giovedì 11 novembre 2010

La Marca: tra illusione e realtà


Nel post precedente abbiamo visto (anche se solo superficialmente) come vi siano delle sofisticate “strategie” dietro i prodotti di marca.

Le strategie di marketing che stanno dietro l’immagine di un prodotto mirano a suscitare in noi l’idea (in verità falsa, perché pilotata e creata di sana pianta) di non poter fare a meno di quello specifico prodotto.

Per questo dicevo che “…le marche sono legate a sofisticate strategie di marketing volte a far credere come benefico e reale ciò che non è né benefico né reale…”.

Col dire che “un prodotto non è reale” non intendo dire che un hamburger di Mc Donald’s non esiste, intendo piuttosto dire che non è come ce lo vogliono far apparire.

L’hamburger di Mc Donald’s è il tipico esempio della “grassa” società occidentale.

Infatti un panino di questa catena di fast food appare abbondante e succulento, quindi, nel nostro immaginario, nutriente e benefico.

In verità l’hamburger di Mc Donald’s è composto interamente da alimenti surgelati e ricco di grassi non digeribili dal nostro organismo; questi tipi di alimenti non sono né nutrienti né tantomeno benefici, anzi, niente di più lontano dalla salute.

Ma le sofisticate strategie di comunicazione di questo, e migliaia di altri prodotti, sanno come suscitare in noi delle emozioni…più del prodotto stesso.

Senza nulla togliere alla bellezza di migliaia e migliaia di spot pubblicitari (spot di farmaci, di automobili, di profumi, di merendine…) oserei dire che la bellezza finisce lì...con lo spot.

Tutto il resto, dalle dinamiche che stanno dietro al prodotto in questione fino al prodotto stesso sono, a mio avviso, di una bruttezza inguardabile.

Perché affermo questo?

Dico questo perché le sofisticate strategie di marketing (scusate se sto ripetendo questo termine, è che ritengo sia importante capirne la portata negativa sul nostro immaginario) rappresentano quanto di più subdolo e deleterio ci possa essere al mondo.

Queste pubblicità sono subdole e deleterie perché alterano, nella nostra immaginazione, la visione delle cose e della realtà.

Infatti la realtà non è fatta di strade tutte rosa e fucsia, o immerse in paesaggi verdi, solitari e incontaminati, oppure in strade cittadine linde e pulite dove tutti si girano ammirati al nostro passaggio (cosa che vogliono farci credere le pubblicità di automobili). E poi: la gente non guarda mica noi, nò, guarda l’automobile.

La realtà quotidiana non è fatta di scenari fantastici, surreali, affascinanti e con dolci musiche e canti di sottofondo, dentro i quali meravigliose ragazze e ragazzi ci aspettano in estasi, nudi e seminudi, pronti a donarsi come vogliono farci credere le pubblicità dei profumi.

In realtà lo yogurt non fa dimagrire, come vogliono farci credere le leggerissime donzelle che saltano leggere (sempre rigorosamente vestite di bianco) negli spot di marche di yogurt.
Lo yogurt non è né leggero né digeribile.
Non vi è niente di più “pesante” da digerire dello yogurt (o quasi, forse le pietre sono un pochino più pesantucce, e...gli hamburger di Mc Donald's, naturalmente).

In realtà i farmaci sintetici non fanno bene, anzi, non c’è niente di più velenoso per il nostro organismo (forse più velenosi del morso dello scorpione e di alcuni serpenti a sonagli).
Eppure ci presentano i farmaci come se fossero i rimedi a tutti i disturbi, le panacee di tutti i mali.

Quando invece i farmaci, è risaputo dai più informati, eliminano solo gli effetti, non rimuovono le cause di un male. In realtà il male, trattato coi farmaci allopatici, continua a crescere, oppure si sposta in un’altra parte del corpo.

E quando proprio “uccidono” il male i farmaci, chissà come, uccidono anche il malato.

Del famoso “primum non nocere”, dei padri della medicina, le case farmaceutiche sembra non ne abbiano mai sentito parlare, in compenso sanno bene quali agenzie pubblicitarie sanno “creare dal nulla” degli spot ad hoc per farci ingozzare ogni sorta di immondizia spacciandocela per “puro elisir”.

Devo continuare???

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