Cattive notizie per i pacifisti: “Siamo in guerra ragazzi!”
Non so quanti l’hanno notato ma ognuno di noi subisce costantemente attacchi, dall’esterno e dall’interno.
Tecniche di guerra sono costantemente all’opera, da quelle più sofisticate dei microbi che attentano alla nostra salute o degli infiniti conflitti interiori, a quelle della moglie o del papà che vuole condurti dove vuole lui/lei, a quelle poi del piazzista che appena ti distrai ti rifila venti paia di calze per l’alta montagna anche in piena estate al mare.
Le tecniche sono tante e talmente varie che bisogna costantemente adattarsi ed essere vigili.
Non so quanti l’hanno notato ma ognuno di noi subisce costantemente attacchi, dall’esterno e dall’interno.
Tecniche di guerra sono costantemente all’opera, da quelle più sofisticate dei microbi che attentano alla nostra salute o degli infiniti conflitti interiori, a quelle della moglie o del papà che vuole condurti dove vuole lui/lei, a quelle poi del piazzista che appena ti distrai ti rifila venti paia di calze per l’alta montagna anche in piena estate al mare.
Le tecniche sono tante e talmente varie che bisogna costantemente adattarsi ed essere vigili.
Vi sono le tecniche di guerriglia dei ragazzini sotto casa che giocano a forarti i pneumatici nuovi (appena comprati a rate); poi vi sono quelle corpo a corpo, come con l’ultima amante di turno, che afferma categoricamente di non essere gelosa di te ma, con fare disgustato, ti dice che non ti si addice andare con altre donne, guasta la bella immagine che ha di te.
Per non parlare di quegli attacchi subdoli perpetrati dal vicino di pianerottolo che, sapendo che scendi con l’ascensore alle otto e un quarto, due minuti prima di te prende l’ascensore fumando tre sigarette tutte d’un fiato e spara tre o quattro cannonate (frutto della fagiolata della sera prima).
Ad ogni istante, ad ogni passo, siamo chiamati a fronteggiare un attacco più o meno dichiarato, sempre diverso da quello precedente.
Per questo è importante sapersi difendere, ma a questo fine le quattro tecniche di autodifesa imparate al dopolavoro ferroviario non sono sufficienti, occorre piuttosto un diverso tipo di abilità difensiva, imprevedibile come imprevedibili sono gli attacchi.
E non ci si può crogiolare neanche nelle vittorie e come dice Sun Tzu nell’Arte della Guerra: “In caso di vittoria è bene non ripetersi, occorre adottare un’inesauribile varietà dispositiva difensiva”.
Inoltre, come disse quell’altro grande stratega di non so che epoca, non so che luogo e non so come si chiama: “Occhio! Il nemico ti osserva e…è molto arrapato, meglio non mostrargli il di dietro”.
A buon intenditor…
Per non parlare di quegli attacchi subdoli perpetrati dal vicino di pianerottolo che, sapendo che scendi con l’ascensore alle otto e un quarto, due minuti prima di te prende l’ascensore fumando tre sigarette tutte d’un fiato e spara tre o quattro cannonate (frutto della fagiolata della sera prima).
Ad ogni istante, ad ogni passo, siamo chiamati a fronteggiare un attacco più o meno dichiarato, sempre diverso da quello precedente.
Per questo è importante sapersi difendere, ma a questo fine le quattro tecniche di autodifesa imparate al dopolavoro ferroviario non sono sufficienti, occorre piuttosto un diverso tipo di abilità difensiva, imprevedibile come imprevedibili sono gli attacchi.
E non ci si può crogiolare neanche nelle vittorie e come dice Sun Tzu nell’Arte della Guerra: “In caso di vittoria è bene non ripetersi, occorre adottare un’inesauribile varietà dispositiva difensiva”.
Inoltre, come disse quell’altro grande stratega di non so che epoca, non so che luogo e non so come si chiama: “Occhio! Il nemico ti osserva e…è molto arrapato, meglio non mostrargli il di dietro”.
A buon intenditor…
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