Parlando di figli con un'amica professoressa (quindi insegnante) il discorso è caduto su come educarli.
Dopo aver ascoltato con rispetto la sua opinione (superprotettiva e incline a dare una direzione alla vita dei figli) io ho espresso brevemente la mia visione, che è la seguente: "Noi dovremmo avere più rispetto per i nostri figli. Per me il sistema moderno di educazione, sia familiare che scolastico, è profondamente sbagliato e coercitivo. Obblighiamo gli adolescenti a fare quello che noi crediamo sia bene per loro, senza stare minimamente attenti a quelle che sono le loro tendenze.
Mi spiego meglio. Noi sappiamo che abbiamo tre centri energetici: quello motore, emotivo ed intellettivo. Ora, un bambino mostra sin dai primi anni di vita una propensione particolare verso uno di questi centri (o un mix dei tre, ma sempre con uno che prevale). I bambini in cui prevale il centro motore saranno naturalmente più inclini verso lavori manuali, fisici. Quelli in cui prevale il centro emotivo in attività artistiche e quelli con il centro intellettivo dominante verso le attività intellettuali.
Poi, come dicevo, vi è sempre un mix dei tre centri. Per cui se prevale, ad esempio, il centro motore con una forte influenza emotiva il soggetto può appassionarsi all'artigianato artistico, al giardinaggio, eccetera. Cioé a tutte quelle attività che comportano un impegno fisico ma "colorato" da una sensibilità artistica.
Questo è solo uno tra i tanti esempi che si possono fare ed è molto affascinante studiare le varie combinazioni di "traenze" verso cui un bambino può mostrare inclinazione. Per questo è importante osservarli e assecondare ciò che a loro piace fare.
Questo si dovrebbe fare in famiglia e a scuola.
Invece noi cosa facciamo? Sin dai primi anni di vita li mandiamo a scuola, li imbottiamo di nozioni e li indirizziamo verso un percoso (una carriera) spesso distante anni luce da ciò che il giovane sarebbe diventato se l'avessimo lasciato libero di esprimersi e di sperimentare la vita secondo la sua particolare natura.
La conseguenza è che abbiamo una società di persone che occupano le "poltrone" sbagliate: avvocati che sarebbero stati degli ottimi imbianchini, medici che come idraulici avrebbero fatto scintille, e cose di questo genere".
Naturalmente il discorso è complesso ma, ditemi voi se questa società non sarebbe un tantino migliore se ognuno svolgesse un ruolo in accordo con la sua particolare natura?
Per questo credo sia importante sviluppare una certa sensibilità nel vedere non solo quello che "noi" vogliamo vedere nei nostri figli, ma anche ciò che, spesso, i nostri occhi di padre o di madre "affettuosi e protettivi" ci impediscono di scorgere.
Sono d'accordo con te,la tua analisi non fa una piega caro Sagitta.
RispondiEliminaC'è però un altro ostacolo per il futuro dei pargoli di oggi:La meritocrazia che meriterebbero se seguissero questo percorso.
E' vero caro Vitone, quello della meritocrazia è un altro fattore da non sottovalutare. Comunque penso che il piacere che deriverebbe loro dal fare quello che amano fare compenserebbe ampiamente anche la mancanza di riconoscimenti da parte degli altri. Che ne pensi?
RispondiEliminaUna società di astronauti, calciatori e ballerine. Ficata :D .
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