Si fa un gran parlare di libertà: libertà di parola, libertà di pensiero e d'azione....ma quanti di noi si rendono conto che il "problema" libertà ha le sue radici a monte, radici che affondano nell'ignoranza e nel bisogno.
Proviamo a pensarci su: cosa fa un bisogno?
Ci rende dipendenti da esso!
Senza l'oggetto di cui abbiamo bisogno non stiamo più bene, e spesso non abbiamo più libertà di movimento e d'azione. In pratica siamo divenuti dipendenti da ciò di cui abbiamo bisogno.
Eh si! Il bisogno genera dipendenza!
E dipendenza vuol dire mancanza di libertà.
Certo, tra questi vi sono anche i bisogni naturali: il bisogno di mangiare, di bere, di dormire, di evacuare, di coprirsi quando fa freddo....
Ma quante altre cose "artificiali" abbiamo eletto a bisogno?
Quante cose di cui potremmo fare benissimo a meno?
Che ne so, cose tipo: il bisogno di vestire in un certo modo, di seguire un certo tipo di "stile di vita" per essere accettati da quelli del nostro "clan", il bisogno dell'automobile per andare a pochi chilometri di distanza, il bisogno del condizionatore d'aria in casa o in auto altrimenti soffochiamo, il bisogno di sentire il telegiornale per "tenerci informati"....
Di quante cose siamo diventati dipendenti?
Proviamo a pensarci.
Pensiamo solo, ad esempio, al fatto che siamo divenuti talmente dipendenti dai "prodotti tecnologici alimentati a corrente elettrica" che in caso di black out elettrico ci ritroveremmo tutti col culo a terra.
Di solito si parla solo di dipendenza dalle droghe, dalle sigarette, dal caffè, da internet, da fecebook.....
Proviamo invece a farci un elenco scritto di tutto ciò che di "artificiale" o di "nonstrettamenteindispensabile" usiamo dalla mattina alla sera, e di quanto ne siamo divenuti dipendenti.
E chiediamoci: "Ma io ho davvero bisogno di tutta questa roba?"
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