giovedì 23 febbraio 2012

YOGA INTEGRALE - L'importanza di lavorare sulla rimozione dei blocchi energetici



Uno degli aspetti basilari su cui si lavora, sin dall'inizio con lo Yoga Integrale, è la rimozione di blocchi e contratture. Questo "lavoro" è indispensabile perché i blocchi vanno ad impedire una corretta circolazione energetica nel nostro sistema psico-fisico.

Anche se non siamo abituati a considerarci dal punto di vista energetico, nondimeno è indiscusso che noi siamo energia, energia che si manifesta sotto aspetti differenti: movimenti, emozioni, sensazioni, pensieri...

A questo riguardo è importante comprendere che quello della "rimozione dei blocchi psico-fisici" non è solo un punto di vista dello Yoga Integrale, ma è stato studiato e approfondito anche da diversi medici e studiosi occidentali.

Un primo grande contributo in questo senso fu dato da Sigmund Freud. Questo grande medico e neurologo fondatore della Psicoanalisi, in seguito a numerose osservazioni sui suoi pazienti (soprattutto analizzando i loro sogni e il loro modo di esprimersi verbalmente) aveva compreso come i sintomi che questi presentavano non fossero altro che "l'espressione corporea" di traumi vissuti nell'infanzia, come dolori, paure, divieti, rifiuti (soprattutto in relazione ai genitori), in seguito rimossi dalla coscienza.

Altro grande contributo in questo senso fu dato da Wilhelm Reich, prima paziente e poi allievo di Freud. Reich aggiunse nuovi elementi nella psicoanalisi: l'osservazione più dettagliata del corpo, l'espressione degli occhi, del viso, tensioni muscolari e toni di voce. Tutti elementi, questi, che possono dare preziose informazioni sul tipo di "blocco" vissuto dal paziente.

Altra cosa importante scoperta da Reich fu una sorta di "spaccatura" fra la nostra parte cosciente e quella inconscia. Egli notò, ad esempio, che una persona può ridere ma, allo stesso tempo, avere il volto triste. Oppure può dire parole gentili mentre i suoi occhi esprimono rancore...insomma ciò che una persona esprime in "superficie" raramente rappresenta la totalità di noi stessi: vi è tutto un "mondo sommerso", il cosiddetto inconscio, che rappresenta un immenso serbatoio di esperienze vissute e...dimenticate. Queste sono all'origine di numerosi blocchi e paure.

Altra osservazione importante (pienamente compresa già da diversi millenni dalle Scienze Orientali) è che tutti i blocchi e le tensioni fisiche rappresentano una sorta di autodifesa per...non mostrarsi vulnerabili. Ecco che tenere i pugni stretti, le mascelle serrate o un diaframma bloccato è un modo di dire (anche se inconsapevolmente) che abbiamo timore di aprirci alla vita (per non essere di nuovo feriti, umiliati o rifiutati).

Insomma, anche la medicina occidentale, a un certo punto, ha cominciato a fare "scoperte" sensazionali sulla nostra struttura psico-fisica.

A un certo punto si è capito chiaramente che "noi siamo una unità di corpo, mente ed emozioni", e che ogni tensione o blocco vissuto in una di queste sfere influenza necessariamente anche le altre due.

Il lavoro portato avanti da Reich fu continuato dal suo allievo Alexander Lowen. Questi, fondò un sistema di Analisi definita "Bioenergetica" e, a sua volta, apportò nuovi contributi all'opera del suo maestro. Lowen ad esempio (cosa molto importante perché qui cominciamo a scorgere i parallelismi con le pratiche di Yoga, di Qi Gong, eccetera), affiancò alla terapia in studio anche degli esercizi di stretching (derivato dallo Yoga) da fare a casa.

In seguito a numerose osservazioni "scientifiche" Lowen aveva formulato la teoria secondo la quale "una persona il cui flusso energetico è bloccato ha perso una parte della sua vitalità e personalità". Grandioso!

Egli capì, ad esempio, che un diaframma contratto blocca il libero scorrere del respiro, interrompe l'onda respiratoria e, riducendo l'apporto di ossigeno, di conseguenza fa diminuire la vitalità dell'individuo.

Ma questo è solo uno degli esempi di "correlazione" tra le scoperte di questi bravi medici e ricercatori scientifici con ciò che le Antiche Scienze Mediche Orientali conoscevano benissimo.

Solo per fare due brevi accenni possiamo citare il Canone di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo, lo Hang Ti Nei Ching Su Wen, che viene considerato il libro di testo medico più antico del mondo, il quale parla ampiamente del "fattore Circolazione Energetica". Non per nulla è proprio dall'Antica Cina che vengono discipline come il Qi Gong e il Tai Chi Chuan, strettamente basate su pratiche di sblocco e potenziamento della circolazione dei "soffi", del Chi, dell'energia.

Dal canto suo, l'Antica India insieme a numerosi altri capolavori, veri Monumenti di Conoscenza, ci ha donato anche testi di medicina come la Charaka Samhita, la Sushruta Samhita e l'Ashtanga Hridayam (dette La Grande Triade).

Questi testi fanno parte dell'Ayurveda, l'Antica "Scienza di Vita" indiana dove l'energia, il Prana, viene preso in seria considerazione, anche in correlazione a molti tipi di disturbi.

In entrami questi sistemi medici e scientifici troviamo il parallelismo di una energia (che anima tutte le cose) le cui trasformazioni sono all'origine di tutte le forme viventi (e non), così come di tutti i tipi di disturbo.

Se tanto nell'antica Cina che in quella moderna il Qi Gong e il Tai Chi Chuan affiancavano e affiancano tutt'ora efficacemente altre forme di terapia, come l'agopuntura, la moxa, la fitoterapia, eccetera, possiamo dire che anche lo Yoga ha svolto un ruolo simile nel suo equivalente campo in India (anche se lo scopo dello Yoga non si ferma all'aspetto "salutare").

Da questo punto di vista lo Yoga Integrale si può benissimo affiancare alle grandi scienze mediche, sia del passato che del presente.

Perciò, volendo tornare allo Yoga Integrale e all'importanza di lavorare sulla "rimozione dei blocchi energetici", tutte le Asana, il Pranayama, i Bandha, le Mudra e perfino la Meditazione hanno anche come scopo la rimozione dei blocchi (superficiali e profondi) e il potenziamento (ma in modo armonico) della circolazione dell'energia nel nostro complesso sistema psico-fisico-emozionale.

Vi sono molte zone del corpo dove possono avvenire dei blocchi energetici, questi di solito sono nei "punti di congiunzione" (proprio come nei grandi e piccoli crocevia stradali delle nostre città): polsi, caviglie, gomiti, mascelle, vertebre, bacino...ma vi sono anche zone muscolari come, ad esempio, i muscoli trapezi.

Poi vi sono altre "zone muscolari" nel nostro corpo, più nascoste (perciò più profonde, sia come radicamento dei blocchi sia come importanza) alle quali lo Yoga pone una particolare attenzione, offrendo numerose tecniche di "sblocco", e quindi di rimozione.

Due di queste zone sono il Pavimento Pelvico (collegato a blocchi e rimozioni di ordine anche sessuale) e il Diaframma (particolarmente legato ai blocchi emotivo-sentimentali).

Un Diaframma chiuso denota chiusura verso la vita.
Col Diaframma chiuso il respiro si fa più corto e questo fa calare il nostro quoziente energetico. Come conseguenza cala la anche capacità di "percezione" delle sensazioni ed emozioni.
In pratica avviene una chiusura tra il nostro "io" profondo e l'esterno.

In questa condizione di Diaframma bloccato (molto più comune di quanto si pensi) il mondo perde di brillantezza, i suoni ci giungono attenuati o distorti, la gamma delle emozioni che sperimentiamo si riduce considerevolmente...

Perciò, se da un lato "sembra" che chiudendo il Diaframma ci proteggiamo da eventuali aggressioni emotive esterne, allo stesso tempo con il Diaframma bloccato tutta la nostra energia vitale (a causa dei blocchi energetici) cala considerevolmente, al punto che facciamo fatica a salire due piani a piedi, leggere un breve post come questo o...reggere una relazione sentimentale.

A questo punto è doveroso precisare che l'argomento "blocchi energetici" non è certo risolvibile con un articolo, né va affrontato solo teoricamente. Esiste una Scienza Antica che, attraversando indenne i secoli, trasportata da cuore a cuore, da Maestro ad allievo, può offrire anche all'uomo e la donna moderni una Tecnologia Interiore utile ed efficace per soddisfare le numerose richieste dell'essere umano.

Certamente il desiderio dell'uomo di liberarsi da fattori disenergizzanti e limitanti - sia fisicamente che emotivamente e mentalmente - è un desiderio più che lecito.

Una volta liberi dalle strettoie di una vita "interiore" angusta lo spazio che ci circonda viene vissuto diversamente, lo spazio vitale si fa più ampio e ricco di infinite possibilità.

Lo Yoga Integrale può dare tutto questo, può "liberare" la nostra energia repressa (e molto altro ancora), come hanno avuto modo di sperimentare milioni di uomini e donne non solo nel passato, ma anche nella nostra epoca moderna.

Sta solo a noi decidere se rimanere coi nostri blocchi, chiusi in un cantuccio nell'illusione di stare al sicuro, o spiccare il volo verso una vita più ampia, libera e appagante.

A noi la scelta.

Continua.


2 commenti:

  1. Luisa Boella29 febbraio, 2012

    Praticando ...praticando...comincio a capire non solo teoricamente ciò che spieghi in modo preciso e chiaro di questa meravigliosa disciplina che ho avuto l'onore di cominciare a conoscere !!!

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