venerdì 11 febbraio 2011

Com'è difficile cavalcare il pensiero....


Il pensiero...
...una facoltà della mente che ci permette di interpretare e ragionare (a posteriori) sulle esperienze fatte: su ciò che abbiamo visto, letto, vissuto...per meglio capire un evento o dei fatti.
Ma anche un modo per esprimere le nostre opinioni.
Con gli anni ho notato che vi sono diversi modi di 'cavalcare' il pensiero, differenti stili, con diverse regole...diverse modalità, e con scopi e fini anche molto distanti tra loro.
Per esempio si può usare la monta all'inglese: ordinata, compunta, lineare...borghese, ma comunque difficile e piena di regole.
Oppure si può cavalcare alla western, all'americana: monta un po' più folkloristica, spettacolare e acrobatica, ma sotto certi versi forse più facile (perché si reggono le redini con una sola mano, mentre con l'altra mano ci si può reggere al pomello della sella: più difficile cadere, quindi, con la monta all'americana, a meno che non partecipiamo a un rodeo montando cavalli selvaggi).
Poi c'è la monta all'indiana, quasi in disuso, in cui spesso si cavalca anche senza sella e senza staffe e finimenti, reggendosi solo con la forza delle gambe e un formidabile equilibrio.

Queste, naturalmente, sono solo alcuni dei vari stili di monta.

Sempre, comunque, per cavalcare bene occorre divenire 'uno' con il cavallo, ci vuole sensibilità e rispetto per il nostro compagno equino ma, allo stesso tempo occorre una grande capacità di stare in equilibrio e, soprattutto, carattere e polso fermo.

E' di primaria importanza, infatti, far capire sin da subito (al cavallo) chi comanda: cioé noi, il cavaliere; quindi non bisogna lasciargli troppo la padronanza delle decisioni, meglio non lasciargli l'iniziativa, altrimenti il cavallo potrebbe giocarci brutti scherzi (e chi ha montato qualche volta sa di cosa sto parlando, al cavallo piace molto tastarci il polso ogni tanto, anche a sorpresa).

Ecco, pensare è un po' come andare a cavallo: ci siamo noi e il pensiero (che può essere usato in modo selvaggio o fin troppo addomesticato).

E, esattamente come per la monta, vi sono diversi modi di pensare, modi più o meno eleganti...stili più o meno acrobatici.

Però, io credo che non bisognerebbe mai lasciargli le briglie sciolte, altrimenti il pensiero selvaggio ci può combinare dei veri e propri disastri (come quando si pretende di dire tutto quello che ci passa per la mente, senza filtri, e senza regole o rispetto per il nostro interlocutore); al contrario il pensiero addomesticato ripeterà sempre le stesse cose, all'infinito (e si rifiuterà di impararne di nuove), sarà fin troppo educato ma...lento.

E credo anche sia meglio non identificarsi troppo col pensiero, con le proprie o altrui idee, teorie, concetti, opinioni...non dimenticare insomma la differenza tra il pensiero e il pensatore: una cosa è il cavallo, un'altra il cavaliere.

Quindi, una volta scesi da cavallo...lasciamolo nella scuderia.

1 commento: