Trovo che Tantra sia un pregevole lavoro letterario (scritto dal Maestro Walter Ferrero in collaborazione con Mauro Maggio, editore della Adea Edizioni).
Tantra può sembrare (per chi ha dimestichezza con la letteratura tantrica) un lavoro semplice, perché diretto e sintetico, ma non ci si lasci ingannare: nella sua apparente semplicità vengono messi in evidenza alcuni importanti "punti chiave" del Tantra (odio la parola "tantrismo").
Se pensiamo a quanto sia vasta e diversificata in molte lingue e correnti la letteratura tantrica, trovare in commercio un testo (scritto non da uno studioso, ma da un Maestro) rappresenta un aiuto preziosissimo per chiunque voglia seriamente saperne di più sul Tantra.
Il primo "punto chiave", messo in bella evidenza nel risvolto di copertina, è l'indispensabilità del "contatto" Maestro-discepolo nella Via del Tantra.
Nel testo le parole in questione sono queste: "Il Tantra viene trasmesso infatti solo da Maestro a Discepolo, poiché non esiste un'unico Tantra, uguale per tutti, ma un tipo di pratica e realizzazione adatto ad ogni specifico individuo e solo a quello....".
E qui troviamo - assieme a quello che è il "cuore" del Tantra, cioè la Trasmissione da Maestro a Discepolo -, un altro punto di fondamentale importanza; questo punto è espresso in una frase talmente breve che è facile lasciarla scivolare via inconsapevolmente: NON ESISTE UN'UNICO TANTRA, UGUALE PER TUTTI, MA UN TIPO DI PRATICA E REALIZZAZIONE ADATTO AD OGNI SPECIFICO INDIVIDUO E SOLO A QUELLO.
Perciò è esplicito, ed è una condizione sine qua non, che il Tantra "fai da te" non funziona: occorre una Guida Realizzata per intraprendere con successo la Via Tantrica.
Di conseguenza anche il Tantra "ricevuto" da chi "Maestro non è" non funziona.
Dalla Quarta di copertina:
"La caratteristica principale della Realtà è il cambiamento.
Di qualsiasi cosa noi osserviamo, dobbiamo subito coglierne
l'aspetto mutevole, il fatto che non sia statica.
Carpire un'idea non serve a niente, significa solo uccidere l'esperienza.
Dobbiamo semplicemente aderire come un foglio di carta velina alla realtà,
lasciarci attraversare e permettere che qualcosa si fermi nella nostra rete..."
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Ho letto e riletto con estremo interesse, piacere e soddisfazione questo testo e, a mio avviso, Tantra è uno scritto che offre "scintillanti gocce di rugiada di conoscenza" in un'epoca e un luogo (il nostro pianeta) che attualmente (e spero solo temporaneamente) è privo di luce e di "piacere di esistere".
Secondo me nella nostra epoca si abusa spesso di termini come "io", "libertà" e "piacere", e non sappiamo che vi è "io ed Io", "libertà e Libertà" e....piacere e Piacere.
Questo errore di fondo nel comportamento umano, questa svista, è dovuta all'identificazione nell'io col quale, di volta in volta, ci identifichiamo.
Così, pur essendo già, ci cerchiamo in altro da ciò che siamo.
Cerchiamo disperatamente un personaggio e un ruolo da interpretare e attribuiamo i significati assoluti e definitivi di "io", "libertà" e "piacere" a semplici riflessi temporanei, che non sono altro che ombre sul cammino.
Da qui la schiavitù dell'Io, e il dolore e l'eterna insoddisfazione che ne derivano.
Questo errore di fondo nel comportamento umano, questa svista, è dovuta all'identificazione nell'io col quale, di volta in volta, ci identifichiamo.
Così, pur essendo già, ci cerchiamo in altro da ciò che siamo.
Cerchiamo disperatamente un personaggio e un ruolo da interpretare e attribuiamo i significati assoluti e definitivi di "io", "libertà" e "piacere" a semplici riflessi temporanei, che non sono altro che ombre sul cammino.
Da qui la schiavitù dell'Io, e il dolore e l'eterna insoddisfazione che ne derivano.
La Via del Tantra ci insegna che l'Io Sono non va confuso con l'io sono "questo", io sono "quello" (cioè le tante personalità temporanee che rappresentano semplici riflessi - anche se preziose e sempre nuove espressioni - dell'Io Sono).
Io Sono va "realizzato", e solo nell'Io Sono vi è Libertà e Piacere.
Io Sono va "realizzato", e solo nell'Io Sono vi è Libertà e Piacere.
Alcune frasi dal libro:
"La repressione è una pratica sempre negativa, in quanto il desiderio insoddisfatto non solo non scompare, ma s'installa nelle profondità dell'essere umano, nell'inconscio.
Il desiderio è parte essenziale dell'essere umano: il suo "motore" principale...
Che cosa cerchiamo veramente?
E' noi stessi che cerchiamo, è la nostra condizione divina, ossia uno stato di unificazione degli opposti....(nel Tantra Kashmiro e indiano in generale, la coppia divina Shiva-Shakti).
L'Eros è la forza fondamentale della vita, è una scintilla di quell'energia creatrice (Shakti) che anima l'intero universo. Solo scendendo nel profondo di questa forza vitale siamo in grado di conoscere e identificarci con la forza cosmica...".
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Per non stare a ricopiare l'intero libro non vorrei aggiungere altro, tranne lo specificare che nel testo si parla, come dicevo, di diversi "punti" essenziali del Tantra.
Troveremo quindi indicazioni sui diagrammi (yantra), sui mantra, sul tempo, sul principio del piacere, un po' di storia e infiniti altri particolari utili a chi desidera conoscere di più su quella che è forse la più antica Via di Autorealizzazione di Sé che sia apparsa sul nostro splendido pianeta.
In più in Tantra vi è una "chicca" finale, un testo nel testo, Le Sette notti tantriche: "un classico rituale sessuale tantrico ripreso in varie forme da più parti e sovente distorto nella sua natura di pratica della Consapevolezza del Piacere".
Insomma, ce n'è fino a piena soddisfazione.
Buona lettura!
Tantra, Walter Ferrero - Mauro Maggio, Adea Edizioni
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