lunedì 3 agosto 2009

I FIORI DI KAMA - NUVOLO MESSAGGERO


"Nuvolo Messaggero è un lungo canto d'amore, di nostalgia persa e di desiderio struggente".

Inizia così il commento a Nuvolo Messaggero nel risvolto di copertina del mio libro.
Questo è un meraviglioso, suggestivo e travolgente canto d'amore di uno Yaksha (un essere semidivino al servizio di Kuvera, il dio della ricchezza) che, lontano dalla sua donna per una punizione perché negligente nel suo incarico, vive un anno in soitudine. Lo Yaksha, sopraffatto dalla solitudine, decide di affidare a un nuvolo un messaggio per la sua sposa lontana.
Questo canto è anche un "viaggio" in mondi divini inimmaginabili.
L'autore è Kalidasa, considerato uno dei più grandi poeti indiani dell'antichità (IV-V sec.).


E' la stagione delle piogge, lo Yaksha parla al nuvolo:


...Tu sei il rifugio di chi

è tormentato dall'ardore:

perciò, o nuvolo, accogli il mio messaggio

alla donna che amo,

io che ne sono separato

dalla collera del Signore delle Ricchezze.

Tu dovrai recarti

alla residenza degli eletti Yaksha,

di nome Alaka,

i palazzi che si levano nei parchi dei dintorni

imbiancati dalla luna

splendente sul capo di Hara (Shiva)...


...Lì, le cinture tintinnanti ai passi del piede,

le mani affaticate dai flabelli

sventolati per gioco,

i manici trapunti dai riflessi delle pietre preziose,

le cortigiane ricevendo da te

le prime gocce di pioggia,

fresco sollievo ai segni delle unghie,

ti lanceranno sguardi furtivi,

lunghi come sciami d'api...


...Immagino quale sarà la bellezza

da contemplare con occhio calmo,

di quel monte (il Kailasa, la dimora di Shiva)

candido come un frammento

di zanna d'elefante appena tagliata...


...dove, quando gli amanti,

le mani audaci per il desiderio,

strappano la veste delle yakshi,

allentata per i respiri rapidi

la cinta intorno alla vita,

la manciata di polvere odorosa

che quelle lanciano confuse per la timidezza...


...dalla figura elegante scolpita nella cornice della porta,

è la nostra casa,

lo splendore certo oggi spento per la mia lontananza...


...snella, bruna, i denti aguzzi,

il labbro inferiore come frutto maturo di bimba,

assottigliata alla vita,

gli sguardi da cerbiatta timida, profondo l'ombelico,

molle il passo per il peso dei fianchi,

appena china per quello dei seni

colei che vi sarà,

quasi la prima opera del Creatore fra le giovani donne...


...Sappi che quella donna,

dal parlare misurato è la mia seconda vita...

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