venerdì 27 febbraio 2009

L'OLOCAUSTO DEI TIBETANI: UNA VERGOGNA MONDIALE
























Cosa fareste se qualcuno si intruducesse in casa vostra, si appropriasse dei vostri beni, violentasse vostra moglie e i vostri figli e gli imponesse un nuovo modo di vivere e nuovi valori?

Questo è quello che "vergognosamente" accade in Tibet da cinquant'anni. E i potenti del cosiddetto mondo civilizzato, cosa fanno? Timidi tentativi. Niente di veramente efficace. Fumo negli occhi.

Io, personalmente, mi vergogno un po' di non riuscire a fare granché per aiutare il Tibet (se non qualche piccolo aiuto economico). Ma penso che se fossi un importante capo di Stato mi vergognerei ancora di più. Accettare che la Cina, solo perché forte e potente, possa fare quello che vuole ai danni di una civiltà antichissima e nobile, come capo di stato non mi farebbe dormire la notte.

Da decenni ci si accanisce a parlare dell'olocausto degli Ebrei (ormai passato alla storia). Penso che lo si faccia perché si vuole evitare altri massacri di massa di popolazioni inermi. E poi? E dell'olocausto tibetano ancora in corso? Pochi accenni, spesso addirittura di critiche al suo "capo" in esilio: il XIV Dalai Lama.
Riporto pari pari alcune righe da "Tibet in fiamme" di Bruno Zoratto, Schena Editore.
<...Il genocidio è iniziato nel 195o, quando il cosiddetto "esercito di liberazione comunista della Repubblica Popolare Cinese" ha illegalmente e violentemente occupato il Tibet...Più di un milione e duecentomila tibetani sono morti massacrati a causa dell'occupazione cinese. Un dramma di proporzioni gigantesche, se si pensa che i morti sono stati un sesto dell'intera popolazione...>
Naturalmente la mia indignazione non va solo al genocidio dei tibetani, ma anche dei palestinesi, e di tutte le popolazioni che subiscono le angherie dei "potenti" del momento.










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