mercoledì 25 febbraio 2009

OMAGGIO A KRISHNAMURTI




Chi conosce il pensiero di Krishnamurti sa che, questo Grande Istruttore dell'umanità, ha dedicato tutta la sua vita ad un unico grande compito: demolire le certezze che tengono l'uomo prigioniero di credenze, superstizioni, dogmi. Il fine è vedere direttamente la realtà, senza questi filtri.

DEMOLITORE DI CERTEZZE

Detto così può sembrare cosa da poco. L'uomo vive di tante certezze, ma non se ne rende conto. Sono proprio le certezze in cui si rifugia ad impedirgli una "visione" sempre fresca della Realtà.
Krishnamurti sapeva bene tutto ciò, perciò non offriva certezze (al contrario di tutti gli altri "guru"). Egli era un demolitore di certezze. Compito arduo ed ingrato, per chi vuole dare una mano ai propri fratelli.

LE PAROLE CHE LIBERANO
Vi sono parole che legano, altre che liberano.
Egli spingeva ad interrogarsi, su tutto. A non credere ciecamente a nessuna autorità.
"Cos'è la mente?
Cos'è il vuoto? Esiste veramente il vuoto? Cos'è ciò che chiamiamo vuoto?
Cos'è la coscienza? Essa coincide con i suoi contenuti? Oppure è altro?
Possiamo osservare la coscienza? La mente?
Cos'è il sacro?

Il sacro non risiede nei templi, nelle moschee, nelle chiese.

Se non si scoprono queste cose coi propri sforzi, se la verità non può menifestarsi a noi (dovunque) non ci può essere una nuova cultura. Non ci può essere una nuova qualità umana. "
Queste sono parole di Krishnamurti (video A Mente libera http://www.youtube.com/watch?v=6-RKx0wcyM4,) che io condivido pienamente, per esperienza diretta.

Finché l'uomo non si libererà dalle "fedi", dai dogmi, dai luoghi comuni, dalle superstizioni, dai preconcetti, non vedrà mai "direttamente" la realtà. Ma vedrà solo ciò che le "autorità" in materia: preti, scienziati, guru, esperti tuttologi, gli diranno.


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