lunedì 29 giugno 2009

IL WEN-TZU E I MICROCHIP NEL PASSAPORTO: NIENTE DI NUOVO SOTTO IL CIELO


Tg delle 13.30, Rai 1. La notizia viene data in sordina (come tutte quelle importanti veramente): "In Italia è arrivato il passaporto digitale. Per ora è in sperimentazione solo a Potenza e Grosseto, fra non molto in tutta Italia".


Nel nuovo passaporto sarà inserito un microchip con le impronte digitali del proprietario (in questo modo le autorità possono avere più dati a disposizione per identificare la persona in questione).


Nonostante ci rassicurino che non c'è alcun rischio di schedatura di massa, a me la cosa puzza. E non poco. Mi sembra proprio che tanti film, documentari e libri di "fantascienza" si stiano rivelando sempre più "profetici".


Ma la cosa più incredibile è: 1) la gente non ci crede, o minimizza il problema e 2) quello del controllo delle masse non è affatto una cosa nuova. Cambiano solo i metodi. Nel Libro degli insegnamenti di Lao-tzu (Thomas Cleary, Oscar Mondadori) leggo testualmente a pag. 14: "La dinastia Shang (che ha dominato la Cina pressappoco tra 1700 a.C. ed il 1100 a.C.) diede vita ad una civiltà assai sviluppata sul piano materiale, ma che creò anche la pratica della schiavitù e le tecniche politiche di controllo mentale...). Avete capito bene: controllo mentale...già tremilacinquecento anni fa.


E poco oltre, parlando di quell'epoca: "...diminuisce la purezza e si perde la semplicità; ci si allontana dalla Via, si escogitano cose artificiali e ci si basa su qualità dannose. Sorgono l'astuzia e l'artificio; insegnamenti cinici pretendono di essere saggezza, il falso criticismo viene usato per intimidire le masse, poesia e prosa sono utilizzate per ottenere fama e onori. Ognuno vuole impiegare la conoscenza e l'arte per avere riconoscimenti in società e perde così il contatto con la fonte suprema".


Non sembra esattamente un quadro dei nostri tempi?

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