martedì 4 gennaio 2011

Il libro del mese: Il Tao della fisica



Ecco un libro da non perdere che, pur avendo ben trentacinque anni e nonostante la scienza avanzi, saltella ancora forte e agile come un ragazzino.
Scritto da un raro esempio di Homo Sapiens sapiens, Fritjof Capra, un uomo che ha saputo coniugare le sue conoscenze scientifiche (l'autore è un fisico) con alcune tra le più antiche culture oggi conosciute sul pianeta: taoismo, induismo, buddhismo e zen, questo testo ci porta in un viaggio fantastico tra quark, quanti, fotoni, vibrazioni, campi, spazio, tempo, energia e materia viste sia dal punto di vista scientifico che da quello degli antichi testi orientali.

Mostrando le palesi correlazioni tra le moderne scoperte nel campo della fisica quantistica e paragonandole con le asserzioni degli antichi saggi dell'oriente Capra, in questo libro, ci apre davanti uno scenario di inimmaginabile bellezza e maestosità, fino a farci comprendere l'inscindibile interrelazione del 'tutto che vive', uno e molteplice allo stesso tempo...vuoto e pieno allo stesso tempo.


Alcune pagine dal libro

Vuoto e Forma
La concezione meccanicistica classica del mondo era basata sull'idea di particelle solide e indistruttibili che si muovono nel vuoto.
La fisica moderna, invece, ha prodotto un cambiamento radicale di questa immagine, giungendo non solo a una nozione completamente nuova di 'particella', ma trasformando anche profondamente il concetto classico di vuoto....
...in queste 'teorie quantistiche dei campi' la distinzione tra le particelle e lo spazio che le circonda diventa sempre più sfumata e il vuoto è concepito come un'entità dinamica di importanza fondamentale....
...Materia e spazio vuoto - il pieno e il vuoto - furono i due concetti, fondamentalmente distinti, sui quali si basò l'atomismo di Democrito e di Newton. Nella relatività generale questi due concetti non possono più rimanere separati. Ovunque è presente una massa sarà presente anche un campo gravitazionale, e questo campo si presenterà come una curvatura nello spazio che circonda quella massa. Non dobbiamo pensare, tuttavia, che il campo riempia lo spazio e lo incurvi. Il campo e lo spazio non possono essere distinti: il campo è lo spazio curvo...

...come dice Albert Einstein: 'Noi possiamo perciò considerare la materia come costituita dalle regioni dello spazio nelle quali il campo è estremamente intenso...In questo nuovo tipo di fisica non c'è luogo insieme per campo e materia poiché il campo è la sola realtà'....
La concezione delle cose e dei fenomeni fisici come manifestazioni effimere di una entità fondamentale soggiacente non è solo un elemento di fondo della teoria dei campi, ma anche un elemento basilare della concezione orientale del mondo. Come Einstein, i mistici orientali considerano questa entità soggiacente come la sola realtà: tutte le sue manifestazioni fenomeniche sono viste come transitorie ed illusorie.

Questa realtà del mistico orientale non può essere identificata con il campo quantistico dei fisici, poiché essa è vista come l'essenza di tutti i fenomeni di questo mondo e, di conseguenza, è al di là di tutti i concetti e di tutte le idee. Il campo quantistico, viceversa, è un concetto ben definito che spiega solo alcuni dei fenomeni fisici.....


...nella concezione orientale, la realtà soggiacente a tutti i fenomeni trascende tutte le forme e sfugge a tutte le descrizioni e specificazioni. Di essa, perciò, si dice spesso che è senza forma, vacua e vuota. Ma questa vacuità non dev'essere presa per semplice non essere...
Nonostante l'uso di termini come vacuità e vuoto, i saggi orientali fanno capire che essi non intendono la normale vacuità quando parlano del Brahman, del Shunyata o del Tao, ma, al contrario, intendono un vuoto che ha un potenziale creativo infinito...


...Essendo manifestazioni effimere del Vuoto, le cose in questo mondo non hanno alcuna identità fondamentale...I buddhisti hanno spesso paragonato questa illusione di una sostanza materiale e di un sé individuale al fenomeno di un'onda sull'acqua, nel quale il movimento in sù e in giù delle particelle d'acqua ci fa credere che una parte di essa si muova sulla superficie. E' interessante notare che i fisici hanno usato la stessa analogia nel contesto della teoria dei campi per mettere in evidenza l'illusione creata da una particella in moto e dell'esistenza di una sostanza materiale.


Nella filosofia cinese l'idea di campo non solo è implicita nella nozione del Tao, vuoto e senza forma e che tuttavia produce tutte le forme, ma è anche espressa esplicitamente nel concetto di c'hi...

...La parola c'hi letteralmente significa 'gas' o 'etere', e fu usata nell'antica Cina per indicare il soffio vitale, o energia vitale che anima il cosmo. Nel corpo umano i canali del c'hi (i meridiani) sono la base della medicina cinese tradizionale. Lo scopo dell'agopuntura è di stimolare il flusso del c'hi attraverso questi canali.

Il flusso del c'hi è anche la base dei movimenti sinuosi del Tai chi chuan, la danza taoista del guerriero...


La Danza Cosmica

Nel ventesimo secolo, l'esplorazione del mondo subatomico ha rivelato la natura intrinsecamente dinamica della materia; ha mostrato che i costituenti dell'atomo, le particelle subatomiche, sono configurazioni dinamiche che non esistono in quanto entità isolate, ma in quanto parti integranti di un'inestricabile rete di interazioni. Queste interazioni comportano un flusso incessante di energia che si manifesta come scambio di particelle; un'azione reciproca dinamica in cui le particelle sono create e distrutte in un processo senza fine, in una continua variazione di configurazioni di energia...

...L'intero universo è quindi impegnato in un movimento e in una attività senza fine, in una incessante danza cosmica di energia...



...Un bell'esempio di quest'immagine di ritmo e danza è fornito da Alexandra David-Neel nel suo libro Tibetan Journey, in cui descrive l'incontro con un Lama il quale, alludendo a se stesso come a un 'maestro del suono' le descrive con le seguenti parole la sua concezione della materia: - Tutte le cose...sono aggregati di atomi che danzano e con i loro movimenti producono suoni. Quando il ritmo della danza cambia, cambia anche il suono prodotto...Ciascun atomo canta perennemente la sua canzone, e il suono, in ogni istante, crea forme dense e tenui. -


La metafora della danza cosmica ha trovato nell'induismo la più profonda e splendida espressione nell'immagine del dio Shiva che danza. Tra le sue numerose incarrnazioni, Shiva...appare come il re dei danzatori.
Secondo la dottrina indù tutta la vita è parte di un grande processo ritmico di creazione e distruzione, di morte e rinascita, e la danza di Shiva simboleggia questo ritmo eterno...




Il Tao della fisica, F. Capra, Adelphi



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