mercoledì 28 ottobre 2009

AYURVEDA: UNA VISIONE NATURALE (MA PUR SEMPRE SCIENTIFICA) DELLA PROPRIA COSTITUZIONE PSICOFISICA


I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'AYURVEDA


di Brigida Russo


Secondo l’antica scienza dell’Ayurveda il mondo è composto da Cinque Grandi Elementi: Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra, denominati Mahabhuta.

Essi costituiscono la sostanza del cosmo, ma anche del corpo umano (microcosmo). Questi cinque elementi, nel corpo umano, sono combinati dinamicamente tra di loro, e ciò determina la diversità dei processi fisiologici e mentali. Queste combinazioni energetiche vengono denominate Dosha. I significati che meglio rendono la traduzione di questa parola (ricordiamo che ogni vocabolo sanscrito può essere tradotto anche con una decina di parole differenti, dipende dal contesto in cui è inserito) sono alterazione, mancanza.

Ogni dosha è la combinazione di due elementi uno dei quali, generalmente predomina sull’altro. Così abbiamo i tre dosha che sono: Vata (etere-aria), Pitta (fuoco-acqua) e Kapha (acqua-terra). Questi sono i tre principi essenziali per la vita, in quanto rappresentano tre diverse capacità funzionali: Vata governa il movimento (sia nel creato che nel corpo umano); Pitta controlla tutti i processi di trasformazione; Kapha è responsabile della coesione. E’ facile intuire come venendo a mancare uno di questi princìpi la vita come la conosciamo non potrebbe sussistere. E’ anche vero che la mancanza di equilibrio di uno o più dosha comporterà disturbi e malattie nel corpo o nella psiche (così come uno squilibrio in natura provoca terremoti, inondazioni, cicloni, ecc.).

Ogni individuo nasce con una costituzione di base (detta Prakriti) che, secondo l’Ayurveda, è determinata al momento del concepimento ed è l'effetto di una combinazione di diversi fattori: ereditarietà, influenza astrale e karmica, caratteristiche del luogo in cui si nasce; sono proprio queste combinazioni che determinano le differenze fisiche, mentali ed emotive tra i singoli individui (così come la predisposizione a particolari condizioni fisiche o disturbi). Perciò è importante identificare la propria costituzione (Prakriti) e successivamente il dosha o i dosha dominanti, al fine di poter effettuare un lavoro di riequilibrio.


Le persone di tipologia VATA di solito sono di corporatura snella, hanno la pelle secca, capelli sottili, occhi piccoli. Caratterialmente sono instabili e di umore mutevole (così come lascia intendere la mutevolezza dell’aria). La sede principale di VATA nel corpo umano è localizzata nell’Intestino Crasso (anche se vi sono altre cinque suddivisioni). Perciò uno squilibrio di VATA si presenterà, inizialmente, con disturbi nella sede di appartenenza. Ne sono un esempio la stitichezza, gonfiori addominali, disidratazione, meteorismo…fino a degenerare, se non curati, in vere e proprie malattie (quasi sempre connesse alla mobilità) quali artrite, sclerosi multipla, ecc.

Le persone appartenenti alla tipologia PITTA in genere tendono ad avere temperatura corporea calda, rossori sulla pelle, un metabolismo piuttosto attivo. Caratterialmente, le persone con PITTA dominante, sono acute, ambiziose, creative, ma possono presentare tendenza all’irascibilità. Anche PITTA è localizzata in cinque diverse parti nel corpo, ma la sua sede principale è l’INTESTINO TENUE. Perciò uno squilibrio di questo dosha si manifesterà con problemi legati alla digestione, bruciori di stomaco, infiammazioni varie, fino alle patologie più gravi quali: ulcerazioni del tratto gastro-intestinale o riduzione delle difese immunitarie.

Le persone con il dosha KAPHA dominante tendono ad ingrassare facilmente, sono quindi in genere lente e pesanti, hanno pelle grassa e capelli folti. Caratterialmente hanno la predisposizione all’accumulo di ricchezze, cibo, ricordi. Sono tolleranti, calme, e di solito affidabili.
Uno squilibrio di KAPHA procurerà problemi innanzitutto di accumulo di muchi all’interno del corpo, edemi, problemi all’apparato respiratorio, fibrosi nei diversi canali corporei, fino alla formazione di tumori.

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