venerdì 4 giugno 2010

Tensione, Alta Tensione e...rilassamento.


Spesso un semplice aforisma spiega molto più di interi trattati.
Così riguardo alla “tensione” esiste un detto, se non sbaglio attribuito a Gautama Buddha, che dice pressappoco così: “Una corda troppo lenta non produce alcun suono, una corda troppo tesa si può spezzare”.

Probabilmente il lavoro di tutta la nostra vita, consapevolmente o meno, è quello di imparare a trovare la “giusta tensione” in tutto ciò che facciamo (insieme a quello di raggiungere l’autoconsapevolezza, naturalmente).


Eccessiva tensione porta a numerosi disturbi: stress, esaurimento nervoso, fisico, energetico, eccetera.

Poca tensione è sinonimo di pigrizia, debolezza, fiacchezza...

Per comprendere meglio cos’è la tensione forse ci può aiutare la definizione fisica di tensione elettrica: “La tensione misura l’energia richiesta per far fluire una carica elettrica da un punto A ad un punto B”.

La tensione è una “forza” esercitata.
Vi può esser una tensione elettrica, fisica, meccanica, emotiva...
E’ interessante notare come il termine tensione appare quasi dappertutto nella nostra vita: in chimica, fisica, elettronica, in fisiologia (tensione sanguigna), scienze delle costruzioni…addirittura nei rapporti tra gli uomini o i popoli.
Nel Diritto Internazionale, per esempio, la tensione indica che due Nazioni sono incompatibili nei loro obiettivi e...stanno per arrivare alle mani.

Quindi, tornando all’elettricità, esiste una “forza” (in questo caso l’elettromagnetismo) che carica elettricamente le particelle elementari che poi cominciano a scorrere lungo dei “canali” o “percorsi” per andare a scaricarsi da qualche altra parte.

A seconda dell’intensità di questa forza si ha alta, normale, o bassa tensione.

Ma due cose importanti da considerare sono: primo, tutti i materiali (compresa l’aria) hanno un limite di sopportazione dell’Alta Tensione, superato il quale vi è un’improvvisa scarica elettrica (arco voltaico) che attraversa la materia in questione con un conseguente aumento di calore fino al punto che vi può essere la distruzione della materia, cioè la materia si trasforma in energia; secondo, se la tensione è troppo bassa non vi è alcun risultato evidente, non succede nulla.

Perciò anche in noi stessi vi è una giusta energia, una giusta carica elettrica, una giusta tensione o forza, con dei minimi e dei massimi, che bisogna trovare per funzionare al meglio del nostro potenziale.

Se è vero che “tutto è mente allo stesso tempo è vero che “tutto è energia”.

A questo riguardo è risaputo che l’Oriente ha coltivato nei secoli numerosi procedimenti per imparare a riconoscere il nostro potenziale energetico e gestirlo con misura e saggezza.

Tutto il “corpus” dello Yoga è strutturato per questo fine: asana, mudra, bandha, pranayama, tecniche di concentrazione, di rilassamento, eccetera, servono proprio ad aiutarci a familiarizzare con l’energia che è dentro e fuori di noi, sbloccarla e gestirla e indirizzarla con senso della misura.

Allora, tornando al detto del Buddha: “Una corda tesa al punto giusto può produrre una musica soave”.

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