martedì 23 novembre 2010

Tadasana: Essere consapevoli della verticalità



Vi sono cose che risultano estremamente difficili da far comprendere all'essere umano.


Paradossalmente queste cose sono quelle più a portata di mano...perciò quelle che diamo di più per scontato.


Ecco che risulta veramente difficile far capire a qualcuno l'importanza dell'esistenza del Sole, dell'aria, dell'acqua, della Terra...


Tra le cose che l'uomo dà maggiormente per "scontato" vi è sicuramente la verticalità.


Così, al mattino, dopo essere stati per diverse ore in "posizione orizzontale", nella più allegra inconsapevolezza ci mettiamo "in piedi" e ci tuffiamo nella nostra routine quotidiana.


E mai, dico mai, che ci soffermiamo un attimo a prendere coscienza della grandiosità dell'immenso dono che abbiamo ricevuto dalle Razze che ci hanno preceduto: la posizione verticale.


La verticalità, assieme alla capacità delle mani di afferrare e "manovrare" sono, credo, i due fattori che fanno dell'uomo quello che è (rispetto ai Regni inferiori): la gemma della creazione.


Proviamo a rifletterci sù: l'essere umano è l'unico (tra le specie conosciute) ad avere una verticalità perfetta (o quasi perfetta).


Allo stesso modo, egli è l'unico ad avere una struttura delle mani ed una capacità manuale in grado di "manipolare" gli elementi che lo circondano.


E' grazie alla verticalità e alla manualità se l'uomo ha potuto erigere monumenti maestosi, costruire abitazioni, accendere un fuoco, creare opere d'arte...usare il computer.


Ci sarebbe molto da dire sulla verticalità e sulla manualità, ma perché togliere il piacere della scoperta?


Riguardo alla verticalità diciamo solo che osservando proprio quelle creature che sono all'opposto dell'uomo, i serpenti, possiamo forse avere un'idea più chiara dell'immensa importanza della verticalità.


Il serpente "striscia" sulla nuda terra. La sua vita si svolge quasi sempre in orizzontale.


Oserei dire che il serpente è tutt'uno con la Terra, non sa nulla dellle altezze del cielo.

Solo in rari momenti, quando si "innalza" sulla propria coda, il rettile si slancia verso il cielo (nello yoga esiste la posizione del Cobra, che rappresenta appunto questo "processo" di innalzamento).


L'uomo invece, che si trova all'esatto opposto, si è talmente abituato alla sua verticalità da non sapere più nulla né della Terra né del Cielo.


L'uomo ha dimenticato da dove proviene la "materia" che forma il suo corpo, ed ha dimenticato (o mai saputo) riguardo la "materia" da cui proviene il suo spirito.


Egli (l'uomo) vive come in un limbo, inconsapevole degli immensi "doni" che ha ricevuto, e orgoglioso e vanitoso per i "poteri" che pensa di possedere.


Diciamo che l'essere umano non sa ancora stare "in piedi" con consapevolezza e semplicità.


Ecco che Tadasana serve anche a conquistare la consapevolezza della verticalità e...perfezionarla.


Infatti non è stato facile per la nostra razza conquistare la verticalità.


E non è stato facile per nessuno di noi, da bambini, imparare a "stare ritti".


L'influenza che lo "stare ritti" ha sulla nostra psiche e sulle nostre emozioni (oltre che sulla salute, naturalmente) sono molte più di quanto possiamo immaginare.


Pensiamo, ad esempio, a come ci "incurviamo" sotto il peso delle tribolazioni della vita.


Oppure osserviamo (stando ben posati sui piedi) la condizione di slancio verso il cielo, e come noi, esseri fortunati (quando consapevoli di questo innalzamento), diveniamo antenna di collegamento tra la Terra e il Cielo.


Assumere la posizione di Tadasana è dunque un "processo" di consapevolezza e di perfezionamento della propria verticalità...senza nulla togliere alla bellezza delle "posizioni orizzontali".


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