Prima di dire due paroline sulla vista ricordo che questi sono solo dei post che necessariamente devono essere sintetici. Qui non si può dare altro che piccoli imput a cercare da soli la verità più in profondità.
Per tutti noi, nati in quest'epoca, viene spontaneo considerare normale avere questa forma fisica, dei sensi ed una mente pensante. Ma non sempre è stato così.
Vi sono testi che ci informano circa l'evoluzione umana e ci aprono davanti un panorama talmente vasto che a dir poco ci fa venire il capogiro.
Questi testi innanzitutto ci fanno comprendere che l'evoluzione umana non è fine a se stessa, ma collegata a forme di vita ben più vaste ed antiche (di cui noi siamo solo delle scintille, delle cellule luminose).
Inoltre, quando si considera l'evoluzione è bene stare attenti a non fossilizzarsi solo sulla forma fisica. La forma è solo un veicolo, mezzo di espressione e sperimentazione del Sè che in essa dimora e si sta perfezionando.
La forma non è un principio...non è eterna.
Entro al Forma vi è la Vita.
In poche parole il Sè (che è puro spirito immateriale) attraverso la sperimentazione nella materia (detta il non-sé) proprio per mezzo della forma fisica diviene auto-cosciente ed impara a dispiegare sempre meglio i propri poteri.
Ma per fare questo vi è bisogno di un terzo "principio": la Coscienza.
La Coscienza nasce dal "contatto" dello Spirito con la Materia.
In rapporto all'essere umano la coscienza nasce e si sviluppa proprio attraverso la sperimantazione sensoriale.
Inoltre, a far da tramite tra la forma sensibile e la coscienza vi è la Mente.
La mente è quel "sesto senso" che accumula i dati, li conserva nella memoria, ne trae una sintesi, impara a discriminare, ad accettare e rifiutare e pian piano, si trasmuta prima in intelligenza, poi in intuito, saggezza e amore e, infine, volontà.
Parallelamente all'evoluzione della materia vi è perciò anche l'evoluzione della Coscienza e, strano a dirsi, anche l'evoluzione dello Spirito.
Tornando all'uomo, se chiamiamo "il Pensatore" il nostro "io" più profondo, allora il Pensatore udendo i suoni distingue qualcosa fuori di sé, ne sente l'intensità vibratoria, la direzione, la profondità.
Poi toccando quel "qualcosa" che sta fuori dal suo corpo di manifestazione ne sente la consistenza (solida, liquida, gassosa, eccetera), ma il suo contatto con la materia è ancora incompleto. La coscienza è ancora cieca.
Non so quanti di voi abbiano sperimentato la totale assenza della vista per un tempo sufficientemente lungo per fargli realizzare quale enorme importanza ha la vista per il nostro sviluppo mentale.
Io l'ho sperimentato per quaranta giorni. Quaranta giorni immobile e bendato per un distacco di retina. Erano altri tempi, non c'era ancora l'uso del laser in oculistica.
La vista è luce, visione dell'unità (pur nella diversità delle forme), dei colori, delle proporzioni...
La vista è in stretta relazione con la mente e la coscienza.
E tutte queste sono fuoco...
..fuoco della materia, fuoco della coscienza, fuoco dello spirito.
Altro dirvi non vò...indagate da soli se vi va!!
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