Il corpo, si sa, non mente.
Chi studia fisiognomica lo sa bene. Attraverso le corretta "lettura" della postura e del volto di una persona possiamo sapere se è timido, eccitato, arrabbiato e molto altro.
Ma spesso siamo talmente bravi a "mascherare" le nostre vere emozioni e stati psicologici da riuscire ad ingannare anche il più attento osservatore, finché...
...finché non giunge il momento della stretta di mano. E lì "casca l'asino", come si suol dire. Allora è possibile capire il "reale" stato d'animo del nostro interlocutore. Sì, perché il contatto fisico è ancora più rivelatore di quello visivo.
Ecco quindi che attraverso la stretta di mano è possibile "leggere" uno stato di chiusura (mano a coppa), di disinteresse (mano molle), di finto interesse (stretta forte), di paura del contatto fisico (mano a ragno - cioé con le dita contratte), di reale apertura (mano aperta e sincera) e molto altro.
Occhio alle strette di mano.
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