venerdì 6 novembre 2009

LA SUGGESTIONE - VOLUTTA'


La donna era sdraiata nel suo letto matrimoniale col corpo madido di sudore e una voglia irrefrenabile del suo uomo.
Poco prima lo aveva chiamato chiedendogli di raggiungerla: - Le chiavi sono al solito posto - gli aveva detto - mi troverai sotto le lenzuola, calda e già eccitata -.
Mentre si accarezzava i capezzoli e il pube immaginando che fossero le mani del suo uomo a sfiorarla, ricordò il momento in cui lo aveva incontrato per la prima volta: era stato in un lussuoso ristorante del centro. Lei era circondata da persone scialbe e monotone e stava consumando un pasto senza sapore quando notò i suoi occhi, da un tavolo vicino, che la fissavano intensamente. Quello sguardo la infuocò all'istante. Dagli occhi di lui emanava una fiamma di passione di cui mai aveva neanche sognato l'esistenza.
L'aria attorno a lei si era fatta più densa, quasi liquida.
La donna notò che ora toccava e percepiva gli oggetti in modo diverso...voluttuoso.
Anche il cibo divenne più saporito e si accorse che il suo umore era cambiato: un misto di eccitazione e di paura l'assaliva implacabile. Minacciando il suo perfetto autocontrollo dove mai l'avrebbe condotto il lasciarsi andare ad un simile uomo?
Di colpo capì che quell'uomo l'avrebbe portata, se solo avesse voluto, al di là di qualunque forma di piacere lei avesse mai sperimentato sino a quel momento...
...e lui lo volle.

E le fece fare una di quelle cose che le donne per bene non fanno: approfittando di una sua andata alla toilette delle signore la raggiunse e la possedette lì, in piedi, serrata tra il muro di un minuscolo stanzino e il corpo caldo di lui che sembrava avesse mille braccia e cento bocche.
Quella sera sperimentò cosa fosse la voluttà: un piacere infinito che non dà tregua, che cresce e si manifesta in ogni azione che facciamo, in ogni oggetto che tocchiamo, persino nel semplice respirare.
E mai come all'ora si era sentita viva. Aveva scoperto che il Piacere esiste, che basta lasciarsi andare quando ci chiama.
Ora, sotto le lenzuola, aveva una diversa percezione del suo corpo: non più un fardello pesante da portare a spasso, ma un meraviglioso e sofisticato strumento di piacere e conoscenza di abissi e altezze ignorate da chi da chi rifiuta le ali della voluttà.
Quando lui si introdusse furtivo nel suo letto, abbraciandola e baciandole il collo, le uniche parole che riuscì a pronunciare furono: - Ti prego, ancora una volta fammi volare -.

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