lunedì 6 luglio 2009

Riportare la mente all'attimo presente con il Tai chi


Nella Bhagavad-gita Arjuna, discepolo di Krishna, confessa al suo Maestro quanto gli risulti difficile controllare la mente.


"La mente" dice Arjuna "è turbolenta, instabile e molto forte, dominarla mi sembra più difficile che controllare il vento". Krishna gli risponde confermando che ciò che dice è vero. Tuttavia è possibile dominare la mente, con la pratica costante e col distacco dal risultato delle azioni.


Non v'è dubbio che il primo obiettivo di un praticante di Yoga è quello di "mettere a tacere" la mente. Altrimenti non si può neanche cominciare a parlare di Yoga. La stessa cosa la afferma Patanjali quando dice: "Lo yoga è l'inibizione delle funzioni mentali. Allora il soggetto riposa nella sua "essenza". Altrimenti si conforma alle funzioni mentali".


Anche il Tai chi chuan può essere di enorme aiuto a questo riguardo. Chi ha letto qualcosa sui tre "centri": motore, emozionale ed intellettivo, e ne ha sperimentato le funzioni nella vita reale, sa bene che i tre centri funzionano secondo "velocità" differenti. Il più veloce è il centro motore, segue quello emozionale ed infine quello intellettivo.


Così, per via dell'eccesiva velocità del centro motore e del centro emozionale, la mente spesso si "dissocia" dall'attimo presente. Semplicemente non riesce a stare al passo. Comincia così ad andarsene per i fatti suoi, rivangando costantemente il passato o "sognando" e anticipando continuamente il futuro. La mente tutto fa fuorché essere nel "presente".


Stabilire una sinergia tra i tre centri è di primaria importanza per divenire "tutto intero" per avere un "cuore". La staticità delle posizioni yoga è il metodo per eccellenza per raggiungere questo fine. Ma anche praticando una Forma di Tai chi è possibile ottenere lo stesso risultato. Infatti, i movimenti esasperatamente lenti della Forma e l'attenzione costante che il praticante deve avere sulla perfezione ed eleganza di ogni più minuto movimento "obbligano" la mente ad essere attenta al momento presente, ad uniformarsi al centro motore.


E' come se il tempo rallentasse la sua corsa e si entrasse in un altro spazio: lo spazio dell'azione consapevole. Allora gesto, emozioni ed attenzione mentale diventano tutt'uno e l'uomo può finalmente percepire di esistere con tutto se stesso.


Dispiace solo per i tanti praticanti di Tai chi che non hanno mai sentito parlare di Ricerca Interiore e dei tre centri, perdendosi così l'opportunità di praticare la Forma per vivere pienamente l'istante presente e...avere un cuore.




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