domenica 8 novembre 2009

RACCONTO BREVE - IN CERCA DEL FUOCO DELLA PASSIONE




Un giorno, dopo molti anni, molte pratiche e molto studio, chiesi al mio Maestro il Segreto del Fuoco della Passione.

Lui rimase per qualche istante in silenzio, pensieroso.

Mi sembrò di cogliere sul suo volto un'espressione di disappunto.

- Cosa vuoi sapere esattamente? - Mi chiese.

- Non voglio sapere. Voglio bruciare nel fuoco della passione. - Gli risposi io.

- Da sempre non ho fatto altro che trasmetterti questo segreto, ma a quanto sembra non hai ancora capito. Perciò prevedo che ti attendono ancora delle Prove. Attraverso ognuna delle prossime esperienze che vivrai potrai trovare ciò che cerchi. Se non riuscirai nell'impresa è inutile che mi cerchi ancora, io potrei fare ben poco per te. - Mi rispose secco il Maestro.

Senza aggiungere altro si allontanò silenziosamente, lasciandomi solo col mio stupore e il mio sgomento.

L'avevo forse offeso? Avevo fatto o detto qualcosa di inopportuno?

Un discepolo del Maestro mi accompagnò mestamente alla porta e, mentre l'uscio si chiudeva alle mie spalle vidi, di fronte e tutt'intorno a me, un mondo freddo e ostile.
- Che strano - pensai - cercavo il fuoco della passione e invece mi ritrovo solo e circondato da tanto gelo. -

Ormai non avevo più una casa dove tornare. Così mi ritrovai povero, solo e senza fissa dimora.
Dopo parecchi giorni di cammino trovai una grotta confortevole e decisi di stabilirmi lì per un po' di tempo. Ricordai le parole del Maestro: - Stai fermo. Ascolta le tue paure e guardati dentro. Apprendi la meditazione e la preghiera. Abbandonati al Divino. Inizia l'ascolto. Comincia a comprendere che la tua mente può essere padrona ma anche schiava. -



Mi fermai molto tempo in quella grotta, sedendo immobile ed osservando attentamente ogni minima variazione della mente e dell'emotivo. Per intervalli lunghissimi pregavo o rimanevo assorto nella contemplazione del Silenzio che avvolge ogni suono. Da tempo riuscivo, attraverso la meditazione e la preghiera, ad immergermi con tutto il mio essere in una Pace e Dolcezza Divine che non possono essere descritte a parole.
Tuttavia qualcosa mi spingeva ad andare oltre. Sentivo che la vita non è solo rinuncia e contemplazione, ma anche azione.
Così lasciai quel pacifico luogo e mi rimisi in marcia. Decisi di cercare lavoro in un vicino paese, ma non avendo qualifiche particolari l'unico lavoro che trovai fu come addetto alle pulizie in un ovile.
Così scelsi di spalare merda di pecore e condividere con loro gran parte della mia giornata.

Lavoravo ricordando frammenti di discorsi del mio Maestro: - Percepisci il tuo emotivo e le tue piccole passioni, i tuoi capricci i tuoi desideri e le tue grandi aspirazioni. -
Ricordando queste parole non potevo non notare il forte contrasto con la tragicomica situazione in cui mi trovavo. Tutto il mio emotivo si ribellava al puzzo e allo sporco che mi circondava e di passione nenche l'ombra.
I miei capricci erano scomparsi, ma rimanevano (anzi crescevano col tempo) i desideri e le aspirazioni, che convogliavano in un'unica Grande Aspirazione: il desiderio di sperimentare costantemente la bellezza e l'amore divino. Ma come trovarli in un ovile, tra pecore e compagni di lavoro ignoranti, gretti e volgari? Come...come? Eppure sentivo che se non l'avessi trovati lì non l'avrei trovati da nessun'altra parte.
Cercando di mettere a fuoco i pensieri mi ripetevo, come un mantra, l'essenza di ciò che avevo compreso: - Tu vivi come se stessi ancora aspettando qualcosa. Vivi nell'attesa del momento giusto o delle giuste circostanze. Agisci! Solo nell'azione e nella sperimentazione intensa puoi trovare il Fuoco della Passione. Si, azione e sperimentazione pura. Vai oltre le dualità della mente e dell'emotivo. Liberati dalla speranza e dal timore, dall'accettazione e dal rifiuto, solo così sarai finalmente integro. Interamente immerso nell'esistenza. Sii nel fluire perenne della vita, non cercare di fuggire. Oltre il presente non vi è null'altro, se non il sogno e illusorie aspettative. -
Ricordai altre parole del Maestro: - Muoviti, muoviti nella vita, con passione e gioia vera. Ama la tua vita, il piacere è vita. - *
Dio mio! Avevo finalmente compreso le parole del Maestro. Ora sapevo da dove iniziare: esattamente da lì, dove mi trovavo ora. E sapevo cosa fare in quel contesto: rendere piacevole e confortevole la mia misera dimora, fare bene il mio lavoro, essere schietto e leale nei rapporti con gli altri, in poche parole: dare tutto me stesso; totalità e intensità nell'azione, senza considerare secondo i canoni comuni se l'azione è piacevole o meno, o se costa fatica o meno.
In breve tempo la mia dimora divenne splendente e anche gli altri cominciarono a diventare più puliti, dentro e fuori.
La cosa non passò inosservata al proprietario che, notando quello che era accaduto, pensò ch'io fossi sprecato per un lavoro simile e mi propose di fargli da domestico nella sua bella e ricca casa.
Ma io gentilmente rifiutai la proposta dicendogli che non avevo bisogno di lavorare per sopravvivere. Avevo scelto volontariamente quella esperienza perché mi serviva per realizzare profondamente qualcosa. Il mio Maestro mi stava aspettando e...io non gli avrei chiesto mai più come realizzare il Fuoco della Passione.

* Tutte le citazioni in giallo del Maestro sono tratte dal Sentiero del Guerriero, ed. Adea.

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