lunedì 27 settembre 2010

I Viaggi della Memoria - La Repubblica di Tuva






Attualmente sul nostro pianeta vi sono molte minoranze etniche che stanno soffrendo moltissimo, alcune di queste minoranze rischiano addirittura l’estinzione.
Una di queste minoranze è la Repubblica autonoma di Tuva, posta geograficamente nel sud della Siberia, al confine con la Mongolia, la Regione dell’Altaj, ed altre. Praticamente si trova al centro dell'Asia.

Questa popolazione di circa 300.000 persone, che vivono su di un territorio prevalentemente montuoso (170 mila kmq), ha origini molto antiche.

Vi sono ritrovamenti archeologici che ne testimoniano i primi insediamenti sin dal 5.000 avanti Cristo. Famosa la Pantera d’oro conservata all’Ermitage di San Pietroburgo.

I Tuvini sono un popolo in origine prevalente nomade che da sempre ha dovuto fare i conti con una natura selvaggia che, sebbene meravigliosa, è comunque impietosa.




Vivendo di pastorizia, di caccia e pesca i tuvini si sono adattati a vivere tra steppe, deserti e grandi massicci montuosi (la vetta più alta è all’interno della Montagna d’Argento (Mongun-tajca), alta 3.976 mt.

Questa regione è attraversata da uno dei più grandi fiumi al mondo, il Jeni sej ed è cosparsa di circa 400 laghi.

Una regione di Tuva in particolare, il Ubsu-Nurskaja, è da diversi anni oggetto di studi e ricerche da parte di studiosi che giungono da tutto il mondo, per la sua natura intatta e incontaminata, vi sono infatti moltissime specie animali e vegetali molto rare.

Conosciuto dagli amanti del Canto Armonico e dello Sciamanesimo, questo popolo di fede Buddhista Tibetana ha dovuto subire, nel corso dei millenni, alterne vicende e oppressioni da parte dei potenti di turno.


Tuva è così passata dalle mani di Gengis Khan a quelle della Cina e della Russia, subendo decimazioni e la devastazione della propria cultura (soprattutto da parte di Stalin, che distrusse quasi tutti i templi buddhisti e fece scomparire centinaia o migliaia di sciamani.

Ceduta dalla Russia alla Cina dopo la Seconda Guerra Mondiale, questa regione è sprofondata ancor più nell’indigenza e nell’umiliazione, venendo incorporata nella Provincia Kazaca (i Kazachi stanno emarginando sempre più i tuvini, molti dei quali sono costretti ad emigrare).

Resoconti di studiosi e viaggiatori riferiscono che attualmente la situazione è gravissima:Quello che mi colpisce, tornando a casa nella ricca Europa, sono i negozi pieni di merci e il modo in cui queste vengono conumate. La, nelle montagne, le persone non hanno nemmeno un paio di scarpe calde, pochi vestiti, poco combustibile e ancor meno da mangiare” scrive Amèlie Schenk, etnologa e studiosa svizzera, nel 2002 in un resoconto di viaggio dopo una permanenza di alcuni anni presso il popolo di Tuva.

Tuvina è la sciamana Cuore di Luna, Ai-Tchourek Ojun (conosciuta anche in Italia per aver fondato l’unico centro sciamanico tuvino, se non sbaglio, proprio in Valle d’Aosta).

Tuvino è lo scrittore Galsan Tschinag.

Dicevo del Canto Armonico.
Da millenni i tuvini (come molte altre popolazioni dell’Asia centrale) usano un metodo molto particolare per comunicare col Cielo, il Canto polifonico (detto anche la Voce dell’Arcobaleno) reso famoso in Occidente negli anni '60 dal Collegium Vocale Koln, da David Hykes e dal film Meeting with remarcable men, di Peter Brook.

Riuscendo ad usare il proprio corpo come uno strumento, e servendosi nel canto dell'azone congiunta di ventre, petto, gola, faringe e naso, i Cantori Armonici riescono a sfruttare contemporaneamente diverse armoniche della propria voce.

Il canto e detto difonico quando si usano due armoniche, e polifonico quando si riesce ad usarne anche tre contemporaneamente.

I tuvini dividono il Canto Armonico in cinque stili particolari: il Kargyraa che sfrutta delle fondamentali basse, da 55 a 65 hz; il Khomei, considerato lo stile più antico, dove si usa soprattutto la gola e la faringe; il Borbangnadyr (che significa “rotolare sopra”) che sfrutta fondamentali sonore più acute ed una maggior risonanza nasale; l’Ezengileer, caratterizzato da passaggi ritmici veloci tra gli armonici; e il Sygyt, in cui si avverte prevalentemente una specie di fischio.

Già solo per questo il popolo di Tuva secondo me dovrebbe essere protetto come “patrimonio dell’umanità”.
Come diceva Lao tzu "I grandi devono proteggere i piccoli..."

Quindi chiunque ne abbia la possibilità dia il proprio aiuto a questa gente così lontana nello spazio ma anche molto vicina nel cuore dell’essere umano.

2 commenti:

  1. Ciao Giuseppe, ti consiglio di vedere un film chiamato Genghis Blues!

    RispondiElimina
  2. Grazie Anonimo, lo vedrò appena possibile, e grazie del passaggio.

    RispondiElimina