L'UE vuole cambiare alcune norme del Regolamento Comunitario del Mediterraneo (entreranno in vigore dal primo giugno). Una di queste norme vieterà la pesca con le draghe a 0,3 miglia dalla costa.
Io le condivido.
Ma le reazioni degli addetti ai lavori (pescatori, ristoratori, eccetera) e delle associazioni di categoria sono tutt'altro che positive.
Come al solito si bada solo ai propri interessi.
A me tutta questa faccenda (delle azioni di protesta) sembra storta, a iniziare dal titolo letto sulla Gazzetta (che non mi sembra scritto correttamente): l'Europa non rischia proprio niente! O sbaglio?
E poi, ci fosse un articolo (tra i tanti che ho visionato) che specifichi perché le nuove Norme vieteranno la pesca di vongole e affini con i mezzi distruttivi della flora e della fauna marina che si usano attualemete. No! Tutti mettono l'accento solo sul fatto che la nostra economia subirà un durissimo colpo.
Come se esistesse solo l'economia!
E la sopravvivenza dell'ecosistema dove la mettiamo?
Per capire il perché di questa norma ho dovuto fare delle ricerche personali...e non è stato facile. Alla fine ho beccato questo sito: http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/pesca/Politica%20com%20pesca%202004.pdf
leggete e capirete perché l'UE una volta tanto ha ragione (tra le tante minchiate che di solito ci impone).
Vuol dire che mangeremo un po' di vongole e canolicchi in meno.
Riusciremo a sopravvivere?
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