giovedì 28 aprile 2011

Soffi vitali, respiro e salute



di Brigida Russo

Quando si parla di salute, in genere, si pone soprattutto l’attenzione a tutti gli elementi “tangibili”, quali la corretta alimentazione, il giusto apporto di minerali, vitamine ecc…, e si trascura uno degli elementi fondamentali: il respiro. Il respiro, infatti, è considerato un optional, un elemento aggiunto, qualcosa di astratto, di non fondamentale per la nostra salute.

Pochi sanno che il respiro, diversificandosi nel corpo in dieci differenti "soffi" (di cui cinque principali), sovrintende su tutti gli scambi interni di sostanze nutritive e, grazie al "movimento" armonioso, mantiene in un certo equilibrio tutte le funzioni vitali. Ecco perché tantissime problematiche fisiche sono determinate proprio da una respirazione scorretta, se non addirittura bloccata.

Vediamo in che modo i soffi vitali influenzano la nostra fisiologia:

Il prana (l’energia vitale) circola attraverso il corpo “trasportato” da 5 soffi (vayu) responsabili ognuno di nutrire i diversi tessuti.
Esaminiamo il loro diverso percorso nelle diverse aree del corpo e soprattutto la loro incidenza a livello fisico.

PRANA VAYU: è responsabile dell’assimilazione degli elementi nutritivi utili sia al corpo (cibo e acqua) che alla mente (sensazioni e impressioni). È strettamente collegato al sistema nervoso, ed un suo cattivo funzionamento determina problemi di natura emotiva, quali ansia ecc..

UDANA VAYU: è il movimento ascendente dell’energia verso la gola, infatti regola la parola e le altre funzioni collegate all’area del collo, nutre i tessuti muscolari e a livello energetico è collegato alla volontà e allo sforzo emotivo. Questa correlazione spiega perché tante problematiche fisiche molto comuni, quali le contratture cervicali, compaiono proprio in momenti di intenso sforzo mentale. Un ripristino del corretto e armonico fluire del respiro è sicuramente il modo migliore per risolvere questo problema.

VYANA VAYU: è responsabile del movimento espansivo dell’energia, dell’estensione degli arti e della circolazione arteriosa. Il suo movimento ha origine nel petto e si espande lungo le braccia e le mani, ed è in stretto collegamento con i legamenti.

SAMANA VAYU: questo soffio, al contrario del precedente, è responsabile del movimento verso l’interno, della contrazione degli arti e del circolo venoso. La sua sede è nell’area dell’ombelico ed è in collegamento con gli organi del sistema digestivo. In particolare il SAMANA VAYU nutre e movimenta il tessuto adiposo. Quando il movimento respiratorio è bloccato in questa area, cosa che avviene frequentemente, si creano congestioni e ristagni nel tessuto adiposo. Ci siamo mai interrogati sul perché del fallimento di tante diete nel rimuovere i cuscinetti adiposi? Una corretta respirazione addominale potrebbe risultare sicuramente più efficace.

APANA VAYU: è responsabile del movimento dell’energia verso il basso ed preposto alla eliminazione delle scorie (feci, urina, fluido mestruale). Questo soffio ha sede nel colon, l’area di pertinenza del dosha Vata. Vi sono interi trattati di ayurveda che trattano questo soffio e le sue alterazioni. Parlarne richiederebbe pagine intere, ma noi ci limitiamo al momento ad evidemziare il collegamento di questo soffio con il tessuto osseo.

Riuscire ad individuare ed equilibrare questi 5 soffi nel nostro corpo è una grande conquista, perché può aiutare a comprendere la natura di molti squilibri e blocchi, e porvi rimedio. La pratica delle asana e del pranayama, grazie alla loro capacità di rimuovere i blocchi energetici, è utile anche per ristabilire un’armoniosa circolazione dei soffi vitali. Infatti durante le asana non solo vengono percepiti chiaramente i diversi soffi ma, cosa più importante, con la pratica costante di asana e pranayama si impara a dirigerli e veicolarli correttamente nel corpo.

L’osservazione del respiro durante le asana serve anche a questo “ascolto interiore” consapevole: durante una posizione, nella immobilità e nell’interiorizzazione, è possibile sentire con precisione dove è presente un blocco energetico. Assistere al suo lento sciogliersi attraverso le giuste tecniche e il conseguente atto di respirare correttamente è, credetemi, ogni volta come assistere ad un miracolo.




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