mercoledì 12 agosto 2009

FORSE E' TEMPO DI UNA SPIRITUALITA' UNIVERSALE



Senza nulla togliere al grande merito che hanno avuto tutte le religioni di ogni tempo e luogo del pianeta nel "formare" le coscienze umane, forse, è comunque giunto il tempo che si lasci il passo ad una spiritualità di più ampio respiro.
La società attuale è diventata multietnica e, spesso, la discordia per conflitti religiosi è dietro l'angolo. Finché si scambierà il proprio dio (o il proprio profeta o santo) per l'unica verità, è inevitabile lo scontro con chi la pensa diversamente.
Secondo il mio modesto parere è sempre più forte l'esigenza della ricerca della verità, cioé delle cause che stanno dietro a ciò che esiste. Cresce l'esigenza di capire lo scopo dell'esistenza (non quello di dare uno scopo all'esistenza per riempire un vuoto). Capire l'esistenza in toto, non solo quella di un singolo individuo o di una singola specie, ma del "tutto che vive".

Conoscere è perciò il primo importante passo da fare. A questo scopo possono essere utili tutte le confessioni del mondo, unendosi in un "vero" incontro interreligioso che non abbia come fine l'imporre la propria visione su quella degli altri, ma di "unire" le proprie conoscenze (spesso antiche di millenni) per "comprendere" realmente la realtà che ci circonda (anche quella che non può essere colta dai nostri sensi limitati).


La "visione" materiale e quella spirituale devono crescere di pari passo attraverso una "coscienza sempre più "cosciente" (mi si scusi il gioco di parole) e non sono certo i dogmi quelli che possono assumersi questo compito. Piuttosto occorre fornire gli strumenti (a chi lo desidera) di liberare la propria visione dalla "fissità" dei dogmi, per vedere sempre meglio la realtà attraverso gli occhi di una intelligenza discriminante e dell'intuito.
Dice S.Agostino: "Rara e molto ardua, Signore, è la visione contemplativa della Tua eternità, creatrice immutabile di esseri mutabili".


Attraverso la visione contemplativa e la preghiera (nonché attraverso lo studio di opere appropriate, la riflessione e la discussione creativa) si può arrivare a percepire, o almeno comprendre, che la "Vergine Madre", per esempio, è l'Etere Cosmico (da cui tutto è nato e che tutto sostiene) e non la madre terrena del Maestro Gesù.
Ma quanto è difficile liberarsi dalla "visione" antropomorfica del Divino.

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