mercoledì 17 agosto 2011

Origini pagane di alcune festività cristiane


E' risaputo che durante il periodo della "colonizzazione" dell'Europa il cattolicesimo dovette fare i conti con una religiosità "naturale" radicata da millenni fin nell'intimo delle popolazioni autoctone.

Tutte le popolazioni europee, o meglio, indo-europee, coltivavano forme molto simili di religiosità.

E' facile scambiare, ad esempio, la cultura celtica con quella germano-scandinava, perché entrambe avevano delle radici in comune. Una di queste "radici" era il retaggio preistorico legato al culto della Dea Madre; un'altra radice era la comune "figliolanza" con la cultura indo-ariana dovuta a secoli di migrazioni dalle regioni iraniche, o caucasiche oppure della valle dell'Indo verso l'Europa.

Fatto sta che sia i conquistatori romani che quelli "cristiani" dovettero faticare non poco per convincere le popolazioni pagane (ricordiamo che pagano significa abitante dei boschi) a cedere la loro anima "naturale" in cambio di una "civilizzazione" che portava nuove regole e un "nuovo dio".

Non riuscendo a convertirli con la forza pensarono bene di farlo con l'inganno, e dove colpirli se non nelle loro tradizioni? Si cominciò così ad accorpare molte tradizioni alterandone il significato e ricollegandole all'Imperatore o alla Chiesa di Roma.

Queste parole e quelle che seguiranno non vogliono essere un richiamo al paganesimo, anche perché non sapremmo da dove cominciare (rinunciando alla tivù o all'elettricità?) quanto un indagare liberamente sull'origine e sul significato di tradizioni in cui tutti noi siamo nati, cresciuti ed educati.

Le informazioni che seguiranno, come altre in post precedenti, sono tratte dal libro: Il Manuale delle Rune", di J. P. Ronecker.

..."Nel paganesimo l'albe e il crepuscolo sono considerati come periodi in cui il velo tra i mondi (il mondo materiale e l'altro mondo) si assottiglia...L'albe e il crepuscolo permettono agli spiriti più razionali di percepire il contatto con l'altro mondo.

Presso i Celti la festa di Samain, che cadeva il primo novembre, aveva la stessa particolarità, cioè di svelare le porte tra i mondi.

...la festa di Pasqua...Celebrata all'equinozio di primavera, questa importante festa cristiana deella morte e della resurrezione, in inglese è conosciuta come Easter, parola che deriva da Eos, la dea sassone dell'Aurora e della Primavera.

Le tradizionali uova di Pasqua rappresentano la fertilità e il coniglio di Pasqua in realtà è una lepre (spesso lunare) che era, nel paganesimo scandinavo e celtico, un simbolo sacro della grande Dea-Madre.

Persino i piccoli dolci a forma di croce hanno un'origine pagana, dato che non si tratta della croce cristiana, ma della croce solare con i bracci uguali dell'antica fede.

Bisogna sempre ricordare che la maggior parte delle feste cristiane non sono altro che feste pagane cristianizzate. Visto che i cristiani non riuscivano a estirpare le radici del paganesimo, decisero di piazzare le loro feste nelle date delle celebrazioni pagane, consacrando luoghi e siti sacri ai loro santi.
I cristiani speravano che in questo modo i pagani, continuando le loro celebrazioni, finissero per accettare la nuova religione che utilizzava simboli simili a quelli pagani (come ad esempio òla croce o l'idea della Trinità).

Nel corso di qualche secolo anche i luoghi più sperduti finirono per adottare, almeno in apparenza, il cristianesimo...

...Abbiamo già parlato della Candelora (che in buona parte deriva dalle feste in onore di Dioniso), i fuochi di S.Giovanni o Natale. Potremmo anche citare la festa di S.Valentino del 14 febbraio che corrisponde alla festa pagana della famiglia o alle feste di Lupercalia del vecchio calendario romano. In questo giorno i giovani romani percorrevano le strade di Roma vestiti con pelli di lupo all'inseguimento di giovani donne. Quelle che venivano "catturate" dagli uomini lupo venivano fustigate, il che corrispondeva ad un rito della fertilità.

Nella religione nordica il giorno in cui il raccolto veniva riposto nei granai era consacrato a Freyr (il dio fallico della pace, della felicità e dell?abbondanza, collegato quindi alla fertilità della terra) e veniva celebrato con alcuni riti alla fine del mese di agosto, mentre l'avvicinarsi dell'inverno e l'apogeo del potere cosmico del ghiaccio si situava nel periodo dell'equinozio d'autunno. Questa festa "cristianizzata" divenne il giorni di S. Michele, celebrato il 29 settembre., qualche giorno dopo l'equinozio autunnale; dal secolo scorso la Chiesa celebra in questo giorno la festa del raccolto...

...il costume medievale di mettere una testa di cinghiale sula tavola di Natale con la mela in bocca (più tardi sostituito da un porcellino) risale ai miti nordici consacrati a Freyr. Il cinghiale, animale sacro a Freyr, veniva sacrificato come offerta per il nuovo anno per garantire dodici mesi fruttuosi.

Anche l'uso di scambiarsi i doni per il nuovo anno ha un'origine pagana...

...L'Ognissanti del primo novembre non fa eccezione alla regola, perché non è altro che il recupero delle feste pagane dei morti (per gli anglosassoni Halloween, il 31 ottobre, e per i Celti e i Galli Samain/Samonios.

In questa Notte d'Inverno la Caccia Selvaggia percorre il cielo notturno (la Caccia Selvaggia condotta da Odino e dalle Valchirie rappresenta la Tempesta. Ma è qualcosa di più di questo, è la cavalcata delle anime...in alcune regioni della Germania la Caccia Selvaggia è guidata da una misteriosa figura femminile di un'antica dea conosciuta con il nome di Frau Wode, una versione femminile di Woden, che monta un cavallo bianco. Ma questo colore bianco non è un bianco luminoso, è un bianco "notturno", lunare. Dietro questa apparizione si profila l'ombra della Tripla Dea, considerata come un segno di fortuna e di prosperità...).



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