mercoledì 5 maggio 2010

Leggo sulla Gazzetta questo titolo: "L'EUROPA RISCHIA DI FAR SCOMPARIRE LE TELLINE DALLE NOSTRE TAVOLE"...e io dico "MA CHI SE NE FREGA!"



L'UE vuole cambiare alcune norme del Regolamento Comunitario del Mediterraneo (entreranno in vigore dal primo giugno). Una di queste norme vieterà la pesca con le draghe a 0,3 miglia dalla costa.


Io le condivido.


Ma le reazioni degli addetti ai lavori (pescatori, ristoratori, eccetera) e delle associazioni di categoria sono tutt'altro che positive.


Come al solito si bada solo ai propri interessi.


A me tutta questa faccenda (delle azioni di protesta) sembra storta, a iniziare dal titolo letto sulla Gazzetta (che non mi sembra scritto correttamente): l'Europa non rischia proprio niente! O sbaglio?


E poi, ci fosse un articolo (tra i tanti che ho visionato) che specifichi perché le nuove Norme vieteranno la pesca di vongole e affini con i mezzi distruttivi della flora e della fauna marina che si usano attualemete. No! Tutti mettono l'accento solo sul fatto che la nostra economia subirà un durissimo colpo.


Come se esistesse solo l'economia!


E la sopravvivenza dell'ecosistema dove la mettiamo?


Per capire il perché di questa norma ho dovuto fare delle ricerche personali...e non è stato facile. Alla fine ho beccato questo sito: http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/pesca/Politica%20com%20pesca%202004.pdf


leggete e capirete perché l'UE una volta tanto ha ragione (tra le tante minchiate che di solito ci impone).


Vuol dire che mangeremo un po' di vongole e canolicchi in meno.


Riusciremo a sopravvivere?

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