martedì 22 novembre 2011

Non ci resta che ridere



Quello che stiamo vivendo noi, uomini e donne del XXI secolo, è veramente incredibile, ma paradossale.

Parlo dal punto di vista economico, scientifico, culturale...

E' incredibile in quanto non s'è mai vista (a memoria storica) tanta, ma tanta abbondanza di tutto.

Sembra che il nostro pianeta stia letteralmente scoppiando.

Comportandosi come una cornucopia gigantesca non c'è limite a quello che la Terra ci sta "regalando" (anche se forse qualcosa gliela stiamo trafugando illecitamente e senza alcuna vera utilità per noi).

Certo, ci stiamo mettendo i nostri sforzi e il sapere acquisito, ma senza la "materia" di base ce la potremmo solo sognare tutta questa abbondanza.

Qualcuno dirà: - Abbondanza? E de ché? -

Già. E qui sta il paradosso: abbiamo tutto ma ci sentiamo ancora poveri e miseri.
Siamo sempre in "crisi economica".

Personalmente conosco gente ricca (ma ricca) che è sempre a stretto di soldi.

Se solo guardiamo all'uomo del Medio Evo, e buttiamo un'occhiata nella sua casa e nella sua "azienda" vedremmo quasi il nulla assoluto rispetto a tutto quello che abbiamo noi. Loro sì che erano in crisi.

Mille anni fa in quasi tutte le case era difficile trovare qualcosa in più di un tavolo, alcune panche per sedere, un baule come guardaroba, niente cesso, qualche provvista alimentare (che a volte doveva bastare per tutto l'anno), niente elettricità, niente televisore, frigorifero, forno a microonde, cellulare, internet...

In città niente automobili, metrò, bar, discoteche, cinema, ferrovia, aerei...

Oggi noi abbiamo tutte queste cose. Eppure non sono utili a dare "colore" alla nostra vita grigia. Perché?

Anche dal punto di vista scientifico-culturale sembra che abbiamo fatto molti progressi.
Io dico: forse.

Oggi pensiamo di sapere. Sappiamo infatti quanti sono i satelliti di Giove e ci siamo fatti un'idea di quante Galassie ci sono nell'Universo e quante Stelle vi sono in ogni Galassia (100 miliardi di galassie con ognuna 100 miliardi stelle).

Grazie all'informazione globale sappiamo in tempo reale cosa avviene in luoghi distanti migliaia di chilometri...ma non sappiamo cosa avviene nella nostra pancia durante la digestione.

Ancora non conosciamo noi stessi.

Se abbiamo un mal di testa non sappiamo spiegarci il perché. Idem se abbiamo un mal di pancia.

Figuriamoci poi riguardo alle malattie più serie. Si sta ancora cercando di capire perché alcune cellule impazziscono, procurando il cancro. E ogni tanto spunta fuori qualche nuova teoria "scientifica" che scopre l'acqua calda.

Ma la verità è (come la vedo io) che, così come per i beni di lusso e la scienza, anche della cultura non sappiamo bene che farcene.

Oggi sono disponibili testi antichissimi di grande conoscenza sull'uomo e le Leggi del Mondo, testi arabi, cinesi, indiani, rinascimentali....eppure siamo rimasti ignoranti come e più di prima, e non sappiamo ancora cos'è veramente il nostro respiro né da cosa nascono (e come curare) gli stati di ansia o la paura del vuoto.

Il paradosso, insomma, in tutto questo bailamme, è che pur avendo a disposizione ogni ben di dio ci manca la "chiave" di accesso a come utilizzarlo con giusta misura per ben-vivere.
E tornare a sorridere in pace.

Qualcuno sicuramente possiede il "segreto", la password che ci permetta l'accesso al "vero" piacere.

Il difficile è riconoscerlo tra i mille e mille che urlano ai quattro venti di esserne i depositari.

Forse guardandolo bene in faccia e osservando attentamente il suo comportamento. Senza il filtro della mente e dei suoi contenuti intellettuali.

Visione diretta.

Sentire diretto.

Ma neanche di questo siamo più capaci.

Perciò non ci resta che ridere di noi stessi.

Forse una sana risata liberatoria....


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