lunedì 18 luglio 2011

Il libro del mese - L'Abisso di Fuoco






Questo mese vi propongo un libro molto particolare che narra di un'esperienza intensa vissuta da una "ricercatrice". Una di quelle esperienze che lasciano il "segno". Dopodiché non si è più gli stessi.

Dalla quarta di copertina:

"La straordinaria esperienza di una donna sotto la guida di un Maestro Sufi.
Il racconto di un addestramento spirituale intenso e sublime che passa attraverso l'abisso di fuoco, un tormento fisico e interiore che può uccidere o liberare per sempre...dove il rapporto Maestro-discepolo si rivelerà allo stesso tempo insostenibile, straziante, esaltante, appagante e, infine, decisivo."

Una pagina dal libro:

"17 agosto
Al mattino c'era un giovane che non avevo mai visto prima e Bhai Sahib gli parlò in indi spiegandogli il Sistema.
Usò parecchie volte la parola "autorealizzazione", in inglese, durante la conversazione mi venne in mente una domanda:
- Per favore, Maestro, potresti dirci come si fa a sapere di aver realizzato Dio? E' qualcosa che mi lascia molto perplessa. Come si fa a sapere che non è un'illusione, una qualche maya? Ho incontrato molti sadhu (uomini santi) e sannyasi a Rishikesh e altrove: tutti si autodefinivano "Anime Realizzate". -
- Se uno dice di essere un'Anima Realizzata, non lo è mai. Non si dice. Un wali (un santo Sufi) è una persona equilibrata. Sa che questo mondo non è cattivo e che deve vivere la sua vita su questa terra in entrambi i mondi, spirituale e fisico. Non c'è nulla per lui di buono o cattivo; il buono e il cattivo sono concetti relativi. -
- Ma ti ho sentito spesso condannare le cose mondane! -
- Perché alle persone ordinarie si deve parlare così. - Rise. - Come farebbero altrimenti a sapere che il gioco d'azzardo o l'inseguire i possessi mondani sono sbagliati? Perché preoccuparsi di capire? L'importante è 'realizzare'. Sono nostre solo che le cose che comprendiamo attraverso la realizzazione. -"

L'Abisso di Fuoco, Irina Tweedie, ed. Il Punto d'Incontro.

2 commenti:

  1. Letto e riletto, almeno quattro o cinque volte.
    Grande libro, grande esperienza.
    Se mi è consentito, anche il maestro Sufi... grandissimo bastardo!

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