sabato 3 ottobre 2009

E AD AREZZO META' DELLA POPOLAZIONE BEVE SOLO ACQUA DEL RUBINETTO


Una scelta coraggiosa quella degli amministratori di Arezzo, coraggiosa (perché controtendenza) ma anche economica e salutare: quella di rivalutare il consumo di acqua del rubinetto, cioé dell'acquedotto.

Mentre a Venezia il Sindaco Cacciari ha lanciato la campagna a favore dell'acqua naturale, ad Arezzo lo slogan che circola attualmente è "Acqua in brocca".
L'iniziativa sta coinvolgendo tutta la popolazione. E' in corso una vera e propria campagna di informazione (da parte dei tecnici di Nuove Acque, una società che opera in 36 comuni dell'Alto Valdarno) soprattutto nelle scuole, dove i ragazzi vengono informati su cosa sia l'Acquedotto e incoraggiati al consumo di acqua del rubinetto.


Naturalmente le problematiche che affronta la società dell'Acquedotto sono tante: l'acqua dev'essere depurata, trattata, disinfettata, insaporita (strana questa, ma l'acqua non ha già un suo sapore?), filtrata in modo da garantire un "prodotto" sano. Già, un prodotto, perché quello che è un bene naturale è diventato già da molti anni un business.

Diamo alcune cifre? Gli italiani sono i maggiori consumatori in Europa di acqua in bottiglia (ben 192 litri pro capite l'anno, subito dopo viene la Francia con 142 litri, mentre l'ultima è la Finlandia, con appena 16 litri pro capite (furbi i finlandesi).
In pratica, in Italia si consumano ben 12 miliardi di litri di acqua minerale in bottiglia.

Possiamo solo immaginare quale enorme "affare" vi sia dietro: bottiglie (soprattutto di plastica), etichette, tappi, confezioni, campagne pubblicitarie, costi per concessioni regionali.
Si calcola che ogni italiano spenda 250 euro l'anno per bere acqua minerale...tutto per bere dell'acqua morta (o se non proprio morta, almeno moribonda). Sì, perché l'acqua quando è "ferma" perde di vitalità. Infatti le molecole dell'acqua sono vive (elettrizzate) solo quando scorrono. Per questo l'acqua di sorgente o dei ruscelli (bevuta direttamente alla fonte) è la migliore di tutte (ed anche saporita). Per questo è da preferire l'acqua dell'Acquedotto, perché almeno "scorre".


L'acqua in bottiglia, invece, non solo resta ferma per settimane, ma resta anche spesso esposta pericolosamente ai raggi del sole (e si sà, i raggi del sole fanno sprigionare le sostanza tossiche contenute nella plastica, intossicando ancor di più un'acqua già morta e piena di conservanti, coloranti, disinfettanti, additivi, eccetera eccetera.


Quindi per la nostra salute ben venga l'iniziativa di queste prime città "campione" di ridarci un'acqua, se non proprio pulita come alla fonte, almeno corrente e più economica.

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