lunedì 31 agosto 2009

...E 112 DEFINIZIONI DEL SESSO FEMMINILE


A gentile richiesta e per il piacere dei maschietti interessati all'argomento ho recuperato un po' di appellativi semiseri per quello che è "il chiodo fisso" di molti.

Rinnovo la richiesta di aiuto per ampliare questa lista e, in caso di eventuali errori di traduzione, le correzioni sono ben accette.


SANSCRITO:
La Yoni.
TIBETANO:
Campana, Campo del piacere, Cielo del piacere, Coppa, Fiore di Loto, Loto, Loto della Saggezza, Seggio del piacere.
ITALIANO:
Vulva, Passera, Gnocca, Fica, Topa.
LATINO:
Cunnus, Vulva.
FRANCESE:
Vulve.
INGLESE:
Pudendum, Vulva, Pussy.
SPAGNOLO:
Vulva.
TEDESCO:
Weibliche Scham.
ARTE AMATORIA CINESE (Incredibile):
Anemone d'Amore, Bambina, Casa del piacere, Casa del Tesoro, Caverna, Caverna a forma di frumento, Caverna a forma di grano, Caverna di cinabro (utero), Caverna di giada, Caverna del sesso, Caverna misteriosa, Caverna segreta, Chiusura del Gioiello (utero), Conchiglia, Corde della Lira (labbra della vulva), Crogiuolo femminile, Crogiuolo prezioso, Cuore del fiore (apertura verso l'utero), Cuore della Peonia, Cuore intimo, Fessura di Cinabro, Fiore, Fiume interiore, Grotta, Grotta del piacere, Grotta d'Amore, Ingresso di Giada, Ingresso dorato, Intimo nodo (entrata nell'utero), Lingua di pollo (clitoride), Perla rossa, Peschiera (utero), Pietra preziosa, Porta di Giada, Porta preziosa (ingresso), Solco dorato, Tana sensibile, Terrazzo interiore, Topo profumato, Valle Misteriosa.
NEL MIO DIALETTO:
U' Ciàcc, U' Phcciàcc, U' phcciòun.
BARESE:
La Ciòla.
NAPOLETANO:
A Pusciàcca.
PER I MEDICI:
Apparato urogenitale femminile.
PER I ROMANTICI:
Bocciòlo in fiore.
PER LE BAMBINE:
La Farfallina, La Passerotta.
PER I DITTATORI:
La schiava d'amore.
PER I BOTANICI:
Il Giardino profumato.
PER GLI AGRICOLTORI:
Il campo di grano (se bionda), Il campo di papaveri (se rossa), Il campo da semina.
PER GLI AVIATORI E NAUTICI:
Il triangolo delle Bermuda.
PER I MORALISTI, PERBENISTI E CLERICISTI:
Il Frutto proibito, La Grotta dell'inferno, L'Ambasciatrice del Diavolo, La Diavola tentatrice, Colei della quale nulla si può dire.
PER GLI EREMITI:
La Grotta del dolore.
PER I MISTICI:
La Grande consolatrice, La Coppa del Santo Graal, La dispensatrice di beatitudine.
PER GLI ESOTERICI:
La Grotta dell'Illuminazione, La Fonte della Salvezza.
PER QUELLI CHE ORMAI NON LO FANNO PIU':
Douce remembrance.
PER GLI ASTINENTI INVOLONTARI:
La fissa, l'Oggetto del Desiderio, Oubliànce.
PER I GUERRIERI:
La Fortezza nascosta, La Cittadella da espugnare.
PER I MUSICISTI:
La Viola.
PER I VIAGGIATORI:
Il Paese delle meraviglie.
PER I BEDUINI:
L'Oasi.
PER I NAUFRAGHI:
La Zattera.
PER I PATITI DELLA MAGIA:
La Maga. La Valle Incantata.
PER QUELLI CHE LO FANNO LA PRIMA VOLTA:
La Madonna.
PER GLI AMANTI DEL MARE:
L'Ostrica, La Vongola, La Cozza.
PER GLI AMANTI DELLA MONTAGNA:
Il Precipizio, Il Burrone.
PER IL BATACCHIO:
La Campana.
PER LA CHIAVE:
La Toppa, La fessura, Il buco della serratura.
PER IL NEONATO:
La Porta del Mondo.

sabato 29 agosto 2009

105 DEFINIZIONI DEL MEMBRO VIRILE MASCHILE


Si sà, ognuno vede le cose a modo suo e spesso le nomina anche diversamente. Guardate in quanti modi si può definire lo stesso oggetto, a seconda dei punti di vista, del paese o della nazione. (Chiunque vuole offrire il suo contributo è ben accetto).
Vediamo se qualcuno mi aiuta ad arricchire questa lista.


IN SANSCRITO:
Lingam, Vajra.
LATINO:
Fallum, Membrum, Penis.
ITALIANO:
Membro, Cazzo, Pene, Fallo, Biscione, Verga, Mazza, Asso di bastoni.
FRANCESE:
Pénis.
INGLESE:
Penis.
TEDESCO:
Penis.
SPAGNOLO:
Falo, pene.
ARTE AMATORIA CINESE (la più ricca di appellativi):
Il Palo di giada, Ling, l'Ambasciatore, l'Arma, l'Arma d'Amore, l'Avversario, il Flauto di giada, il Picco positivo, il Picco Yang, il Giovinetto, lo Scettro di giada, lo Scudiero, il Fedele servitore, lo Strumento, la Tartaruga, l'Uccello cremisi, la Vetta sicura, il Picco della montagna, la Pagoda Yang, l'Unicorno, il Diplomatico, il Generale, la Tigre, il Serpente, la Rana, il Galletto, il Paggio, il Guerriero, l'Eroe, la Scimmia, l'Adepto.
TIBETANO:
La Bacchetta, la Freccia d'Amore, il Gioiello, lo Scettro, il Toro.
GIAPPONESE (ho trovato solo questo):
Harikata (un membro artificiale).
PER I BAMBINI:
Il Pisellino.
NEL MIO DIALETTO:
U' stattattind (lo stai attento), U' gheindr e fourh (il dentro e fuori), U' faiùccl (corto pezzo di legna).
PER GLI AMANTI DEGLI ANIMALI:
L'Uccello, il Lepre, il Pesce, la Proboscide, il Cavallo. L'Anguilla.
PER GLI AMANTI DEI VEGETALI:
Il Pisello, il Cetriolo, la Carota.
PER GLI ARTIGIANI:
Il trapano, il Fai da te, il Chiodo, la Trivella.
PER I CONTADINI:
Lo spaventapassere.
PER I MUSICISTI:
Lo Strumento.
PER UN SARTO DEL MIO PAESE:
Il Fastidio.
PER GLI AMANTI DELLA MITOLOGIA:
Polifemo.
PER I MORALISTI, PERBENISTI E CLERICISTI:
Il Gran peccatore, l'Oggetto della perdizione, l'Innominabile.
PER I MISTICI:
Il Gran Consolatore, il Dispensatore di beatitudine.
PER GLI ESOTERICI:
La Verga dell'Iniziazione, il Palo del Sacrificio.
PER I MEDICI:
Apparato urogenitale.
PER LE POVERINE CHE ORMAI NON LO FANNO PIU' E LE ASTINENTI INVOLONTARIE:
Nessuno, Obsession.
PER LE DONNE TRADITE:
L'Uccello migratore.
PER LE DONNE DI BUON APPETITO SESSUALE:
L'Ospite gradito.
PER GLI EREMITI:
Il Passero solitario.
SPORTIVI:
L'Asta, lo Speleologo, l'Avventuriero, la Pertica, il Giavellotto.
ROMANTICI:
L'Incantator cortese.
DITTATORI:
Il Tiranno.
PER I FANATICI DEL SESSO:
The Number One.
PER QUELLE CHE LO FANNO LA PRIMA VOLTA:
L'Ottava meraviglia del mondo.
PER I GUERRIERI:
Il Gladio, Arma Letale, la Spada di fuoco, la Sbarra incandescente, la Lancia.
PER I PATITI DI STAR WARS:
La Spada laser.
PER I PATITI DI HARRY POTTER:
La Bacchetta magica.

IL FILM: IMMORTAL AD VITAM (2004)


Mi piace riproporre film con qualche anno sulle spalle.


Naturalmente non posso che scegliere quei film che mi hanno colpito per la trama, la fotografia, le scene, i dialoghi, gli effetti speciali, la musica o...le suggestioni che riesce a evocare.
Questo capolavoro di fantascienza di Enki Bilal, secondo me, non può mancare nella cineteca di un collezionista.
Naturalmente non parlo del film (io, addirittura, non leggo quasi mai la trama prima di vedere un film. Amo la sorpresa.)
Quindi dirò solo...una piramide sospesa nei cieli di una futura metropoli...il dio Horus che vuole realizzare un'ultimo desiderio prima di morire...un senatore corrotto...un dissidente ibernato che si salva miracolosamente, ed è costretto suo malgrado a divenire "veicolo" della volontà di Horus...una donna meravigliosa che....


venerdì 28 agosto 2009

I VIAGGI DELLA MEMORIA - L'UNITA' D'ITALIA E IL BRIGANTAGGIO MERIDIONALE



Sostengo che conoscere un po' di storia sia indispensabile per capire il presente. Forse molte persone del Nord ignorano l'origine della "Questione Meridionale", perciò oggi diamo un'occhiata alla recente storia italiana (quella che riguarda l'Unità d'Italia e le ripercussioni sulle regioni meridionali).

Giusto come aperitivo vi passo una frase di Antonio Gramsci: "Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentavano di infamare col marchio di briganti".


L'Unità d'Italia è costata (soprattutto per mano di Cialdini, luogotenete del re Vittorio Emanuele II a Napoli) molto al meridione. Ben 9.000 fucilati, 10.000 feriti, 6.000 prigionieri, 64 sacerdoti, 22 frati, 60 ragazzi e 50 donne uccisi solo in un anno, dal 1860 al 1861. Una vera e propria "guerra civile".

Se teniamo presente che il "fenomeno" del brigantaggio meridionale è durato circa dieci anni (1860-70), che queste stime si riferiscono ad una anno solo di "lotta al brigantaggio" e che furono comunicate dal governo vincitore (quindi sono delle sottostime) possiamo solo immaginare lontanamente cosa sia avvenuto realmente.

Il brigantaggio esisteva già da molto prima dell'Unità d'Italia nel meridione, ma in quel caso riguardava solo persone che erano "realmente" dei malfattori (a volte indipendenti, altre volte assoldati dai ricchi latifondisti meridionali per tenere soggiogate le masse contadine).

Invece, poco dopo lo sbarco dei Mille in Sicilia e la conquista del Regno delle due Sicilie da parte del Regno Sabaudo, nacque un altro tipo di brigantaggio. Questo nuovo brigantaggio fu in parte utilizzato dai Borbone per creare un tipo di guerriglia alternativa contro l'invasore del nord, ma da un'altra parte fu costituito da masse (a volte interi villaggi e paesi) di contadini e artigiani che si sentivano oppressi dalle nuove leggi imposte dai nuovi arrivati.

Infatti, oltre a pagare le stesse tasse dei lavoratori del nord, quelli del sud si videro aggiungere anche una onerosa tassa sul grano e l'imposizione della "leva obbligatoria", inesistente durante il Regno dei Borboni. Oltre a questo le popolazioni del sud notarono una reale minaccia alle loro usanze e alle loro tradizioni, che pian piano venivano sostituite dal modo di vedere degli occupanti del nord.

E si sa bene cosa pensaserro i sabaudi del sud: "Questa è Africa! Altro che Italia! I beduini, a riscontro di questi cafoni, sono latte e miele". Questa frase non è di Bossi, ma del già citato Enrico Cialdini.

Quindi, studiando un po' di storia passata, veniamo a sapere che l'Unità d'Italia non è stata voluta unanimamente, ma imposta da una sola parte. E con la forza, anche.


Forse le parole che seguiranno daranno un'idea di come la vedeva (questa storia dell'Unità d'Italia) la controparte meridionale. Quelle che seguono sono parole di Carmine Crocco, un capo brigante di Rionero in Vulture (Basilicata). Io, ora, non sò se quest'uomo fosse solo un "dissidente" o un reale brigante, non ne ho letto la storia, ma sò che questo malcontento era (ed è tutt'ora) piuttosto diffuso al sud: "...E intorno a noi timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da "regi funzionari" ed "infidi piemontesi" sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini...calpestati, come l'erba degli zoccoli dei cavalli, calpestati ci vendicammo.
Molti si illusero di poterci usare con le loro rivoluzioni. Le loro rivoluzioni. Ma Libertà non è cambiare padrone. Libertà non è parola vana ed astratta. Libertà è dire senza timore E' mio, e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall'anima. E' vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato e così sempre sarà".

Il nuovo Regno d'Italia fu, in effetti, un Regno del Nord (e gli effetti li viviamo ancora oggi). La politica protezionista a favore dell'industrializzazione del nord mise definitivamente in ginocchio il sud.
Quando la "repressione" del brigantaggio (che invece potremmo definire più correttamente "Resistenza") fu terminata (nel 1870 circa) iniziò una spaventosa emigrazione al nord e all'estero: il sud era stato piegato e privato della sua "anima".

La gente del sud cambiò padrone: dai ricchi latifondisti passò al servizio dei ricchi industriali. Il resto è storia.

(Nella foto un militare sabaudo posa con un brigante ucciso. Durante la lotta al brigantaggio fu largamente usata la propaganda "mediatica" per intimorire la popolazione).
nota: "Io sono apolitico e contro le rivoluzioni armate. Ciò di cui ho parlato non vuole avere carattere di incitamento alla ribellione o di odio. Mi interessa invece mettere in mostra la Legge di Causa ed Effetto. Il mio vuole essere un tentativo di spronare a cercare un'altra via per raggiungere l'Unità".




giovedì 27 agosto 2009

IL CIRCUITO CHIUSO E L'OCEANO DELL'ENERGIA



Mezzora seduto in Siddhasana...pochi secondi di silenzio.

Ho capito, non è giornata, non è il caso di insistere. Tra l'indecisione se leggere qualche capitolo dei Grandi Iniziati (Edouard Schuré, Grandi Tascabili Economici Newton) o "spararmi" un post, opto per la seconda (il libro può aspettare...qualche editore dirà: "E' una vita che aspetta!)


Mi scusi l'editore...è che c'ho un'idea proprio qui, sulla punta della lingua (o delle dita?) e se non l'afferro al volo quella se ne va'.


Io so', l'ho capito, l'ho vissuto tante volte che quando smetto di pensare, seduto nel Loto o in Siddhasana, divento come incorporeo, leggero, trasparente e...mi immergo in un oceano di energia. Anzi, divento consapevole che sono sempre immerso in un oceano di energia.


Invece, quando non ho scaricato a sufficienza le pile del pensiero e penso, penso...mi sento come in un "circuito chiuso".


In effetti, a pensarci bene, il pensiero e l'immaginazione sono proprio questo: un circuito chiuso.

Trascrivo una definizione del circuito chiuso trovata in rete: "Un impianto a circuito chiuso (TVCC) è un sistema televisivo che opera su una distribuzione privata del segnale".

Cioé non riceve nulla dall'esterno (che ne sò dalla Liberia) ma solo dall'impianto interno.


Ecco, la stessa cosa avviene quando pensiamo e immaginiamo: nulla di nuovo, sempre la stessa minestra, trita e ritrita. E' come avere una telecamera in ogni angolino della nostra casa collegata a dei monitor e noi lì che ci guardiamo il comò, il sofà, l'ingresso...che palle!


Eppure quanto siamo attaccati al pensiero e all'immaginazione.

IL CHAN-SSU CHIN: L'ESERCIZIO DEL BOZZOLO DI SETA

Parliamo un po' di Tai chi chuan...e parliamo di quello che viene considerato il "cuore" del Tai chi chuan: il Chan-ssu chin, ovvero l'esercizio del "bozzolo di seta" (detto così perche ci si muove come un filo di seta che viene srotolato).
Nel "Tao del Tai chi chuan", ed. Ubaldini, Jou Tsung Hwa dice che delle tre scuole di Tai chi chuan (la scuola Chen, Yang e Wu) solo la scuola Chen usa questo esercizio. Il grande maestro Cheng Man Ch'ing lo raccomandava sempre ai suoi allievi (alla fine riporterò un video che mostra l'esecizio, ma tenete presente che esistono diverse tecniche).
In pratica si tratta di allenarsi a muovere in modo spiraliforme le mani e le gambe, sia avanzando che indietreggiando, ruotando sull'asse centrale della colonna vertebrale (ricordo che nel Tai chi tutte le parti del corpo si muovono in sicronia).
Inoltre, nel Tai chi non si avanza mai in linea retta, ma ondeggiando il bacino e il busto a destra e sinistra, in modo da creare continuamente l'alternanza di pieno e vuoto generando così un movimento spiraliforme.
Lo scontro diretto, duro, non è prerogativa del Tai chi chuan. Questa disciplina, al contrario, insegna a sfruttare l'energia interna, il Chi, e...la furbizia, se mi consentite il termine.
Infatti, se affrontiamo un uomo grande e grosso, immensamente più forte di noi, quale chance avremmo di uscirne vittoriosi se non usando l'abilità, la furbizia? In questo caso la furbizia sta nel fare andare a vuoto i suoi colpi, nel fargli perdere l'equilibrio, nello sfruttare la sua stessa forza cinetica. Allora, siccome al massimo dello Yang si genera lo Yin, quando l'avversario è sul punto di esaurire la sua forza propulsiva diventa facilissimo fargli perdere l'equilibrio.
Naturalmente non è facile mettere in pratica quanto detto, ci vuole molto addestramento. Ma una volta capito il principio diventa eccitante lavorare in questo senso. Ogni più piccolo passo diventa una conquista preziosa verso la ricerca del costante Equilibrio Dinamico.
Questo perché il Tai chi chuan non è solo un'arte marziale, ma può diventare uno "stile di vita". Infatti le stesse "tecniche" le si può "sfoderare" in qualunque momento della giornata, in ogni situazione (a livello psicologico e comportamentale, naturalmente).


LA PAURA DEL VUOTO


Quante volte abbiamo sperimentato una sorta di imbarazzo nel ritrovarci da soli con degli estranei (o anche con dei conoscenti) in casa nostra o in casa loro? Penso l'abbiamo sperimentato tutti.
Spesso la mancanza di argomenti da condividere crea una sorta di vuoto, un silenzio, dal quale non si sa come uscirne brillantemente.
Ma le parole non arrivano...non si riesce a trovare un filo che ci colleghi all'altro. Allora ecco venire in nostro aiuto la televisione. Un click e il problema è risolto. Arriva un terzo intermediario a salvarci dall'abisso che ci separava dal nostro ospite.
Guardando la tivù si cominciano a fare commenti su ciò che si sta vedendo...si comincia a chiacchierare...
...ma è solo un chiacchierare, un parlare tanto per parlare...solo per riempire un vuoto.
Eppure, se solo avessimo la forza di resistere in quel vuoto, in quel silenzio, forse potrebbe aprirsi uno "spazio" nuovo, più profondo.
Il timore dell'altro potrebbe sciogliersi come neve al sole e stabilirsi una nuova intimità. Potrebbe affiorare il piacere di condividere dei momenti con qualcuno, momenti preziosi: il contatto con un mondo diverso dal nostro.
A volte per superare l'imbarazzo potrebbe bastare una osservazione divertita della situazione (quella del silenzio perché non si hanno argomenti), comunicarla e...riderci sù.
A parte questo caso, credo che il principale fattore del "successo" della tivù (o anche di internet) sia proprio l'incapacità di permanere nel vuoto, nel silenzio, nella "solitudine".
Io personalmente preferisco mille volte la solitudine a palliativi artificiali e superficiali.

mercoledì 26 agosto 2009

LA PRIMA VOLTA CHE HO DIGIUNATO DALLA TELEVISIONE


Chi mi frequenta regolarmente sa' che non amo molto parlare di me, anzi, non amo proprio parlare. Sono un tipo piuttosto taciturno.
Invece, in questo maledetto blog, mi ritrovo spesso a parlare di me e...a parlare.
Non è voglia di mettermi in mostra, non me ne frega un cazzo. E' piuttosto il semplice piacere di condividere qualcosa che evidentemente non interessa al mio vicino di casa.
Detto questo vi racconto la prima volta che ho "digiunato" dalla televisione.

E' stato nel 1979, durante il mio primo viaggio in India. Due mesi solo per arrivarci, passando per la Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan (che dopo due settimane fu occupato dai russi), Pakistan e, finalmente, l'India.
In India sono rimasto un mese. In tutto fanno tre mesi di "digiuno totale" dalla televisione.
All'epoca non sapevo certo quello che so oggi, né sapevo quanto male faccia la televisione, quanto inebetisce e condiziona i nostri comportamenti. Anzi, all'epoca ero un tipo piuttosto distratto.
Però, dopo tre mesi assoluti senza guardare nulla di nulla in televisione, al mio ritorno in Italia rimasi scioccato da tutta una serie di "osservazioni" che non sapevo spiegarmi (c'ho messo anni per capire cosa non andava in quello che vidi all'epoca). In pratica vedevo la gente molto strana, viziata, distratta (vista da un distratto, poi), piena di convinzioni fasulle, sdoppiata.
Se da un lato l'India era una bolgia caotica (molto diversa da come me l'aspettavo), dall'altro l'Italia era forse un po' più ordinata ma ugualmente caotica. Caotica nei contenuti psicologici, politici, sociali e morali. Vedevo tutta una serie di contrasti da come la gente parlava a come effettivamente agiva e viveva ma, la cosa che più di tutte mi colpì, fù forse il vedere quanto le persone fossero "attaccate" al televisore.
Una vera e propria dipendenza maniacale. Non c'era (e non c'è tutt'ora, purtroppo) casa, in molti momenti della giornata, in cui non fosse acceso il televisore, non fosse altro che "per fare compagnia". Assurdo.
L'anno dopo: altro viaggio in India (sempre attraverso la Via della seta), altro digiuno di tre mesi.
Il mio massimo l'ho raggiunto dall'81 all'85 . Tranne una breve pausa di pochi mesi nell'83, che ci crediate o no sono stato ben 3 anni e mezzo (assoluti, e non mento) senza televisione.
Eppure eccomi qui. Sono vivo, non sono diventato un selvaggio, e sono...abbastanza informato, ma...forse...un po' meno coglione.


TV: L'ORACOLO DEL XXI SECOLO




TV: Ormai è diventata "lei" l'oracolo del XXI secolo.

E' lei la moderna Pizia, il nuovo oracolo di Delfi, la rinata Sibilla Cumana.

Se vuoi sapere cosa avverrà tra breve non hai che da schacciare un pulsante del telecomando e...tac: il gioco è fatto.
Semplice.
Non c'è più bisogno di riti propiziatòri, di lunghi rituali...

...Accendi la tv e saprai che tempo farà domani.

Saprai che una "spaventosa" influenza sta per diffondersi su tutto il pianeta e, sempre lei, ti dirà anche come "salvarti" da questa nuova minaccia: "Vacciiinatiii!"

Grazie alle sue "parole profetiche" verrai a sapere che degli spietati terroristi si stanno preparando per sferrare un nuovo attacco all'Occidente e ti consiglierà ti andare ad occupare quelle nazioni che sono in "odore" di terrorismo.

Non solo.

L'oracolo moderno ti dice anche quale dieta seguire, come vestire, dove andare in vacanza, come investire i tuoi denari...una vera pacchia.

E noi tutti lì, a bocca aperta, a sorbirci tutte le puttanate che ci racconta. Davanti alla tivù piangiamo, ridiamo, ci esaltiamo, eccitiamo, disgustiamo...ma mai che ci svegliamo.

Sì! Perché magicamente, proprio come nei luoghi dove profetavano gli antichi oracoli, la tivù sembra che emàni degli effluvi soporiferi che ci fanno andare in trance, togliendoci la capacità di discernere.

Non guardiamo il mondo con i nostri occhi, no! Lo guardiamo attraverso gli occhi della tivù. Quello che dice "lei" è verità.

Ma lei chi?
Il televisore è solo una scatola (più o meno piatta) attraverso cui il furbo di turno parla alle masse.

E siccome quello che dice (sempre il furbo di turno) è spesso incomprensibile (proprio come erano incomprensibili le parole degli oracoli) ecco che ci vuole l'interprete, l'esperto, l'opinionista.

Il quale sa palare così bene che è impossibile che menta. No, non può essere!

Hai voglia (il nostro vicino di sedia davanti alla tivù) a dirci che ci stanno propinando della merda che non solo non nutre, ma addirittura ci avvelena.

No! Se l'ha detto la tivù è vero e sacrosanto. E se la tivù dice che mangiare merda fa bene allora tutti a mangiare merda.

A questo punto che dire?...Buon appetito.

martedì 25 agosto 2009

VIDEOGIOCHI: IN QUALE DIMENSIONE VIVONO GLI ADOLESCENTI?

Qui in fondo troverete un video di Silkroad, un gioco online molto amato dagli adolescenti di tutto il mondo. L'ho provato anch'io e...ti prende moltissimo.
Silkroad, come tanti altri videogiochi, è un mondo fantastico abitato da guerrieri, maghi e mostri. Viene da chiedersi: "Perché i nostri figli amano tanto queste "realtà virtuali parallele"?
Quando faccio notare a mio figlio (di tredici anni) un bel tramonto o un prato fiorito, lui neanche se lo caga. Figuriamoci poi il resto della realtà.
Tutto questo è una naturale fase della loro vita, fatta di giochi ed immaginazione? E' un bisogno di fuggire da un mondo che istintivamente rifiutano? O cos'altro? Mah!


lunedì 24 agosto 2009

GUARIRE DALL'ANSIA CON LO STUDIO E LA MEDITAZIONE


Tutto il mondo manifesto è una immensa, gigantesca illusione. Illusione non vuol dire che non esiste, ma semplicemente che è altro da ciò che sembra essere.

Noi viviamo in un continuo "gioco" di cause ed effetti dove le Cause stanno in alto (non un alto spaziale, naturalmente) e gli effetti in basso.
Tutto questo universo è sorto dalle "supreme" altitudini delle "luci ed energie" primordiali. Suoni, luci e forze che "precipitando" (in senso alchemico) si condensano in forme tangibili, passando per il mondo degli Archetipi.
Queste forme tangibili (che sono simili a nubi illusorie) diventano il "campo di sperimentazione" dell'essere-coscienza. Ma per molto tempo la giovane coscienza non ne è consapevole, guarda solo all'esterno e si "perde" nel mondo delle forme e dei nomi. E si identifica col corpo e l'ambiente circostante al punto tale da vedere solo ciò che è esterno: aggregati di atomi in continua trasformazione trasportati dal vento del mutamento.
Inconsapevolmente l'essere-coscienza percepisce l'inconsistenza del mondo esteriore, ma non vuole accettarlo e si afferra (o tenta di farlo) a tutto e a tutti: ecco nascere l'ansia. L'ansia di ottenere o di perdere ciò che ama, l'ansia di soffrire, di morire, di rimenere sola e via dicendo.
Ciò che prima o poi ognuno di noi deve realizzare (se vuole guarire dall'ansia e trovare pace) è che non c'è un "fuori" da conquistare, da trattenere. Non c'è una "meta" da raggiungere se non la consapevolezza della propria "vera natura".

La cura per guarire da questo terribile male c'è: sono la Meditazione e lo studio.
Tutti i grandi Mastri del passato hanno affermato che la Vera Pace, la Vera Luce e il Vero Amore si possono ottenere solo realizzando la propria natura originaria.
Dice Sri Tilopa nel Tesoro dei Cantici: "La meta è la consapevolezza della propria vera natura...Le persone ordinarie che non capiscono ricercano la meta altrove".
E Krishna dice nella Bhagavad-gita: "...Tuttavia, colui che ha realizzato ed è situato nel Sé, pienamente appagato, ottiene la vera pace e non ha più alcun dovere da compiere".


domenica 23 agosto 2009

OLOGRAMMI: DITEMI SE QUESTO NON ASSOMIGLIA ALL'ANGELO CUSTODE?

Se avete difficoltà a mantenervi svegli non preoccupatevi, è in arrivo una invenzione straordinaria che vi caverà d'impiccio tutte le volte che ne avrete bisogno.


sabato 22 agosto 2009

LA BELLEZZA SALVERA' IL MONDO?


Nel riproporre (senza vergogna) il Concierto de Aranjuez eseguito magistralmente da Paco de Lucia (dico senza vergogna perché è già stato proposto su Franz's blog alcuni giorni fa), mi piacerebbe dire qualcosa sulla bellezza.

Esattamente il 4 di Agosto dell'anno scorso, alla fine del mio Cammino di Santiago di Compostela mi ritrovai, di sera, a cena con un amico conosciuto durante il Cammino. Il suo nome è Michele, ed è un giornalista sportivo di Varese (o Gallarate, non ricordo bene).
Eravamo seduti davanti ad una lauta cena, annaffiata da un delizioso vino rosso spagnolo in un ristorantino di un quartiere suggestivo di Santiago.
Non ricordo come, i nostri discorsi confidenziali (come solo quelli di chi ha vissuto forti esperienze assieme sanno essere) finirono con questa frase di Michele: "Io credo che sarà la bellezza a salvare il mondo".

Lì per lì accettai la sua tesi (forse perché stanco o un po' brillo) ma oggi, con mente più serena, posso dire che non credo molto nel concetto di "Salvazione del mondo". Intendo salvazione improvvisa, naturalmente. Cioé di quegli eventi che, grazie alla forza e al potere di un essere superiore, risolvono in quattro e quattr'otto tutte le problematiche dell'essere umano.

Credo invece fermamente che l'essere umano è in evoluzione. Il suo è un "cammino" lungo e periglioso che lo sta facendo maturare (per trasformarsi, un giorno, in qualcosa di meraviglioso). Ma il suo cammino non è privo di rischi.
Sò, per sentito dire o per averlo letto, che vi sono intere dimensioni asservite al male, cioé alle "forze involutive". Perciò il discorso della salvazione non è così semplice. Se così fosse lo avrebbero già portato a compimento Krishna, Buddha o Gesù.
Il punto è che l'uomo deve arrivare a salvarsi da solo, con i propri sforzi, crescendo in Conoscenza, Amore e Potere. Ecco, se c'è qualcosa che salverà il mondo quello sarà l'Amore. Un Amore Vero, frutto della vera Conoscenza.

Allora la bellezza si manifesterà spontaneamente (scevra da vanità), perché ovunque vi è Conoscenza, Amore e Potere lì, sicuramente, vi è anche una impareggiabile bellezza...quella che mi evoca la musica meravigliosa che seguirà.


Buon ascolto.




BOLLE DI SAPONE GIGANTI

Sicuramente i nostri politici ne fanno di più grandi, ma questo signore non se la cava male.


venerdì 21 agosto 2009

IL DUBBIO: COS'E' LA GNOSI?

Nel presentare il video che segue (il quarto di una serie di sei) sui Vangeli gnostici e su una diversa "visione" del Maestro Gesù, vorrei tentare di dare una mia definizione della Gnosi, o Conoscenza.
Normalmente si scambia la conoscenza con il sapere. Ma conoscenza e sapere sono due cose completamente diverse. Il sapere è frutto di studi e letture, mentre la conoscenza è una "comprensione" che deriva dall'esperienza diretta. Una esperienza che non solo è vissuta, ma anche compresa, che viene cioé fatta nostra, che ci trasforma.
E poi c'è la Conoscenza con la C maiuscola, quella di chi "vede" la realtà per quella che è; di chi conosce le Leggi e le Cause e sà veramente come stanno le cose. In questo caso forse è più corretto parlare di "chiara visione" o "chiara luce" (come amano definirla i lama tibetani).
Personalmente ritengo che un "ricercatore" debba mirare alla conoscenza e alla chiara visione ma, come è deducibile da quanto detto, queste due ultime qualità non sono conquistabili con lo studio. Si può leggere tutta una vita di misticismo e religioni, per esempio, e non averne capito una h.
Mentre anche una persona ignorante, se "chiede" con sincerità (nella preghiera o al Maestro) può ricevere in dono una "pratica" che predispone alla chiara visione.
Solo chi ha la chiara visione può poi veramente capire gli antichi testi.
Sì, perché le parole e i concetti, spesso, diventano un vero e proprio labirinto in cui è facile perdersi. Meglio allora una preghiera sincera volta a ricevere più conoscenza e più chiara visione.
Buona visione.


martedì 18 agosto 2009

ANATRE CONTROCORRENTE


Un pomeriggio afoso di lunedì 17 agosto. Passeggiando su uno stretto sentiero lungo la sponda del Bacchiglione, a Dolo, mi fermo per seguire con lo sguardo alcune anatre.


Mi colpisce un'anatra in particolare che sta nuotando controcorrente. Ma la cosa strana è che ha il corpo direzionato controcorrente mentre in effetti si sposta diagonalmente.


Questo mi fa pensare alla "corrente" che "trasporta" le nostre vite, ai nostri "sforzi" per fare andare le cose come vogliamo noi e...ai risultati effettivi.


Risultati che di solito non corrispondono esattamente al nostro proposito o alla nostra idea.

"Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" dice il famoso detto.


Così tra le nostre intenzioni e il risultato effettivo ci sono di mezzo gli ostacoli (interni ed esterni a noi), nonché "l'abilità nell'azione".


Ne è un esempio questo mio blog, attualmente "rovinato" nella pagina iniziale. Problema che per ora non riesco a risolvere. Ne è un esempio il fatto che non riesco ad aggiungere tante altre funzioni che vorrei inserire per rendere più efficiente il blog.


La stessa cosa si può dire di tante di quelle cose che facciamo, cose che raramente sono perfette e non ci soddisfano fino in fondo. Penso capiti a tutti...o è un problema solo mio?


Ma è proprio questo il bello della vita: lottare per imparare a fare e ad esprimersi. Studiare sempre meglio la Legge del Tre e delle Ottave al fine di portare nella materia ciò che nasce nel regno delle idee.


mercoledì 12 agosto 2009

VIDEO - MISTICA CRISTIANA

Nel presentare questo mio video chiedo scusa ai teologi e ai sapienti per il mio ardire.
Il mio vuole essere solo un modesto contributo ad una tradizione meravigliosa che molti cuori ha scaldato e che molti ancora spero possa infuocare nell'Amore Divino.
Colgo ancora una volta l'occasione per ringraziare di cuore Francesco Amato per aver messo a disposizione sul suo blog (Franz's blog) il Mantra Iesu, che ho usato come sottofondo per questo video.


FORSE E' TEMPO DI UNA SPIRITUALITA' UNIVERSALE



Senza nulla togliere al grande merito che hanno avuto tutte le religioni di ogni tempo e luogo del pianeta nel "formare" le coscienze umane, forse, è comunque giunto il tempo che si lasci il passo ad una spiritualità di più ampio respiro.
La società attuale è diventata multietnica e, spesso, la discordia per conflitti religiosi è dietro l'angolo. Finché si scambierà il proprio dio (o il proprio profeta o santo) per l'unica verità, è inevitabile lo scontro con chi la pensa diversamente.
Secondo il mio modesto parere è sempre più forte l'esigenza della ricerca della verità, cioé delle cause che stanno dietro a ciò che esiste. Cresce l'esigenza di capire lo scopo dell'esistenza (non quello di dare uno scopo all'esistenza per riempire un vuoto). Capire l'esistenza in toto, non solo quella di un singolo individuo o di una singola specie, ma del "tutto che vive".

Conoscere è perciò il primo importante passo da fare. A questo scopo possono essere utili tutte le confessioni del mondo, unendosi in un "vero" incontro interreligioso che non abbia come fine l'imporre la propria visione su quella degli altri, ma di "unire" le proprie conoscenze (spesso antiche di millenni) per "comprendere" realmente la realtà che ci circonda (anche quella che non può essere colta dai nostri sensi limitati).


La "visione" materiale e quella spirituale devono crescere di pari passo attraverso una "coscienza sempre più "cosciente" (mi si scusi il gioco di parole) e non sono certo i dogmi quelli che possono assumersi questo compito. Piuttosto occorre fornire gli strumenti (a chi lo desidera) di liberare la propria visione dalla "fissità" dei dogmi, per vedere sempre meglio la realtà attraverso gli occhi di una intelligenza discriminante e dell'intuito.
Dice S.Agostino: "Rara e molto ardua, Signore, è la visione contemplativa della Tua eternità, creatrice immutabile di esseri mutabili".


Attraverso la visione contemplativa e la preghiera (nonché attraverso lo studio di opere appropriate, la riflessione e la discussione creativa) si può arrivare a percepire, o almeno comprendre, che la "Vergine Madre", per esempio, è l'Etere Cosmico (da cui tutto è nato e che tutto sostiene) e non la madre terrena del Maestro Gesù.
Ma quanto è difficile liberarsi dalla "visione" antropomorfica del Divino.

...E A MASCHITO (POTENZA) L'OPINIONE PUBBLICA E' CONTRO LA CHIESA


Maschito è un piccolo paesino in provincia di Potenza di etnia Arbereshe, di origini albanesi.
Da molto tempo è loro usanza adornare la statua del Santo Patrono, S. Elia, di banconote. Come si suol dire: "Paese che vai usanza che trovi". Questo atteggiamento rientra nella loro usanza e non ci vedono nulla di immorale.
Ma quest'anno la cosa non è andata giù al vescovo, monsignor Gianfranco Todisco.
Il vescovo, sdegnato, ha vietato questo "rito pagano", ma qualcuno ha ignorato l'ordine.
In conclusione: il vescovo e altri prelati hanno abbandonato la processione seguiti dagli applausi di approvazione dei cittadini.
Ma non sono mancate le "ritorsioni": dal giorno dopo l'alta carica ecclesiastica ha vietato tutte le attività religiose (compresa la comunione).
Ora è in corso il braccio di ferro tra la morale dell'opinione pubblica e quella della chiesa. Chissà chi la spunterà.
Qui l'articolo completo, che consiglio di leggere assieme ai commenti:

martedì 11 agosto 2009

LA CHIESA CATTOLICA CONTRO L'OPINIONE PUBBLICA



Bagnasco: "Sembra che il bene e il male dipendano dall'opinione pubblica...è come se ciò che è morale e immorale dipendesse dai numeri...quello dell'opinione pubblica è forse il più subdolo e strisciante dei "poteri ingiusti" che vorrebbero imprigionare la libertà della chiesa e dei cattolici".
Senti da quale pulpito viene la predica...e poi, che abilità nel rigirare la frittata. Parla proprio la chiesa che ha fatto del Dogma (un'opinione, appunto) il suo "punto fermo" nell'interpretazione del messaggio di Gesù Cristo.

Da quando è divenuta ufficialmente ciò che è oggi (il 14 giugno del 325, a Nicea, per volere dell'Imperatore Costantino) la Chiesa cattolica non ha fatto altro che imporre la propria opinione su cosa sia Dio, su chi sia Gesù e cosa sia la religione.

In pratica con la "favola" del:"...tu sei Pietro e su questa pietra fonderai la mia chiesa..." si è autoeletta ad unico intermediario tra l'uomo e Dio. Un vero e proprio potere in terra. Potere che non ha guardato in faccia nessuno pur di ottenere i suoi scopi. Un potere che ha saputo fare alleanze, guerre e massacri...tutto in nome di Gesù Cristo.

Certamente, il bene e il male non dipendono dall'opinione pubblica, ma neanche dalla chiesa di Roma. Così come ciò che è morale ed immorale non dipende dai numeri, ma...chi è all'altezza di porsi a giudice delle azioni dell'uomo?

lunedì 10 agosto 2009

I 108 NOMI DI SHIVA (TARAK MANTRA)

Nagashiva (fiore prediletto di Shiva)

Dice il Maestro Tilopa nel Tesoro dei Cantici: "...La felicità non può essere trovata tramite le abluzioni e le purificazioni rituali. Neppure il culto delle divinità ti farà ottenere la liberazione. Comprendi quel rilassamento in cui non si afferra né si abbandona alcunché. La meta è la consapevolezza della propria vera natura..."

Perciò il seguente elenco dei nomi di Shiva non vuole essere un "metodo" di liberazione, semplicemente perché non è possibile liberarsi pronunciando Shiva Shiva...Questo elenco vuole piuttosto tenerne viva la memoria.

Shiva stesso fornisce la "chiave" per ottenere la liberazione e realizzare in noi stessi la natura di Bhairava (del Tremendo, di Shiva, appunto), e lo fa in modo mirabile nel Vijnanabhairavatantra.

Naturalmente non basta leggere un libro per essere "iniziati" alla via dell'autoliberazione. Occorre la guida di un Maestro che abbia realizzato in profondità ciò che trasmette (e che non necessariamente dev'essere indiano o shivaita...occhio!). Il difficile sta nel trovarlo e...convincerlo ad accettarci come allievi.

I nomi di Shiva che seguiranno possono invece servire come "strumento" di meditazione sulle qualità di Shiva. Infatti ognuno dei suoi nomi rappresenta un suo aspetto o un'impresa straordinaria compiuta da lui.

Shiva Ardhanari




TARAK MANTRA


SHIVA SHIVA, HARI HARA, NILAKANTA, PARVATI PATI, HARA HARA GANGE, GAURI PATI, HARA HARA, BOL MERE MANE, BHOLE BABA, GANGA DHARA, ALAKH NIRANJANA, CHANDRA SHEKARA, RUDRA RUPA DHARA, DAMARU DHARA, TRISHUL DHARA, KAILASH VASI, ANNAPURNA PATI, SOMNATH, KEDARNATH, PASHUPATI, MALLIKARJUN, DHRUSHMESHWARA, VARANASI VASI, KASHI VISHWANATHA, CHANDRA MAULLISHWARA, NAGESHWARA, OMKARESHWARA, MAHAKALESHWARA, PINAKAPANI, BHIMASHANKARA, DHURJATI SHIVA, BHUTANATH, SADA SHIVA, MAHADEVA, DEVESHWARA, SARVESHWARA, RAMESHWARA, MAHARUDRA, JAGADISHWARA, LOKESHWARA, DIVYESHWARA, AKHILESHWARA, NIKHILESHWARA, JAGAT PATI, HIMALAY PATI, UMA PATI, RAJESHWARA, PANCH NATH, SHIVA SHAMBU, KAILASH PATI, SUKH SAGAR, BAJNATH SHIVA, GIRIJA PATI, DINDAYALU, DIGAMBARA, DURGA PATI, TRIPURARI, PRITHUJ PATI, MANGALAMAYASHIVA, YOGENDRA, RIPUDAMAN, TRINETRA DHARI, VISHWESHWARA, BHASMA DHARI, JATA DHARI, TRIPURASUNDARI, MAHAKALI, MAHALAKSHMI, MAHASARASWATI, VASUNDARA, JAGADAMBA, BHAVANI, CHAMUNDA, BHUVANESHWARI, PURUSHOHAMA, MADHUSUDANA, HARE KRISHNA HARE KRISHNA, GOPALA KRISHNA, RADHE KRISHNA, DWARAKA PATI, KALI DAMAN, VASUDEVA, SESHA NAGA PATI, LAKSHMI PATI, VAISHNAVA JANA PATI, BALA GOPALA, KRISHNA CHANDRA, GOPI VALLABHA, NARAYANA, BRIJ VASI, GOPI KRISHNA, MURLIDHARA, RISHIKESH, PADMANABHA, RAMACHANDRA, RAGUPATI, RAGHUVIR, MARYADA PURUSHOTTAMA, JANAKA PATI, HANUMAN PRIYA, MANVENDRA, KAUSHALIYA SUT, RAGHUVANSHI, LAKSHMAN BANDHU, RAGHVENDRA, AYNASHI SHIVA, SAMBASADASHIVA, HADIYAKHANDI.

domenica 9 agosto 2009

I VIAGGI DELLA MEMORIA - QUATTRO GIORNI IN SALENTO


Lo confesso, pur amando l'essere in cammino ogni tanto mi faccio prendere dalla nostalgia. Nostalgia degli anni sessanta o, addirittura di periodi storici mai vissuti personalmente.

Così, quando viaggio (soprattutto se in Puglia) vado alla ricerca di "reperti" del passato. Tutto il mio essere è teso verso la "percezione" di atmosfere ormai perdute, dissoltesi nell'aria, lasciando il passo a questi tempi di forte accelerazione e di cambiamenti (per ora ancora confusi ed incerti).

Quattro giorni di viaggio
, di spostamenti continui dalla mia terra, il nord della Puglia (la Daunia) fin nel profondo sud: la terra dei Messapi. Un vero e proprio tour de force che ha visto me e la mia compagna toccare, sfiorare come un vento leggero, respirare paesi, genti e città di una terra bella e magica: Otranto, S Cesarea terme, La grotta Zinzilusa (vicino Castro marina).

E poi ancora più giù, fino a Patù (un piccolo paese che è un vero e proprio tuffo nella suddetta Puglia degli anni che furono) e S. Maria di Leuca, con le sue belle ville dell'ottocento di vari stili: Liberty, cinese, fiabesco, ecc. Sembra che i nobili dell'epoca facessero a gara nel mostrare stravaganza architettonica.
Da S.M. di Leuca (situata tra lo Ionio e l'Adriatico) si dice sia passato S.Pietro all'inizio della sua predicazione evangelica in Italia.

E poi Ugento, Gallipoli, Porto Cesareo (dove con la nostra piccola tenda abbiamo pernottato in un bel campeggio, Le Radici, inaugurato da solo un mese. I proprietari del campeggio sono delle persone veramente amabili e piene di entusiasmo. Marcello, un giovane che ha vissuto dieci anni a Roma, è tornato alle "radici" e con i genitori (mamma Lina è una donna dolcissima) ha aperto un Agricamping che consiglio a tutti, si dorme e si mangia bene e si spende poco.

Da una spiaggetta isolata di Porto Cesareo abbiamo assistito ad un tramonto indimenticabile. Dopo il "tuffo" del sole nelle acque dello Ionio è arrivato il "magico" momento in cui si crea una fascia arancione all'orizzonte sormontata da un'altra di colore violetto, e il blu del cielo che diventa sempre più marcato. Tutti questi effetti di colore, nei momenti che precedono il crepuscolo, vibrano e ti riempiono di una calma energia.

Non sono mancate escursioni nell'interno
: Martignano, Zollino, Sternatia, Martano, Galatina, Nardò, Copertino, Melpignano, Tricase...dove abbiamo frequentato delle sagre e assistito a concerti di musica folkloristica salentina: la Pizzica, o Taranta. E' veramente interessante vedere dal vivo come un semplice pubblico di spettatori grazie alla "magia" catartica della musica si trasformi in protagonista, lasciandosi andare alla frenesia dei ritmi e delle melodie arabeggianti di questa musica popolare.

Sebbene si siano perse da qualche decennio le "vere" tarantate, cioé le donne "possedute" dal cosiddetto "morso della taranta" (perché il fenomeno è entrato nel campo della neurologia), qualcosa si può ancora captare nell'aria. I pomeriggi estivi nei paesini del sud Italia (così come in quelli di tutta l'area mediterranea) sono caldi, lunghi e opprimenti, e se oggi che abbiamo la tivù, internet, i localini alla moda, le sale da ballo e quant'altro, le ragazze possono sfogare le loro energie e la "sete di vivere" in molti modi differenti; non era la stessa cosa fino a quaranta o cinquant'anni fa'. La morale e i costumi repressivi che ci hanno preceduti sono, secondo me, la causa che portava molte giovani nubili (la maggior parte delle tarantate erano appunto giovani nubili) ad una noia tale da sfociare in forme di isteria durante le quali le loro energie si liberavano momentaneamente grazie alla "cura" del ballo e della danza. Solo che ciò avveniva nell'inconsapevolezza.
Se guardate alcuni documentari sul tarantismo, o anche degli spettacoli moderni di pizzica e taranta, noterete la somiglianza con tecniche liberatorie del tipo Dynamic Meditation di Osho. Tecniche che non ha certo inventato Osho, perché antiche di millenni.

Non poteva mancare una visita a Lecce e alle sue architetture Barocche e Rococò.

Né ci siamo fatti sfuggire, al ritorno, delle occhiate fugaci ai trulli della zona di Martina Franca, Locorotondo, Fasano.

Tutto questo in soli quattro giorni (che sono sembrati quattro settimane).






lunedì 3 agosto 2009

YOGA E' SINONIMO DI SACRIFICIO (O SACRO UFFIZIO)


Ripoto pari pari una nota a piè di pagina dal Trattato del Fuoco Cosmico (pag.112) nella quale Helena Blavatsky spiega la relazione tra lo Yoga e lo Yajna (sacrificio).
Spero che quanto seguirà potrà essere di una qualche utilità a tutti i praticanti di yoga di qualunque parte del mondo.

"Questo intero sistema solare, concepito come un'unico immenso organismo con una perfetta armonizzazione delle sue parti in tutti i dettagli principali, non è che l'espressione fisica di Vishnu..Tutti i pianeti, i mondi, gli esseri umani, ecc. sono solo parti di questo immenso corpo, ognuno funzionante secondo la legge che governa il tutto.

L'evoluzione, la conservazione e la distruzione del mondo sono perciò un'unico grande processo detto Yajna (Sacrificio), che ha luogo nel corpo di Yajna Purusha, o corpo psichico della natura.

L'umanità, nel suo insieme, è il cuore ed il cervello di questo Purusha, e perciò tutto il karma generato dall'umanità, fisico, mentale o spirituale, determina soprattutto il carattere di questo processo yajnico...
Perciò Sri Krishna paragona questo processo alla "vita yajnica" che Egli ha esposto ad Arjuna come Yoga.

In realtà Yoga e Yajna sono strettamente collegati e persino intimamente inseparabili, sebbene attualmente sembra che si tenda a scinderli. Yoga, derivato dalla radice yuj, unire, significa l'atto del congiungere. Ora, come il cuore è il grande centro dell'uomo, così lo yogi del cuore ha una sua posizione centrale nell'universo, da qui la sua individualità.
L'individualità, o il manas superiore, essendo il perno, come si è detto, della costituzione umana o il centro attorno al quale girano i due emisferi dell'esistenza superiore ed inferiore, lo yogi del cuore ha una volta celeste al di sopra ed un abisso terrestre al di sotto, e di conseguenza il suo Yoga diventa duplice. Egli si unisce a ciò che sta in alto nel Dhyana, ed a ciò che sta in basso nell'azione.

Anche la parola Yajna, deriva dalla radice yaj, servire, e significa un servizio duplice: servizio reso a ciò che sta in alto mediante il servizio reso alla sua espressione inferiore".

I FIORI DI KAMA - NUVOLO MESSAGGERO


"Nuvolo Messaggero è un lungo canto d'amore, di nostalgia persa e di desiderio struggente".

Inizia così il commento a Nuvolo Messaggero nel risvolto di copertina del mio libro.
Questo è un meraviglioso, suggestivo e travolgente canto d'amore di uno Yaksha (un essere semidivino al servizio di Kuvera, il dio della ricchezza) che, lontano dalla sua donna per una punizione perché negligente nel suo incarico, vive un anno in soitudine. Lo Yaksha, sopraffatto dalla solitudine, decide di affidare a un nuvolo un messaggio per la sua sposa lontana.
Questo canto è anche un "viaggio" in mondi divini inimmaginabili.
L'autore è Kalidasa, considerato uno dei più grandi poeti indiani dell'antichità (IV-V sec.).


E' la stagione delle piogge, lo Yaksha parla al nuvolo:


...Tu sei il rifugio di chi

è tormentato dall'ardore:

perciò, o nuvolo, accogli il mio messaggio

alla donna che amo,

io che ne sono separato

dalla collera del Signore delle Ricchezze.

Tu dovrai recarti

alla residenza degli eletti Yaksha,

di nome Alaka,

i palazzi che si levano nei parchi dei dintorni

imbiancati dalla luna

splendente sul capo di Hara (Shiva)...


...Lì, le cinture tintinnanti ai passi del piede,

le mani affaticate dai flabelli

sventolati per gioco,

i manici trapunti dai riflessi delle pietre preziose,

le cortigiane ricevendo da te

le prime gocce di pioggia,

fresco sollievo ai segni delle unghie,

ti lanceranno sguardi furtivi,

lunghi come sciami d'api...


...Immagino quale sarà la bellezza

da contemplare con occhio calmo,

di quel monte (il Kailasa, la dimora di Shiva)

candido come un frammento

di zanna d'elefante appena tagliata...


...dove, quando gli amanti,

le mani audaci per il desiderio,

strappano la veste delle yakshi,

allentata per i respiri rapidi

la cinta intorno alla vita,

la manciata di polvere odorosa

che quelle lanciano confuse per la timidezza...


...dalla figura elegante scolpita nella cornice della porta,

è la nostra casa,

lo splendore certo oggi spento per la mia lontananza...


...snella, bruna, i denti aguzzi,

il labbro inferiore come frutto maturo di bimba,

assottigliata alla vita,

gli sguardi da cerbiatta timida, profondo l'ombelico,

molle il passo per il peso dei fianchi,

appena china per quello dei seni

colei che vi sarà,

quasi la prima opera del Creatore fra le giovani donne...


...Sappi che quella donna,

dal parlare misurato è la mia seconda vita...

domenica 2 agosto 2009

LA MIA VISIONE DI COME FUNZIONA IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO



Visto che in questo periodo si fa un gran parlare della cosiddetta influenza suina (e del sempre più concreto rischio di una vaccinazione obbligatoria di massa) non posso esimermi dal dire la mia (contro i vaccini e i medicinali in genere, naturalmente).
Mi sono chiesto spesso perché io, da moltissimi anni, non sono "preda" di influenze varie (e nel dirlo mi tocco in una parte innominabile, non si sa' mai), la ragione è semplice: non assumo medicinali.
I medicinali, soprattutto i vaccini e gli antibiotici, sconvolgono il nostro normale "sistema" di autodifesa e di "adattamento" ai cambiamenti biochimici dell'habitat in cui viviamo.
Il nostro corpo, si sa', è il risultato di milioni di anni di evoluzione. Questo significa che porta impresso nel suo DNA sia la capacità di "rispondere" ai vecchi "attentati" alla salute del corpo, sia quella di "adattarsi" a nuove minacce.


Possiamo dire che esiste una "trama" psicoelettrochimica che sovrintende sia alla formazione dei tessuti che compongono il nostro corpo (che ad eventuali trasformazioni) con la capacità di adeguarsi ai cambiamenti necessari alla sopravvivenza della specie.
Questa "trama" psicoelettrochimica ha una sua "intelligenza" che esula dall'intelligenza dei singoli individui, potremmo definirla un'intelligenza subconscia, di massa o di specie.
Quindi assumere farmaci equivale a mandare "segnali" contrastanti a questa intelligenza subconscia, confondendola e togliendole il suo motivo di essere.
Credo che un esempio appropriato sia quello di paragonare il nostro sistema immunitario ad un esercito interno che difende il nostro regno (il corpo). Se prendiamo la "cattiva abitudine" di chiedere aiuti all'esterno, ad altri eserciti (farmaci, vaccini...), pian piano le nostre "forze" interne si rilassano, perdono di forza, di efficienza, perché è venuto meno il loro scopo primario: quello della "difesa". Tanto il lavoro lo fanno gli altri...
Per non parlare dei danni che i suddetti vaccini, medicinali (o, comunque, elementi chimici creati artificialmente in laboratorio) causano al nostro organismo.
Dal mio punto di vista la cosa è di una semplicità sconcertante: noi siamo fatti di elementi naturali. Il nostro corpo si nutre (o almeno si dovrebbe nutrire) soprattutto di frutta, verdure e acqua pura, e poi di latte, uova e carne (che non abbiano all'interno sostanze chimiche di sintesi, perché queste ultime contrastano con quelli che sono gli elementi che ci compongono), e quindi non vengono assimilate.
Piuttosto le sostanze chimiche (sia negli alimenti che nei cosiddetti medicinali, alterano i normali processi del metabolismo.
A buon intenditor...

DIVERTIAMOCI UN PO' CON PECOS BILL

Qualcuno ricorda la simpatia di questo cow boy?

CHI E' VERAMENTE BARAK OBAMA?

Questo video fa parte di una serie di dodici filmati che costituiscono un unico film-documentario. Consiglio di visionarli tutti. Poi ognuno se ne faccia l'opinione che vuole.


sabato 1 agosto 2009

TAI CHI CHUAN A VERONA

Domani, 2 Agosto, vi sarà un'altra dimostrazione della Forma di Tai chi (precisamente quella del maestro Chen Man Ching) da parte degli istruttori dell'Associazione Parsifal.
L'insegnante Francesco Pagliari (uno dei maggiori esperti di Tai chi in Italia, da molti anni istruttore nei centri Parsifal), affiancato da alcuni suoi allievi darà ancora una volta un "saggio" di questa meravigliosa disciplina taoista.
Già alcuni giorni fa' il pubblico veronese ha avuto il piacere di assistere alla "performance" di questi bravi praticanti di Tai chi nell'ambito della Manifestazione "Musica quartieri" a Verona.
Il prossimo appuntamento (quello di domani, appunto) si terrà nella cornice dei giardini di Porto S. Pancrazio, sempre a Verona.
Un'occasione da non perdere.