Qualcuno si fermava un po' a pensarci sù.


Anche se non è logico credere alla regressione dallo stadio umano a quello di animale e considerando che così la feccenda non finirebbe mai, andrebbe avanti all'infinito - uomini che uccidono animali, poi quegli animali si vendicano divenendo uomini e uccidendo gli animali che prima erano uomini. E poi gli animali che prima erano uomini diventano uomini...che casino - ogni tanto la tentazione di raccontargli questa bugia mi viene fortissima, pur di salvare qualche esemplare di uccello migratore.

giovedì 15 aprile 2010

LO SFIDANTE: UN RARO FILMATO SULLA CONOSCENZA E IL DOMINIO DI SE STESSI

Bella la rete. Certo in rete ci si può perdere, ma ci si può anche ritrovare.

Per chi vuol ritrovarsi in rete esistono siti e blog dedicati alla Ricerca Interiore.
Per caso mi è stato segnalato (dalla mia amica Grazia, che ringrazio di cuore) questo bellissimo lavoro.
Si tratta di un documentario lunghissimo, ma l'ho visto con immenso piacere.
Meccanicità, inconsapevolezza, abitudini, dialogo interiore, sofferenza (di cui possiamo e dobbiamo liberarci), aspettattive, meditazione, silenzio interiore...
Questi e tanti altri sono i temi affrontati in questo film.
In rete esiste il sito ufficiale dello Sfidante e su You Tube è possibile visionare tutto il filmato.
Questo è solo un assaggio.
Buona Visione e grazie all'autore.


ACQUA: E' TEMPO DI IMPARARE AD APPREZZARLA DI PIU'


Il 24 aprile partirà la campagna per la raccolta firme per abrogare le leggi che faranno dell'acqua una merce anziché un bene pubblico a basso costo.


Comitati spontanei apolitici si stanno formando in tutte le regioni d'Italia.

Occorreranno tre mesi per raccogliere 500.000 firme e andare così al referendum nel 2011.

Sempre più, dalla fine del '900 all'inizio di questo nuovo millennio, veniamo chiamati ad aprire gli occhi sulla vita. Quella che abbiamo trovato bella e impacchettata quando siamo arrivati su questo bel pianeta: acqua, aria, terra, frutti, animali...ma anche inquinamento, guerre, industrie, politica, affarismo, società per azioni, borsa, speculazioni....

Ma tornando alla privatizzazione dell'acqua, le ragioni del Governo sono molto semplici: alti sprechi e gestione onerosa degli acquedotti. Allora che fa?

Giustamente pensa di affidare alle Società per Azioni quella che è una risorsa naturale (che spetterebbe al minimo dei costi ad ognuno di noi).


Certamente (dal mio punto di vista) è sbagliato, ma...


Siamo certi che la colpa non sia un poco (se non dire molto) anche nostra?

Osserviamoci durante la giornata e cerchiamo di beccarci sul fatto quando sprechiamo acqua.

Quando teniamo i rubinetti aperti più del necessario.

Quando stiamo tre ore sotto una doccia per toglierci lo "sporco" di dosso, e roba del genere.

Impariamo ad essere più attenti agli sprechi.

Quando io ero bambino in casa mia (e nella maggior parte delle altre case, in Puglia) non vi era acqua corrente.

Passava un carretto (l'acquarolo) con delle piccole botti di legno piene di acqua.

La si comprava, si riempivano dei recipienti e si doveva amministrarla ben bene se non si voleva rimanere senza acqua per il resto della giornata.

In molte zone del mondo è ancora così.

Sì, è vero che vi sono le industrie, l'agricoltura, eccetera che sciupano immense risorse d'acqua, e questa è un'altra battaglia da affrontare.

Però, se andremo al referendum e, se la legge Ronchi dovesse essere abrogata, stiamo comunque molto più attenti a come usiamo l'acqua.

Altrimenti ci ritroveremo di nuovo con lo stesso problema.
Cerchiamo di divenire più responsabili.


A buon intenditor...



mercoledì 14 aprile 2010

BEVETE COCA COLA CHE VI FA BENE!

E' universalmente riconosciuto il potenziale altamente sgrassante e corrosivo della Coca Cola.

Per comprenderne meglio gli effetti abbiamo sottoposto un grasso signore ad una dieta a base di Coca Cola.

Ecco gli effetti....


PRIMA DELLA DIETA





SEI MESI DOPO



BEVETE COCA COLA CHE VI FA BENE!!!


INTERMEZZO MUSICALE - Recuerdos de la Alhambra


Rilassatevi un attimo.


lunedì 12 aprile 2010

LO YOGA E' SIMILE ALLO SPECCHIO DELLA VERITA'


Lo yoga è simile allo specchio della verità.

Questa antica via ci mostra il riflesso di noi stessi così come siamo allo stato attuale: niente bugie, niente coccole, niente sconti.

Se siamo rigidi, goffi, indecisi, deboli, disarmonici o quant’altro, la pratica dello yoga ce lo fa vedere chiaramente.
Molti pensano erroneamente (provando le prime volte) che sia lo yoga a creare il riflesso distorto.
Si vedono persone grasse o rigide (o al contario molli come un budino) che non riescono a muovere neanche un dito senza provare un qualche disturbo.

Dovremmo essere grati di questo perché lo yoga, contemporaneamente, ci offre gli strumenti per trasformarci in ciò che di bello desideriamo di essere nell’intimo di noi stessi.

Ma spesso ci si ferma davanti a queste terribili (ma reali) visioni sul nostro stato attuale.

Non vogliamo vedere ciò che siamo qui, ora. Con i nostri difetti e debolezze.

Perciò non cambieremo che in peggio.

Peccato!

Lo yoga è spietato?

Si, è vero. Lo yoga è spietato!

E’ spietato verso la nostra personalità illusoria, verso le mille frottole che ci raccontiamo per non aprire gli occhi alla realtà. E’ spietato perché richiede un sincero impegno da parte dell’uomo e della donna che, dopo aver visto i propri difetti e debolezze, decidono di cambiare, di prendere in mano la propria vita.

Ma lo yoga è anche immensamente amorevole.

Amorevole perché i suoi “doni” sono incomparabili: conoscenza di sé, autodeterminazione, volontà, equilibrio, armonia, stabilità interiore, calma, fiducia in se stessi, indipendenza, unità…

Lo yoga dal non essere ci conduce all’essere...e prendendoci dallo stato di ignoranza in cui ci troviamo attualmente, ci apre la porta della conoscenza.

Lo yoga è potere.

Lo yoga è chiarezza di visione, ma…siamo pronti per vedere le mille facce della nostra personalità, anche di quelle poco edificanti?

domenica 11 aprile 2010

MI SCAPPA UN POST - DEL PERCHE' I POLITICI NON POSSONO FARE NULLA DI BUONO PER NOI...ANZI!


Sembra che il popolo vivi in una irreversibile condizione di sonno profondo.


E mentre dorme beatamente (ma non tanto, perché spesso è vittima di incubi) sogna che questo o quel politico possa risolvere i mille problemi economici o sociali che gli disturbano i suoi notturni (e diurni) sonnellini

Così, se l'ex candidato al governo della Regione Puglia Rocco Palese, del PDL (ex perché è stato clamorosamente sconfitto da Vendola), promette 100.000 posti di lavoro, molti sonnambuli pugliesi se la bevono.


Sì, perché per loro quel signore è il novello Mago Zurlì che (venendo dalla "buona scuola" di quell'altro ben più famoso e potente mago e illusionista, detto Silvio Berlusconi) può con un semplice gioco di prestigio inventarsi ciò che non esiste, né in cielo né in terra.


Il punto fondamentale da comprendere è che il politico europeo equivale quasi a zero per quanto riguarda il potere decisionale e operativo, figuriamoci il governatore di una Regione, conta meno che niente. Al massimo può procurare il posto per lui, qualcuno di famiglia e qualche leccapelidelculo al suo servizio. Niente di più.


Infatti se ci si prendesse la briga di fare delle ricerche riguardo al Trattato di Lisbona e alla "mappa organigramma" di come è distribuito il potere in Europa si scoprirebbe ben presto che vi sono pochi "signori", detti Consiglio d'Europa, che fanno e disfanno le Leggi a loro piacimento, imponendole al Parlamento Europeo il quale, a sua volta, gliele schiaffa nel culo dei singoli governi europei.

Un Presidente, un Presidente del Consiglio, un Ministro o addirittura un Presidente di Regione, non conta un cazzo. Il poverino non può che elemosinare le briciole che il Parlamento Europeo gli concede.


Occorre allargare la propria visione di come stanno veramente le cose e smetterla di farsi prendere per il culo.


Ma la cosa non finisce qui.


Il Consiglio d'Europa è composto da uomini ricchi e potenti oltremisura i quali, a loro volta, dipendono o fanno parte di una "elite" mondiale che controlla le sorti dell'intero pianeta (o quasi, ci sta provando).

Così, per quanto riguarda la questione economica, è la Banca Mondiale e la Federal Reserve che decidono se una intera nazione deve avere, per esempio, un tracollo economico.


Loro decidono quanto deve valere la valuta di una nazione. Loro hanno in pugno tutte le banche nazionali.


Sempre loro sono i padroni delle Multinazionali che, come un cancro, si installano in una nazione e ne stravolgono l'economia agricola e indistriale.


Ci siamo mai chiesti perché tutte le nazioni hanno un "debito pubblico"?

Verso chi sono in debito?

Verso chi è in debito l'Italia, per esempio?

Verso la Banca Mondiale.

Questi debiti iniziano con le sconfitte di guerra.

Così l'Italia, dopo la Prima e Seconda Guerra Mondiale ha accumulato dei debiti verso i grandi finanzieri (che tra l'altro controllano anche le industrie di armi) proprietari della Banca Mondiale (che pur chiamandosi Banca Mondiale in verità è una banca privata).

Ma l'uomo, nel suo dolce sonno, continua a credere alle guerre sante.


E non solo manda a morire i suoi figli migliori, ma accetta di vivere nella miseria e nelle mille preoccupazioni economiche a causa delle ingenti spese che gli armamenti comportano (a beneficio dei suddetti finanzieri).

Così se il nostro "illuminato" Parlamento stanzia una cifra enorme (pari a tre o quattro finanziarie) per il riarmo di quest'anno nessuno ci fa caso. La pace nel mondo è importante.

Dormi, dormi bel bambino.

E...mentre dormi ti seviziano di brutto.

Ma non è che niente niente ti piace un po' prenderlo in quel posto?

sabato 10 aprile 2010

I FIORI DI KAMA - LE ZONE EROGENE


Prima di trascrivere parte di un paragrafo tratto dal libro "I segreti sessuali dell'oriente - L'Alchimia dell'estasi" dedicato alle zone erogene, vorrei dire due parole sull'importanza del sesso, del buon sesso (anche se il sesso è sempre buono quando è vissuto con trasporto e nel pieno rispetto del partner).


L'Arte Sessuale è una Scienza profonda ed antica.

Un rapporto sessuale fine a se stesso è già di per sé bello da vivere.

Ma il sesso è molto, molto di più.


Però può comprendere le profonde trasformazioni alchemiche dovute al sesso (che può essere vissuto sia con un partner ma, in mancanza, anche in solitudine e con l'ausilio dell'immaginazione) solo un praticante di yoga, o comunque una persona che studia e lavora con l'energia individuale e cosmica.


Il fatto importante da comprendere è che il "fattore" energetico gioca un ruolo molto importante nella qualità della nostra esistenza.


Tutto è energia. Anche il nostro corpo, pensieri ed emozioni.


La maggior parte di noi vive ad un basso livello energetico (vuoi per la cattiva qualità della vita, vuoi per fattori castranti, come la morale, eccetera).


Un buon livello energetico può fare la differenza (a nostro vantaggio) su tutto ciò che intraprendiamo nella vita, ad ogni livello.


Abbiamo un tremendo bisogno di far aumentare la nostra energia.

Ma anche di imparare ad usarla con senso della misura.


Più energia vuol dire anche più forza, più intelligenza, più volontà...più, più, più...


E il sesso, come si sa, è una potentissima energia che, ben liberata e gestita con "conoscenza", può far aumentare spaventosamente il nostro livello energetico (e la sua qualità).


LE ZONE EROGENE


La mente è la più importante delle zone erogene. Le sue funzioni principali sono il pensiero e l’immaginazione.

Il pensiero si considera generalmente l’attività peculiare dell’uomo e l’immaginazione quella della donna. Questa divisione in due categorie si dimostra al tempo stesso illuminante e capace di indurre in confusione. Ma la confusione può essere superata ricordando la latente bisessualità che è alla base del nostro essere.

La classificazione della mente in pensiero ed immaginazione va riferita a principi archetipici e in nessun modo limita i ruoli che entrambi i sessi possono svolgere.

Il pensiero viene associato con la logica e l’immaginazione con l’intuizione.
Se viene stimolata l’immaginazione il corpo risponderà a mezzo degli organi di senso.

I canali sottili mettono in comunicazione la mente con gli occhi, le orecchie, il naso, la bocca e la pelle; i terminali dei suddetti canali sono le mani, i piedi, le zone sessuali e la testa.

Le cosiddette zone erogene sono i punti ed i luoghi che conducono direttamente ai centri psichici e, tramite loro, alla stessa mente.

L’Ananda Ranga enumera le seguenti zone erogene: la testa, la bocca, gli occhi, le labbra, le guance, le orecchie, la gola, la nuca, i seni, i capezzoli, il ventre, la schiena, le braccia, le mani, le cosce, la yoni, le ginocchia, le caviglie, i piedi, le dita dei piedi, ed inoltre i fianchi, le natiche, la sommità della testa, lo spazio fra gli occhi.

Ad ogni modo le aree più importanti di stimolazione sono la bocca, la yoni, i seni, l’ombelico, le natiche, l’interno delle cosce, le dita delle mani e dei piedi.

Nell’uomo le zone erogene si trovano in prossimità del lingam: l’ombelico, il cuore e le cosce, anche se pure la lingua, le mani, i piedi, le orecchie e il petto sono notevolmente erogene.

La tradizione tantrica sostiene che la passione si localizza nelle varie parti del corpo di una donna in momenti differenti, secondo il ciclo lunare….

(tratto da “I segreti sessuali dell’Oriente”, Grandi Manuali Newton)

sabato 3 aprile 2010

IL GREEN-WASHING E LA STUPIDITA' UMANA


Leggendo un articolo sulla Gazzetta sul "Green-washing" (il lavaggio del verde, cioé l'interesse ecologico per il pianeta Terra) intitolato: Salvarsi l'anima lavando col verde mi è venuta in mente una frase sentita da qualcuno poco tempo fa.

La frase diceva suppergiù: - L'uomo è troppo furbo per non riuscire sempre a cavarsela. -
A mio avviso è esattamente il contrario: l'uomo è uno stupido che pensa di essere furbo.
Proprio perché l'uomo è eccessivamente furbo ci sono così tanti problemi, a qualsiasi livello. Soprattutto quando la furbizia si unisce all'interesse personale.
Ed ecco che per furbizia tutti fanno qualcosa che in un primo momento sembra essergli utile ma che, a lungo andare, si ritorce come un boomerang proprio su chi l'ha lanciato.
Ne è appunto la prova evidente il crescente interesse (stupido-furbo) per l'ecologia pubblicizzato a destra e a manca da aziende elettriche, petrolifere, chimiche, eccetera.
Cioé quelle stesse multinazionali che hanno reso il nostro "verde" pianeta una grigia pattumiera ora fanno finta di volerlo proteggere dall'inquinamento.
Loro pensano di fare il proprio interesse raccontandoci queste menzogne.
Ma una multinazionale cos'è: un insieme di persone che hanno padre, madre, moglie, figli, e via dicendo.
Anche loro mangiano, bevono e respirano la stessa aria inquinata di coloro che pensano di fregare con le loro campagne pubblicitarie menzognere e la loro politica dell'interesse personale.
E per salvarsi da questo non basta andarsi a rifugiare in un campo da golf o in un villaggio turistico esclusivo.
A volte guardando dei documentari, foto e interviste vedo qualcuna delle facce di questi "pezzi grossi" e sinceramente non mi sembra che se la passino molto bene riguardo alla salute.

Se non è una "stupida" furbizia questa, ditemi voi cos'é?