lunedì 20 luglio 2009

UN OMAGGIO A GURDJIEFF

Non è facile parlare di Gurdjieff, né capire la sua vita e il suo operato.
Non è stato né un maestro e neanche un discepolo, ma un adepto: un sincero Ricercatore di Verità...Verità che ha cercato (a volte rischiando anche la vita) in Medio Oriente e in Asia.
Sin da giovane ha viaggiato alla ricerca del "Sapere perduto" e...qualcosa ha trovato...

...e ha fatto quello che ha potuto per trasmetterlo al mondo (perché un uomo può fare solo quello che è in suo potere).
Ma ciò che ha fatto, secondo me, non è poco. Considerando l'epoca in cui è nato (suppergiù nel 1875, in Cappadocia, al confine tra Russia e Turchia). Considerando che è passato per due grandi guerre mondiali e...considerando che l'uomo, in quel periodo (ma non solo in quel periodo) era "distratto" da altre faccende.
Per capire qualcosa di G. I. Gurdjieff non basta leggere tutti i suoi scritti o tutto ciò che è stato scritto su di lui. Ma occorrerebbe farsi noi stessi Ricercatori di Verità e...avere la "fortuna" di trovare una vera Scuola di Ricerca e dei veri Maestri. Allora, forse...
Tra le tante definizioni possibili, per riassumere brevemente ciò che quest'uomo del Caucaso ha cercato, e poi tentato di comunicare, ve n'è una che prendo a prestito da: L'Inconoscibile Gurdjieff, di Margaret Anderson.
La definizione è questa: - L'uomo è nato schiavo della Natura, con la sua parte sovrannaturale "passiva" e a lui nascosta. Perciò, l'uomo, non potrà trovare dentro di sé, pur con il massimo grado di intelligenza naturale, che una mente, dei sentimenti e dei sensi (aggiungo io:limitati). Solo con l'aiuto, l'istruzione e la "rivelazione" aggiunte alla fede, il fuoco del desiderio e l'intenzione senza deviazioni, egli potrà riuscire a rinascere .
Per quanto riguarda la "rinascita" c'è una scienza esatta, la più grande del mondo...-


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