venerdì 11 giugno 2010

Il rispetto e la BP



Svegliarsi in piena notte e ritrovarsi a riflettere sul rispetto…

E’ incredibile quanti fattori implichi il rispetto.
Non parlo naturalmente di quel rispetto che deriva dalla paura della punizione, ma di un sentire profondo verso qualcuno o qualcosa.

Un vero rispetto è la conseguenza dell’apprezzamento, dell’amore, della consapevolezza, della riconoscenza e di chissà quanti altri fattori.

Rispettare qualcuno, l’intera società, un regno della natura o tutto il pianeta è segno di maturità coscienziale e di attenzione. Bisogna essere svegli per apprezzare ciò che la vita ci offre, fosse un amico, un oggetto o un mare bello e pulito.

Occorre amare, sentirsi in unità ed essere consapevoli di quanto riceviamo (o abbiamo ricevuto) dall’oggetto del rispetto…della sua importanza nella nostra vita.

A quel punto la riconoscenza, in un cuore normale, dovrebbe sorgere spontanea.

E come si può far del male a qualcuno verso cui siamo riconoscenti?
Bisognerebbe avere una coscienza veramente contorta per farlo.

Allora mi chiedo: è rispettosa la British Petroleum verso la gente, verso l’America, il mare, la natura?
Naturalmente quando dico la BP non intendo la sigla, il marchio, ma gli uomini che vi lavorano, i dirigenti, i proprietari (o gli azionisti).

Di cosa è consapevole quella gente, solo del fatturato, del bilancio positivo annuale e delle quote in borsa?

E tutto il resto?
Se ne può andare a puttane?
Totò avrebbe detto: "Ma siamo uomini o caporali?"

2 commenti:

  1. Se può essere una consolazione (non credo che lo sia) non è la prima volta che BP causa dei disastri.
    Anni addietro, andando al risparmio sulle analisi geologico-strutturali, un pozzo BP trasformò il laghetto artificiale nel parco scolastico di un paesello canadese in un lago di greggio: il petrolio risaliva lungo il pozzo trivellato, ma poi si infilava in una frattura (che avrebbero dovuto sapere che c'era) e deviava verso la falda che alimentava il lago. Risultato - lago di petrolio, falda compromessa.
    Finora BP ha sempre pagato fior di quattrini per i danni provocati, e la cosa si è fermata lì.

    Il problema è che quando si antepone il quattrino ad ogni altra cosa, tutto diventa una questione di costi e guadagni.
    Rispetto, coscienza, umanità, passano in secondo piano.
    Come mi disse un collega geologo anni addietro, "L'azienda per cui lavoro è una macchina per generare capitale."
    Quando guardi la realtà attraverso simili filtri, anche i rischi, per quanto odiosi, diventano accettabili.

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  2. So bene, Davide, che la situazione a livello mondiale ha preso il verso degli interessi economici - i quali si antepongono a tutto e a tutti -. Ma credo ancora fermamente nell'importanza di certi valori e...ne parlo per tenerli sempre vivi.

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