Questo testo, per me, è una perla d'inestimabile valore.
Nato come supporto meditativo e come risposta definitiva alle infinite diatribe tra i sostenitori dell'illuminazione graduale e di quella immediata, il Vijnanabhairavatantra, snodandosi in centododici stanze, offre altrettanti metodi per sperimentare sin da subito la Suprema Realtà.
Dal retro di copertina:
"...Leggerlo, e sciogliere a poco a poco i suoi enigmi, sarà un'occasione per capire nei suoi termini originari una delle dottrine esoteriche su cui spesso gravano i più vari equivoci: il Tantrismo, con la sua metafisica dell'unione sessuale. Nella sua massima concentrazione e densità il Vijnanabhairava o Conoscenza del Tremendo (dove Tremendo corrisponde a Bhairava, uno dei nomi di Shiva), ci guida a quella 'inondazione divina' che è un segno distintivo della dottrina tantrica..."
Dal libro:
"145. L'adorazione non si fa con i fiori, eccetera. La vera adorazione è un saldo pensiero rivolto al grande etere indifferenziato, un dissolversi intensamente in esso."
"144. La vera contemplazione è un pensiero privo di movimento, privo di forma, privo di appoggio. La rappresentazione mentale di corpi, di organi di senso, di volti, di mani, eccetera,..non è la vera contemplazione."
"53. In chi mediti come i principi sottili e più sottili, che formano il proprio corpo o anche l'universo, entrino in uno stato di dissoluzione, si manifesta alla fine la Suprema."
Per le scuole shivaite il tutto, l'Assoluto, si diversifica in trentasei principi (che sono quelli del Samkhya più altri undici principi che vengono chiamati 'puri' perché sono al di fuori di quella forza definita 'maya' (in cui rientrano i principi inferiori) che fa apparire come separato ciò che in effetti è parte di un'unica coscienza universale.
I trentasei principi (a partire dal più denso) sono: terra, acqua, fuoco, aria ed etere (elementi grossi); odore, sapore, colore, tatto, suono (elementi sottili); generare, locomozione, afferrare, evacuare e parlare (sensi di azione); odorato, gusto, vista, tatto e udito (sensi mentali); manas (o mente, il senso interno); ahamkara (senso dell'io); buddhi (l'intelligenza); poi vi sono la Forza, Sapienza impura, Attaccamento, Tempo, Necessità, Natura materiale (sattva, rajas e tamas), purusha (scintilla spirituale); oltre ancora vi è Ma ya e, dopo ancora, la Sapienza Pura, Ishvara (l'Essere Supremo), Sadashva, la Shakti (la Potenza) e infine Shiva (che qui simboleggia l'Assoluto indiferrenziato).
Vijnanabhairava, ed. Adelphi.
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