lunedì 19 luglio 2010

Riflessioni sull'autodisciplina


Vorrei esprimere un mio punto di vista teso a sfatare un mito alquanto negativo sull'autodisciplina.


Di solito si pensa all'autodisciplina come ad un atteggiamento coercitivo su se stessi, con lo scopo di raggiungere un equilibrio interiore a spese della libertà individuale e a prezzo di molte privazioni (e anche piaceri).


Proviamo invece a guardare la faccenda da un altro punto di vista.


Se ci consideriamo composti di coscienza ed energia che coabitano in un corpo fisico - al punto che è quasi impossibile isolare uno di questi elementi dagli altri - e se consideriamo che allo stato attuale non abbiamo quasi nessun controllo sulle nostre azioni, perché siamo continuamente tirati a destra e sinistra da influenze esterne (o da cattive abitudini sviluppate in passato), allora diventa più facile comprendere l'immenso valore dell'autodisciplina.


Autodisciplina, vista da questo punto di vista, è prendere in mano le redini della situazione, anche le piccole azioni quotidiane. Dirigere volontariamente le proprie azioni, focalizzare la propria consapevolezza, l'energia e il corpo all'unisono su qualunque cosa stiamo facendo.


Vista così la cosa cambia come dal giorno alla notte. Perciò autodisciplina non è più solo un addestramento specifico relegato in uno spazio e tempo ristretti. E non è neanche privarsi di qualcosa. Ma semplicemente essere focalizzati su qualunque cosa stiamo facendo usando la nostra energia al meglio delle nostre possibilità.


Questo può essere fatto addirittura mentre camminiamo, leggiamo il giornale, prepariamo da mangiare, teniamo un discorso.


Essere autodiscipinati è mantenere la calma in situazioni di stress o di pericolo e mille altre cose.


Perciò l'autodisciplina è Potere e Libertà!
Sì, perché se non la usiamo noi la nostra energia la userà qualcun altro per i suoi scopi!


Difficile da comprendre vero?


In pratica essere autodisciplinati, come lo intendo io, è tenere le briglie del corpo, dell'energia che ci anima...e mantenere ferma la consapevolezza sull'obiettivo da noi scelto.


In caso contrario il prezzo da pagare (che paghiamo costantemente) è una vita senza potere decisionale e senza libertà (perché siamo sempre tirati di quà e di là da fattori esterni).


Resta solo una domanda da farsi: esiste un "io" dentro di noi che abbia il "potere" di scegliere e di autodisciplinarsi?

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