giovedì 14 giugno 2012

Andare a Bottega






Sin dall'antichità l'uomo ha imparato le arti e i mestieri da un altro uomo.
Questo è nella natura delle cose.


Certo, al giorno d'oggi si può frequentare una scuola, ma questo non equivale a seguire un "insegnamento" diretto con un maestro.

Vivere a contatto diretto con una Guida permette al discepolo di "impregnarsi" delle qualità di colui che lo ha preso sotto la sua tutela.

Anche grandi artisti del Rinascimento, come il Veronese, Michelangelo, Leonardo e il Caravaggio hanno studiato a bottega.

Paolo Caliari, detto il Veronese (1528-1588) studiò con Antonio Badile.





Particolare delle Nozze di Cana del Veronese



Michelangelo Buonarroti ( 1475-1564) andò a bottega dal Ghirlandaio. Il suo contratto di apprendistato era previsto per tre anni, ma lo spirito irrequieto di Michelangelo e la sua forte passione per la scultura lo portano a interrompere dopo il primo anno, per andare a studiare al Giardino di San Marco, in Firenze, voluto da Lorenzo De' Medici (nel palazzo del quale il giovane artista conosce pensatori e filosofi del calibro di Pico della Mirandola, Marsilio Ficino e il Poliziano).

Leonardo da Vinci (1452-1519) va a bottega a diciassette anni da Andrea Cione, detto il Verrocchio.
Essendo uno spirito molto curioso Leonardo non si accontenta di ciò che sapeva, ma cercava di comprendere sempre più. In età adulta si lamenta di non aver avuto una formazione classica e di ignorare il latino e la geometria, quindi approfondisce da solo quelle materie.
Sembra che il non aver avuto una formazione scolastica di stampo classico sia stata proprio la carta vincente di Leonardo, perché gli ha permesso di apprezzare il valore immenso dell'esperienza pratica.

Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (1571-1610) studiò a bottega da Simone Peterzano, a Milano, pittore tardomanierista di Scuola Veneta; essendo rimasto orfano in giovane età, il suo contratto di apprendistato lo firma la madre.

Quindi una guida diretta è il massimo che un aspirante artista, artigiano o...ricercatore possa aspirare ad ottenere per il proprio progresso; poi....se sotto vi è il genio nascosto tanto meglio, ma senza guida è molto difficile che il genio si manifesti, perché occorre innanzitutto tecnica e disciplina per favorire la propria fioritura..

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