Stavamo parlando di Vandana Shiva, delle Multinazionali e delle loro "strategie" politiche economiche. Queste aziende Transnazionali stanno cambiando la faccia del Pianeta (in peggio, naturalmente).
Vandana Shiva (che nel 1993 ha ricevuto il Premio Right Livelihood Award, simile al Nobel per la Pace), nel 1992 ha fondato l'associazione Navdanya, per contrastare il crescente "monopolio" agricolo delle Multinazionali.
Navdanya (nome che fa riferimento al rituale indiano dei "nove semi") nasce con l'intento di proteggere il diritto dell'umanità alla biodiversità, all'acqua e al cibo, attraverso un'agricoltura sostenibile e non violenta.
Uno dei punti a cui Vandana Shiva ha dedicato maggior attenzione è stato quello di recuperare, catalogare e proteggere, quante più possibili varietà di semi autoctoni per contrastare il "subdolo" gioco delle Multinazionali. Queste, infatti, da molti anni stanno ritirando dal mercato i semi "naturali" sostituendoli con i propri (OGM). Semi, questi, che non possono essere riprodotti (perché sterili) costringendo ogni anno, i contadini, a dover ricomprare "da loro" i semi.
Secondo Vandana Shiva "I brevetti di varietà ibride consentirebbero alle Multinazionali di appropriarsi di saperi millenari, ed espropriare progressivamente i contadini del loro sapere".
I punti "chiave", sui danni delle Multinazionali, denunciati dalla scienziata sono più o meno questi:
1) Desertificazione del territorio agricolo (a causa delle Monocolture);
2) Indebitamento dei contadini;
3) La distruzione della Biodiversità;
4) La questione del brevetto;
5) La questione del Golden Rice (il riso "inventato" dalle Multinazionali);
6) Povertà e Globalizzazione;
7) I danni degli OGM.
La Globalizzazione è la trovata "geniale" di queste aziende Transnazionali. Infatti (e sotto tutto questo vi è sicuramente un "potere occulto mondiale"), questi signori sono diventati così potenti da togliere potere economico ai Governi. Ogni singolo Governo deve solo limitarsi ad "amministrare" l'ordine interno di una Nazione. All'economia mondiale ci pensano loro.
1) Desertificazione del territorio agricolo (a causa delle Monocolture);
2) Indebitamento dei contadini;
3) La distruzione della Biodiversità;
4) La questione del brevetto;
5) La questione del Golden Rice (il riso "inventato" dalle Multinazionali);
6) Povertà e Globalizzazione;
7) I danni degli OGM.
La Globalizzazione è la trovata "geniale" di queste aziende Transnazionali. Infatti (e sotto tutto questo vi è sicuramente un "potere occulto mondiale"), questi signori sono diventati così potenti da togliere potere economico ai Governi. Ogni singolo Governo deve solo limitarsi ad "amministrare" l'ordine interno di una Nazione. All'economia mondiale ci pensano loro.
A proposito della Globalizzazione Ulrich Beck, sociologo e scrittore tedesco, dice in un suo saggio: "...La Globalizzazione sta dando potere ad aziende transnazionali (le Multinazionali). Queste possono influenzare notevolmente la politica di un Paese, la sua economia ed ogni aspetto della società...Lo Stato non può più dettare regole alle Multinazionali capaci di raggirare, con la loro influenza, ogni barriera...allo Stato viene chiesto solo di garantire l'ordine interno...La Globalità è la percezione di vivere in una società globale. La società non è più limitata allo Stato, ma al Globo. La Globalizzazione ha messo in moto un processo irreversibile, in cui gli Stati perdono importanza rispetto alle Multinazionali..."
Chiarooo?
E concludo con le parole di Gandhi:
"Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo con le Leggi della Biosfera. La Biosfera può soddisfare i bisogni di tutti, se l'economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone".
"Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo con le Leggi della Biosfera. La Biosfera può soddisfare i bisogni di tutti, se l'economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone".
Continua. (3)
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