mercoledì 15 febbraio 2012

Svegliarsi un po' - Le Illusioni ottiche


Non c'è niente da fare: noi viviamo in un mondo illusorio, una gigantesca magia, dove una infinità di "vibrazioni" energetiche crea un continuo susseguirsi di fenomeni transitori.
Nulla è fermo.
Nulla ha una propria "natura".
Non vi è un "io"...proprio in nulla!

Prendiamo le illusioni ottiche.

Su Wikipedia troviamo: "Una illusione ottica è una qualsiasi illusione che inganna l'apparato visivo umano, facendogli percepire qualcosa che non è presente o facendogli percepire in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente".

Poi vengono elencate una serie di differenti tipi di illusioni ottiche, da quelle della prospettiva a quelle del movimento (che invece non c'è, come nell'immagine di apertura), oppure a quelle cromatiche o quelle sull'inganno delle dimensioni...insomma: di illusioni ce n'è quante ne vogliamo.

Prendiamo l'illusione del movimento come quello dell'immagine di apertura di questo post.

Guardatelo attentamente per un po' (non abbiate paura di auto-ipnotizzarvi).
Sicuramente vedrete che i cerchi concentrici si muovono.
In effetti non sono i cerchi colorati a muoversi, ma l'occhio (e di conseguenza la mente) che non sta mai fermo su un solo colore.
Infatti se riuscite a "fermare" l'attenzione sul punto centrale dell'immagine (fatelo, per favore, applicandovi un po') vedrete che il movimento si ferma....come per incanto. Appena l'occhio torna a muoversi, anche impercettibilmente, anche l'immagine acquista movimento.

In Tibet veniva raccontata una storia che diceva più o meno così: due studenti di meditazione stavano guardando una bandiera sventolare. Il primo asseriva che la bandiera si muoveva per l'azione del vento, il secondo che questa si muoveva indipendentemente dalla forza del vento. Un lama che passava di lì disse invece che non era né l'uno né l'altro: era semplicemente la loro mente che si muoveva.

Tornando alle "illusioni": certo, sicuramente il mondo "oggettivo" è qualcosa. Gli oggetti e le persone che vediamo sono qualcosa, ma ognuno di noi li "soggettivizza" secondo i suoi condizionamenti, la sua cultura, la sua "immaginazione"...secondo i suoi schemi mentali.

E' la nostra fervida immaginazione - o lo schedario che abbiamo nel cervello - che si muove, dando un "significato" a ciò che vediamo e alle esperienze che viviamo.

Noi creiamo la nostra "personale" realtà col nostro pensiero, con le nostre paure, le nostre aspettative, i nostri desideri e condizionamenti...noi vediamo ciò che crediamo di dover vedere.

Ecco: meditare - o approfondire, con le giuste pratiche, la concentrazione e la contemplazione - è semplicemente un allenamento utile a "svegliarsi" dall'immenso gioco illusorio nel quale siamo immersi.

O almeno riconoscerlo come tale.

Ma la domanda è: quanti hanno voglia di "svegliarsi?"


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