mercoledì 13 maggio 2009

YIN E YANG: CONOSCERLI AIUTA A GESTIRE LE NOSTRE ENERGIE


Yin e Yang. Ne parlerò così, a ruota libera. Chi vuole approfondire in modo "accademico" può consultare siti o testi più specifici.

Darò innanzitutto un consiglio: Non lasciamoci "ostacolare" dai termini. Yin e Yang stanno ad indicare (secondo l'antico linguaggio cinese) le "due energie primordiali" dalle quali ha avuto origine l'Universo (come dice Lao Tze nel Tao te ching: "Dall'Uno nasce il due...".
Dalla loro interazione hanno avuto origine tutte le cose create, dalle più grandi alle più piccole. Dal loro incontro e fusione nasce il Movimento, il Mutamento e qualsiasi "trasformazione" della vita (al riguardo può essere molto utile la lettura dell'I ching, l'Antico libro sapienziale cinese).

Potremmo definire lo Yin come il "femminino cosmico" e lo Yang come la sua controparte maschile (ma attenti a non dargli un valore antropomorfico).

E' Yin il buio, il freddo, il vuoto, la ricettività, la morbidezza, il basso, lo spazio, la notte, la debolezza, il riposo...

E' Yang la luce, il caldo, il pieno, la penetrazione, la durezza, l'alto, il movimento, il giorno, la forza, l'attività...

Queste coppie di valori non sono assolute, ma relative. Una nube, per esempio, è Yin in rapporto al Sole, ma è Yang rispetto alla Terra (perché sta più in basso del Sole ma più in alto della Terra).

Lo Yin e lo Yang non possono essere percepiti direttamente, ma solo osservando i loro "effetti". Così non possiamo constatare l'originale Yang come calore, ma lo possiamo scorgere in un fuoco acceso da un contadino. Ma poiché questi valori sono relativi, il fuoco di una catasta di legno, pur essendo Yang, diventa Yin se paragonato a quello prodotto da un vulcano in eruzione.

Ma torniamo a considerare lo Yin e lo Yang come "energia", perché può esserci utile per gestire al meglio le nostre forze. Proviamo a vedere tutto in termini energetici. In base alle qualità dello Yin possiamo dedurre che è una energia più "debole" rispetto allo Yang. Di conseguenza, quando siamo nella fase Yin noi consumiamo meno energia. Poiché lo Yin è ricettività e morbidezza, l'essere "aperti" e rilassati ci permette un "risparmio energetico". E' molto importante comprendere questo punto perché dalla sua giusta comprensione (e messa in pratica) dipende una migliore qualità della nostra vita.



Come ci mostra il simbolo del Tai chi, al massimo dello Yang si genera lo Yin, e viceversa. Questo vuol dire che se noi ci sforziamo molto e a lungo alla fine arriverà lo sfinimento (cioé la fase Yin). Come dice Lao tze: "...A grandi passi non si va lontano...". Ma, allo stesso tempo, è bene non risparmiarsi standosene sempre senza far nulla.

Come fare allora?

E' bene sapere che esistono delle onde energetiche (quelle che vengono anche definite bioritmi) che agiscono su tutta la Natura (compresa la nostra). Imparare a conoscerle, sentirle e gestirle è uno degli scopi di un praticante di Tai chi chuan (ma dovrebbe esserlo anche di ogni uomo e donna). Stiamo parlando proprio dell'alternarsi di Yin/Yang. Vi sono grandi onde (come i cicli cosmici), onde più piccole (che possono essere l'alternarsi delle stagioni) e via dicendo, fino alle onde energetiche umane. Inoltre, all'interno delle grandi onde ve ne sono di più piccole, fino all'infinito.

Durante la nostra giornata noi possiamo essere in una grande "onda Yang", all'interno della quale vi possono essere tanti momenti Yin.

Onde energetiche: imparare a "sentirle", riconoscerle e gestirle, è quello che nell'Antico linguaggio di alcune Scuole veniva definito come il "Cavalcare la Tigre" (per tigre si intende l'Energia Materiale in costante fluttuazione).

Voler agire a tutti i costi quando, per esempio, ci troviamo in una "fase" ricettiva, è andare contro le Leggi della Natura, non ne uscirà fuori nulla di buono.
Imparare a "cavalcare l'onda" è di fondamentale importanza per tutti noi, uomini e donne di questi tempi.
Sballottati come siamo dalle "onde" dei continui alti e bassi della vita, e dal succedersi di repentini cambiamenti, sapersi mantenere a "galla" può significare la sopravvivenza.






Occhio alle onde.



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