giovedì 6 maggio 2010

DUE PENSIERI SULLA LIBERTA' DI CREAZIONE ED UN'ASTRONAVE




Prima di riportare pari pari un articolo di Giuseppe Valentino, regista indipendente nato a Cerignola ma che vive in Svizzera e realizza servizi per le televisioni svizzere (da tre mesi nella nostra città per girare un film sulle elezioni politiche), vorrei dire giusto due parole sul contenuto del suo scritto.


Poiché il suo articolo ha suscitato polemiche tra i giovani di Cerignola mi chiedo, e chiedo a questi giovani: "sappiamo tutti che ciò che ha detto Giuseppe corrisponde alla verità! Perché allora prendersela tanto?"
Anzi, è interessante ascoltare l'opinione di chi guarda le cose con "occhio" fresco.

E poi: l'autore non l'ha specificato ma non intende dire che siamo tutti così, sicuramente c'è tanta bella gente nella nostra realtà cittadina. Una città che tutto sommato è ancora vivibile.

La cosa interessante nel quadro che lui dipinge della nostra realtà sociale e politica è che è molto simile alla realtà dell'Italia in toto. Non mi sembra vi sia molta differenza tra quello che sta accadendo qui e quello che succede in altre città d'Italia.


Fatto sta che tutti dovremmo fare un esame di coscienza e ammettere che in parte ognuno di noi contribuisce (spesso semplicemente non facendo nulla) a far sì che le cose vadano avanti in questo modo disastrato, così come l'ha descritto Giuseppe.


Per quanto riguarda "l'astronave" a me piace molto, ma ognuno è libero di vedere le cose a modo suo.


A voi l'articolo.

Cerignola: due pensieri sulla liberta' di creazione ed un'astronave.

Salgo in sala consiliare. La stanza e' gremita, illuminata al neon. Un mucchio eterogeneo di individui dalla strana andatura, dallo strano tono si agitano, ed ecco il formicaio.
Dato ufficioso: ha vinto Giannatempo, cosi' si mormora, si aspetta il prossimo sindaco di Cerignola con ansia (Antonio Giannatempo verrà dopo mezz'ora, visibilmente stanco e anche un po' triste, e' appena stato al funerale di un prete) .
Delle bottiglie di spumante (di buon prezzo, alla buona, solo per il gusto di rovesciarselo addosso) stanno aspettando sul tavolo di vetro della sala, con i bicchieri di plastica.
Stringo parecchie mani, partono sempre pacche sulle spalle e baci, i mille baci schioccanti.
La sala consiliare gremita sa' di dopobarba, alito cattivo, di rancido, di profumo francese.
Cerco e voglio caratterizzare questo tipo di gente ma non ci riesco, mi guardo intorno, tengo la telecamera appoggiata sulla spalla mentre medito sulla ripresa da fare e mi soffermo: "Se dovessi descrivere questa gente, se dovessi o volessi catalogarla, come procedere, che dire, da dove posso cominciare?"
L'atmosfera nella sala consiliare e' da retata, da bolgia, da circo, da fine del mondo. I microfoni non funzionano, c'e' addirittura qualcuno che piange. Si sta festeggiando il nuovo sindaco, il mio documentario e' in pratica finito, un paio di personaggi mi chiedono che cosa faro' ora che la campagna elettorale e' finita, mi dicono che il PDL "c'ha proprio il gusto per la kermesse nel dna, e' buono il PDL per il tuo documentario!"
Spengo la telecamera e mi cerco un posto a sedere, sono stanco ma teso per i troppi caffè dell'automatico.
Mi trovo a Cerignola dal 19 Gennaio, ho passato poco meno di tre mesi nel posto in cui sono nato e cresciuto e che no, non amo (chi potrebbe desiderare un'amante cattiva, incarognita, col trucco sciolto, di seconda mano?). L'idea era quella di realizzare un documentario che in parte, penso, e' stato realizzato, andrebbe assemblato ma piu' o meno e' finito.
Sono partito da Zurigo con un'idea chiara e ci ritorno con molta confusione e parecchi amici in meno.
La gente che ho incontrato in quest'avventura e' bella ma anche stronza, un po' diffidente, senza pretese è incuriosita ma con il muso duro, la faccia cattiva, da picciotto.
Cerignola e' una citta' strana.
Parlando di architettura: al centro della citta' si trova quella struttura assurda che chiamiamo Duomo Tonti. Filmando per la citta' ho puntato parecchie volte la videocamera su questa specie di astronave che pare scolorita perche' disadatta all'atmosfera del pianeta terra.






l'Astronave



Il Duomo e' una sorta di specchio delle peculiarità cerignolane. L'astronave e' una struttura stilisticamente rumorosa, arrogante per il posto che s'e' scelta per atterrare, egocentrica perche' circondata dal brutto ( si scorge quà e là speculazione edilizia anni settanta) ed e' falsa. Sfarzo che non contiene nulla all'interno. L'astronave e' atterrata convinta di riprendere il volo e pare stia aspettando. Risaliranno i cerignolani a bordo dell'astronave?
Fra le tante cose il documentario ha preso la piega buona di partire dal piccolo per descrivere il grande.
L'idea era un viaggio nell'Italia Berlusconiana attraverso una campagna elettorale in una cittadina relativamente anonima della capitanata. Ebbene, tutta l'Italia l'ho ritrovata in questo posto!
La città che si identifica con un'astronave eretta a monumento religioso non merita molto. L'astronave aveva gente al suo interno che e' uscita all'aria dopo l'atterraggio, si e' adattata e si e' riprodotta: sono i Cerignolani.
La gente dell'astronave non legge, per esempio, non chiede scusa. Non sogna nè di notte e nè di giorno, pare abbia perso la facoltà di farlo. Questa gente non prova empatia, e' affascinata dal male, non ha fiducia in se stessa e di conseguenza non ha fiducia negli altri. In quanto popolazione aliena non e' curiosa di quello che la circonda, tanto si aspetta di risalire a bordo a breve.
Cerignola e' il posto meno adatto per la creazione perche' il trascendente e' deriso (il retaggio dell'agricoltore pragmatico e fiero della consapevolezza che oltre al fenomeno dello scorrere delle stagioni ogni manifestazione altra e' di zero importanza).
La città si merita, e sono contento che subisca, il lento allontanamento della gente piu' interessante che l'astronave abbia partorito. Ma perchè delle persone, soprattutto ventenni, stanno lasciando Cerignola?
Nelle strade, di sera, fra i tanto strombazzati Giovani si avverte la saturazione da routine oltre all'attesa inquietante che qualcosa stia per succedere e la consepevolezza dell'inutilità di quest'attesa.
L'attesa e' un meccanismo di autodifesa, in realtà e' l'ultima manifestazione di umanità che ci è rimasta.
Chi avra' il coraggio di accettare e magari comunicare che ognuno di noi si trascina lento verso la fine dei propri giorni cercando di seguire una corrente comportamentale sperimentatissima, onorare le tradizioni vuote di significato, consumare panzerotti fritti, crescere figli educandoli male e vivere nella piu' totale ignoranza per il bello, per la cultura e per il rispetto degli altri? Questo e' umano, quasi naturale fra le civiltà post-rivoluzione industriale e' vero, ma troppo accentuato dalle nostre parti.
Un posto senza cultura, senza passato e proiezioni future e' un posto bloccato in un limbo inquietante, senza speranza. La pressione energetica dell'astronave e' forte, sara' quello.
Personalmente ero partito con un film documentario da ambientare a Cerignola con la pretesa, arrogante immagino, di porgere uno specchio ai nostri volti, alle nostre abitudini, alle nostre reazioni agli eventi, cercare di catturare lo Zeitgeist di questo posto per poi rivedercelo assieme, tutti quanti, cercare di fermare il tempo, cosa che penso un documentario dovrebbe fare.
Invece non penso sia andata cosi', la gente dell'astronave e' difficile da inquadrare, possibile generalizzarla, sicuro, ma i cerignolani sfuggono ad ogni descrizione precisa in quanto popolazione aliena che merita, piu' di un documentario, uno studio antropologico serio. Io montero' il documentario e lo proiettero' nella mia città, spero serva a qualcosa.

1 commento:

  1. Pensavo che "l'ignoranza" fosse la malattia più "grave" che affligesse l'umanità, capace di inaridire il "prossimo" e rallentare l'evoluzione umana e culturale, ma dopo essere incappato...e aver letto per puro caso quest'articolo, sono giunto alla conclusione che c'è gente che fà ancor più "male al prossimo" attraverso la "generalizzazione" delle proprie idee. Dissento apertamente da quest'articolo, sebbene quanto riportato corrisponda al vero! Ma non basta! Esaltiamo la gente operosa, le cose buone di questa città e non solo aspetti negativi capaci di attirare attenzione dei lettori per il gusto stesso che "l'orrido" esercita su ogni uomo e di cui invece, sinceramente, si farebbe volentieri a meno , giacchè a farci sprofondare ancor di più nel buio ci pensano già molti nostri concittadini, assieme a una buona parte "politica" incapace e inefficiente di questa città grazie alla quale paghiamo un ritardo culturale di quasi mezzo secolo, oramai irrecuperabile! A questi si aggiungono sempre più spesso anche i Media o almeno un "certo tipo di stampa" che volentieri disegnano la realtà esasperandone solo alcune sfumature, nella speranza forse di vendere qualche copia in più di giornale. Chi ama veramente il prossimo, faccia concretamente con i fatti...non con le parole adoperandosi con gli altri, per gli altri!
    Cosimo Laguardia

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