venerdì 24 gennaio 2014

IL BELLO DELL'ABBANDONO



Abbandono...termine che si può affrontare da molte angolazioni e scoprirne sempre nuovi significati utili al nostro difficile stare al mondo. Utili a trovare la tanto desiderata "pace interiore".

Il termine in sé, etimologicamente parlando, potrebbe avere come valenza più appropriata il significato di "metter fuori mano un oggetto, lasciar di tenerlo, lasciarlo andare". E questo è precisamente uno dei principali "segreti" che aspettano di essere scoperti (e conquistati) dal Ricercatore: l'Arte dell'Abbandono.

Perché?
Perché uno dei motivi principali dell'umana sofferenza risiede proprio nell'ATTACCAMENTO a cose, idee e persone.

Poiché noi ci attacchiamo a tutto, diamo costantemente il fianco alla sofferenza.

La vita, per sua natura, è in costante mutamento, in trasformazione....è un flusso che non si può fermare!
Voler trattenere qualcosa (o qualcuno) nel proprio pugno equivale e "firmare un contratto con la sofferenza", perché quel qualcosa ci sarà inevitabilmente tolto un giorno o l'altro.

Ciò non vuol dire che non dobbiamo amare gli oggetti, le idee e le persona, ma riconoscerne la transitorietà. 
E non sentircene padroni.

Questo riconoscimento (e conquista) porta ad un vasto e leggero senso di libertà: libertà di movimento, di pensiero, d'azione.

L'assenza di libertà è forse il "motivo di fondo" del soffrire - sia a livello emotivo, che psicologico e fisico -.
Ogni ostacolo non può che farci soffrire, PERCHE' CI IMPEDISCE DI FLUIRE. 

Un ulteriore significato "etimologico" del termine Abbandono
(che non si trova nei dizionari) potrebbe essere "donare ad Abba".

Abba era il termine col quale il Maestro Gesù amava rivolgersi al Padre "celeste".

Perciò, visto che noi siamo e ci muoviamo nel Padre, l'Abbandono potrebbe essere visto come un "lasciar tornare al Padre quel che da sempre è stato Suo".

Abbandonare = donare ad Abba
Abbandono    = dono fatto ad Abba
Abbandonato =  donato ad Abba.

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