giovedì 21 gennaio 2010

TRADIZIONI OCCIDENTALI - IL CARNEVALE NELLA MITOLOGIA GERMANO-SCANDINAVA (1)



E' sempre interessante (e illuminante) riscoprire i particolari delle radici delle nostre tradizioni popolari. Una di queste tradizioni è il Carnevale, conosciuto e praticato, si dice, già dagli antichi egizi, dai greci e dai romani. Ma non solo.

Il Carnevale, così come il Natale, era festeggiato anche dai "pagani" del nord Europa: i Celti e le popolazioni Germano-Scandinave. Chi non ha mai sentito parlare delle Rune, del dio Odino o della Dea Madre?

Per i popoli nordici il Carnevale era una festa "sacra", ed era strettamente collegato al solstizio invernale (22 Dicembre). Questo giorno è il più breve dell'anno. Infatti, a partire dall'Equinozio d'Autunno le giornate diventano sempre più brevi, fino a raggiungere la punta massina appunto intorno al 22 Dicembre. Dal 22 al 25 Dicembre vi è un periodo di stasi. Il Sole, in quel periodo, sembra incerto sul da farsi. Solo il 25 le giornate tornano ad allungarsi.

Certo, per noi oggi la rinasciata del Sole è una cosa scontata, ma non era così per gli antichi. Loro collegavano la progressiva decrescita della luce alla morte. Mentre, nell'allungarsi delle giornate, vi vedevano la rinascita. Il momento fatidico di questo processo era appunto il solstizio invernale. Ad esso è collegato il Natale (già festeggiato da molte popolazioni antiche: Indù, Egizi, Greci, ed altri, per celebrare la Rinascita del Sole). Tutto questo avveniva molto tempo prima della nascita di Gesù Cristo. (Chi volesse approfondire sul tema del Natale può leggere gli interessanti post sul blog: Leggere tra le righe).

Ma torniamo al Carnevale. Questo, nella cultura nordica, cadeva esattamente quaranta giorni dopo il solstizio invernale (il 2 febbraio). Era una festa che celebrava la fine dell'inverno e l'inizio di una nuova vita. Era la festa della Grande Dea, la Madre Universale, associata alla Natura. La Dea veniva festeggiata, durante questo periodo, con l'appellativo di Brigantia (da cui deriva il francese Brigitte e l'italiano Brigida).

Il Carnevale era un periodo di sette giorni di risate, allegria, canzoni, musica e danze. Tutte attività chiaramente rimandanti alla gioia di vivere, alla vicina esplosione della primavera e rinascita della Natura.


In questo periodo, tra l'altro, si trasgredivano volontariamente gli schemi abituali e tutte le "convenzioni sociali" venivano a cadere. Si generava così una sorta di "caos" in cui i normali ruoli perdevano la loro importanza.

Continua. (1)

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