martedì 7 settembre 2010

Yoga: il Diaframma, questo sconosciuto!



Io credo, da praticante e insegnante di yoga che, nonostante tutti i progressi della medicina moderna, il nostro corpo fisico sia ancora tutto da scoprire.

Lasciando stare quelle che sono le caratteristiche “sottili” ed energetiche dei nostri organi, perché entreremmo in un “campo minato”, mi limito a considerare solo il lavoro strettamente fisiologico degli organi.

Fisiologicamente parlando del Diaframma, se fate una ricerca su Wikipedia o altre anciclopedie, non troverete nessun accenno al fatto che tale Muscolo svolga, tra gli altri, anche il lavoro di un secondo cuore. Figuriamoci poi di apprendere che questo è fondamentale anche per “sbloccare” le emozioni.

Occorre, al riguardo, cercare altrove, e forse cercare a lungo.
Volendo risparmiarvi della fatica vi consiglio la lettura di Pranayama, di André Van Lysebeth.

Ma andiamo con ordine.

Il Diaframma è un muscolo laminare e cupoliforme che separa la cavità toracica da quella addominale. Questo viene classificato come un muscolo respiratorio.

In effetti è fondamentale per tale funzione ma, come vedremo, il Diaframma svolge altri ruoli di estrema importanza, soprattutto quello di regolare la pressione sanguigna e il pompaggio del sangue nell’organismo.

Il Diaframma, come il Cuore, non smette mai di funzionare, è sempre attivo.

Esso svolge circa 18 escursioni al minuto spostandosi, ad ogni respiro, in basso verso i visceri da 2 a 4 cm, e in alto, nella cavità toracica, nella stessa misura.

In pratica, per ben 24.000 volte al giorno il Diaframma si alza e si abbassa, come un pistone, comprimendo gli intestini, la milza, il fegato, tutti i vasi linfatici e sanguigni dell’addome e degli organi suddetti, rianimando così la circolazione addominale e portale, e propellendo la circolazione venosa dall’addome verso il torace e viceversa.

In pratica il Diaframma agisce come un pompa potentissima in grado affrontare uno sforzo emodinamico più potente addirittura di quello del cuore. Ecco perché può benissimo essere definito come un secondo cuore.

In pratica il Diaframma alleggerisce di molto il lavoro del cuore (quando è usato correttamente).

Onestamente penso che quasi nessuno si interessi del Diaframma, questo è un Grande Ignorato.
In effetti nessuno si preoccupa di studiare il proprio corpo (non solo teoricamente, ma anche con esercizi appropriati e sperimentali).

Esistono, nello yoga, diverse tecniche per meglio “sentire” il Diaframma e favorirne un corretto funzionamento, in sinergia col respiro e con le contrazioni dei muscoli della cintura addominale.

Comunque è importante considerare che il diaframma può svolgere al meglio le proprie funzioni solo con i muscoli della cintura addominale controllati.
Infatti è proprio la resistenza dei muscoli addominali a causare la giusta pressione sanguigna e il conseguente svuotamento, per esempio, di sangue venoso nell’addome (che altrimenti stagnerebbe nei visceri).

Quando i muscoli dell’addome sono flosci, per legge fisica non vi è la giusta pressione addominale (perché manca proprio quella resistenza indispensabile per far aumentare la pressione), con conseguenti ristagni di sangue.

Purtroppo questo argomento è veramente lungo e complesso, un post male si presta a questo riguardo, perché le connessioni fisiologiche del Diaframma sono tali e tante che non posso che limitarmi a dare qualche stimolo e invitare ad approfondire autonomamente l’argomento.

Basti pensare come il Diaframma è attraversato dal centro frenico (un ampio tendine centrale), da numerosi altri tendini, vasi sanguigni, linfatici, dalla vena cava ed altre strutture ancora.

Inoltre ad ogni movimento verso l’alto il Diaframma comprime il fegato, aiutandolo così a svolgere al meglio tutte le sue funzioni fisiologiche, come il flusso della bile, la circolazione sanguigna, funzione urico poietica, antitossica, lipopessica, proteopessica.

E non finisce qui.

Il Diaframma Toracico è in stretta relazione col Diaframma Pelvico (entrambi, usati in sinergia, possono aiutarci a prevenire molti disturbi della zona genitale, epigastrica, di pressione, ecc.)

Il Diaframma è anche collegato al Plesso Solare, perciò un buon lavoro di pratiche yogiche (che lo coinvolgano in modo appropriato) ci possono aiutare a sbloccare “ristagni” di natura emotiva, ristagni che tradizionalmente vengono localizzati proprio nel Plesso Solare e in tutta la superficie del Diaframma (perché la superficie del Diaframma è attraversata da piccoli nervi che si innestano appunto in quell’ammasso nervoso detto Plesso Solare).

Come vedete l’argomento è veramente complesso. Perciò chi è interessato non ha che da “partire” verso lo studio del proprio corpo.

2 commenti:

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