martedì 31 gennaio 2012
lunedì 30 gennaio 2012
La Fortezza del Nulla - Seconda parte (Il Matto)
UN INSEGNAMENTO SENZA PAROLE
Per diverse settimane mi impegnai seriamente nella recitazione della Formula di Potere che il vecchio saggio, il mio maestro, mi aveva consigliato. Ma dell’Io Sono neanche l’ombra. Piuttosto mi sembrava di pronunciare parole vuote e senza senso che non intaccavano minimamente il mio carattere e il consueto “modo di fare”, così come non era cambiato il vecchio modo di vedere me stesso e il mondo circostante.
Dopo essere rimasto un po’ pensieroso, come se soppesasse il da farsi, l’uomo ebbe un lampo di luce negli occhi. Si alzò in tutta fretta e andò a scrivere qualcosa su un foglio di carta. Poi con aria sorniona mi si avvicinò porgendomi il biglietto e mi disse: - Quello che leggi è il nome di un villaggio a tre giorni di cammino da qui. Recati in quel posto e, una volta lì, chiedi del pazzo del villaggio. Quando lo avrai trovato digli che ti mando io e…vedi di convincerlo a insegnarti i rudimenti dell’Io Sono -.
Mi liberai alla meno peggio della neve che mi ricopriva dalla testa ai piedi e raggiunsi l’osteria. Dopo essere rimasto alcuni istanti a sbirciare attraverso i vetri appannati il rumoroso brulicare di gente che gozzovigliava e cantava all’interno, decisi di entrare. Nel varcare la soglia fui subito assalito da un odore ch’era un misto di pietanze cucinate, fumo del camino e piscio di pecora. Il chiasso era davvero notevole: molti parevano ballare attorno ad una strana coppia. Guardai più attentamente e vidi un uomo coi capelli arruffati, rosso in volto e…senza pantaloni (in pratica aveva il di sotto completamente nudo, come madre natura l’aveva fatto) che ballava e cantava toccando lascivamente la donna (chiaramente una donna di malaffare) mentre gli altri lo incitavano divertiti. L’uomo aveva lo sguardo di un folle e non ebbi dubbi che si trattasse proprio di colui che…colui che avrebbe dovuto iniziarmi all’Io Sono? Nooo! Impossibile!….Fui preso da un senso di nausea e uscii di corsa dal locale con l’intenzione di lasciare subito quel villaggio. Ma appena fuori l’aria fredda mi fece calmare. Pensai al mio maestro e al lungo viaggio che avevo affrontato. Non potevo andarmene senza neanche avere tentato.
Ero ancora indeciso se rientrare o aspettare fuori quando vidi aprirsi la porta dell’osteria e delle braccia che scaraventavano fuori il pazzo. L’uomo cadde a peso morto nella neve, ancora nudo dalla cintola in giù e con i pantaloni in una mano ed una bottiglia nell’altra. Gridava e imprecava contro non so chi e intanto rimaneva sdraiato sul candido manto di neve tirando lunghe sorsate dalla bottiglia.
- Vvv…vedo – dissi. – Però a me sembra anarchia Il vecchio mi ha insegnato che
L’indomani ripartii portandomi per sempre nel cuore quell’uomo coraggioso e divertente. Durante il viaggio di ritorno notai con piacere gli effetti di quello “strano addestramento”. Ormai mi sentivo libero da ogni forma di ossessione. Non mi rimaneva che conoscere fin nei minimi dettagli il significato profondo di ogni singola parola della Formula, come mi aveva promesso il saggio. Ero sicuro che ora l’avrei apprezzata e ripetuta con forza.
Continua.
sabato 28 gennaio 2012
Il Prigioniero - Arrivo all'isola
venerdì 27 gennaio 2012
Il Film - Il segreto di Nikola Tesla
martedì 24 gennaio 2012
La Fortezza del Nulla
(UN VIAGGIO INIZIATICO ATTRAVERSO I 22 ARCANI DEI TAROCCHI)
Un Ricercatore di Verità, dopo aver viaggiato in lungo e in largo per tutto il pianeta alla ricerca di qualcuno che gli spiegasse il senso della vita, finalmente incontra un uomo ritenuto da tutti, in quella zona, come un vecchio saggio.
Dopo molti mesi al suo servizio finalmente un giorno gli chiede: - Puoi farmi capire, per favore, chi sono io e qual è il senso della vita? –
Il vecchio, dopo aver riflettuto a lungo, tirando un profondo respiro rispose: - Sappi che una spiegazione teorica non basta mai per comprendere in profondità ciò che tu mi chiedi. Occorrono anni di lavoro, di studio, di pratiche e molta esperienza. Comunque ti voglio raccontare una storia che si intitola La fortezza del nulla. -
Quindi si mise subito al lavoro e servendosi di architetti qualificati iniziò a costruire una immensa fortezza con mura alte venti metri e uno spessore di diversi metri.
– Quando avrò conquistato la fortezza - si disse il capo dei briganti – mi rifarò di tutte le perdite economiche subite – (Infatti aveva sperperato tutti i suoi beni per quel maledetto assedio che durava da mesi).
Ma finalmente un giorno la fortezza cadde nelle mani dei predoni, che uccisero il vecchio mercante e si impadronirono delle donne, dei fanciulli e dei servitori. Ma quale non fu la loro sorpresa quando realizzarono che nella fortezza non c’era il becco di un quattrino. Nulla, nulla di nulla.”
Quella frizione, chiamata anche sforzo cosciente, o sofferenza volontaria, e che viene messa in atto grazie ad un lavoro di Scuola di Ricerca Interiore portato avanti in modo cosciente e volontario, genera una Terza Forza che viene chiamata “Forza di Riconciliazione” o Armonizzatrice, e in tanti altri modi.
“IO SONO
E POICHE’ IO SONO
IO HO IL POTERE
DI SENTIRE
DI PENSARE ATTIVAMENTE
DI VOLERE
E DI FARE
IN NOME DELL’AMORE”
Non posso parlarti ora del perché di ogni singola parola di questo Mantra, né del potere che l’autosuggestione esercita costantemente, e inconsapevolmente, sull’uomo, perché ormai non riesci più a seguirmi.
Libertà! Già, ma chi vuole essere libero di questi tempi?