venerdì 24 dicembre 2010

Babbo Natale si rifiuta di portare il "regalo" alla Banca Vaticana



Natale in bianco per lo IOR, l'Istituto per le Opere Religiose, che si è visto rifiutare dal gip di Roma, Maria Teresa Covatta, il dissequestro dei 23 milioni di euro "sospetti" di operazioni poco pulite.


Eh sì che la letterina lo IOR l'aveva mandata a Babbo Natale: "Mio caro Babbo Natale, siccome ne faccio molto di bisogno, perché non mi fai ridare indietro quei quattro soldini che mi sono stati sequestrati?"


Ma Babbo Natale ha fatto orecchio da mercante: lui i regali li porta solo ai bambini buoni, agli altri porta solo carboni, anzi, di questi tempi neanche quelli.
Così la Banca Vaticana dovrà aspettare forse un altro Natale per riavere i soldi sequestrati per "presunte" omissioni legate alle norme antiriciclaggio.


In pratica, dal Credito Artigiano (partner dello IOR in questa faccenda) in cui erano stati depositati i 23 milioni di euro, uscivano bonifici e assegni di cui era impossibile identificare i beneficiari.
Bonifici e assegni facevano "strani" giri: alcuni andavano alla J.P. Morgan di Francoforte; altri a S. Marino, alla Banca del Fucino, Unicredit, Banca Intesa e S. Paolo...senza mai riuscire a capire la natura o i beneficiari dei "movimenti".

Ehh no! Questo non si fa!

A Babbo Natale la cosa non è andata giù, perciò niente regalo!

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