domenica 14 giugno 2009

OGM: NON SEMPRE LE MULTINAZIONALI VINCONO


Su Terranuova di Aprile leggo un interessante articolo: "Due piccoli eroi anti-ogm.
Questo il sunto: All'inizio del 1998 la piantagione di colza da seme (in Canada) di due tranquilli coniugi settantenni, Louise e Percy Schmeiser, viene "contaminata" dal polline delle piantagioni ogm della Monsanto.


La multinazionale, anziché indennizzare le due "vittime" le accusa addirittura di aver utilizzato le sue sementi senza alcuna autorizzazione. Il caso finisce in tribunale e, in un primo momento vede vincitore la Monsanto, alla quale i due poveri coniugi devono pagare la somma di 120 mila dollari.
Ma i due arzilli vecchietti non si danno per vinti e impugnano la sentenza. Dopo dieci anni di battaglie legali, alla fine la Monsanto ammette la propria colpevolezza e risarcisce i due agricoltori.
Ora i due coniugi girano il mondo raccontando la loro esperienza. Percy Schmeiser, da buon sostenitore dell'agricoltura naturale afferma: "...chiedo a tutti gli agricoltori di continuare a combattere per il diritto di scegliere quali sementi utilizzare. Gli ogm non danno questa possibilità, perché non c'è barriera in grado di evitare che un polline geneticamente modificato arrivi nel tuo terreno e inquini le tue piante. Ma la cosa più grave è che pezzi di dna modificato si combinino nell'organismo di piante, insetti, animali, uomo compreso, dando luogo ad alterazioni imprevedibili ed irreversibili...Se oggi diamo spazio alle biotecnologie, domani non avremo più la libertà di tornare indietro. Per questo consiglio a paesi come l'Italia, dove è ancora possibile farlo, di fermare l'ingresso degli ogm, prima che sia troppo tardi".

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