giovedì 1 dicembre 2011

Racconti dei saggi Samurai



Un libro veramente ben fatto, rilegato in modo elegante e pieno di immagini artistiche giapponesi.

Naturalmente anche il contenuto è all'altezza della veste tipografica.

In pratica vi sono molti racconti di samurai, ronin, ninja, cortigiane e nobili signori dell'epoca storica del Giappone che fu, ognuno intessuto attorno a una morale cavalleresca nipponica.
Un bello spaccato del Giappone feudale.

LA PROVA DEL CAVALLO

Un maestro di sciabola voleva scegliersi un successore che dirigesse la sua scuola. Convocò i tre migliori allievi davanti a un recinto dov'era rinchiuso un giovane stallone.
Il purosangue non era stato domato e se qualcuno gli si avvicinava dava segni di grande nervosismo.

Il sensei dichiarò: - Ecco la prova che vi propongo per controllare a che livello siete: entrerete uno dopo l'altro nel recinto e non ne uscirete che dopo aver girato attorno al cavallo. -

Appena il primo discepolo penetrò nello stretto serraglio, lo stallone selvaggio si impennò, e iniziò a far balzi e a sferrar calci. Saltellando da un piede all'altro, simulando mosse per ingannare l'animale, schivandone gli attacchi con velocità sorprendente, con una precisione e un senso del ritmo mirabili, il samurai evitò ogni colpo di zoccolo e uscì dal recinto senza la minima scalfitura. Fu come una danza accordata sull'energia dell'animale.

Il secondo discepolo mise in opera una tattica molto diversa. Con le mani in avanti come se tenesse una sciabola immaginaria, intensamente concentrato, simulò un attacco lanciando un grido che proveniva dalle profondità del suo essere. Spiazzato, il cavallo fece uno scarto e gli lasciò via libera. Arrivato dall'altra parte del recinto il samurai ripeté la manovra, e il purosangue, visibilmente intimidito, fu di nuovo interrotto nel suo slancio e liberò il passaggio.

Quanto al terzo discepolo, dette prova di un'assenza di tensione incredibile. Avanzò con grande calma, come se fluttuasse sul suolo, mentre un sorriso interiore gli illuminava il volto. Il cavallo non fece nessun passo falso, non ebbe la minima reazione, apparentemente indifferente alla presenza dell'uomo.

Il maestro si rivolse ai due primi discepoli: - Avete dimostrato di aver raggiunto un altissimo livello nell'arte della sciabola. L'uno, con atteggiamento yin, ha dato prova di un'eccellente scienza nel sottrarsi ai colpi. La sua vigilanza era senza fallo, non si è mai lasciato sorprendere e ha sposato il movimento dell'avversario.
L'altro, con un'approccio yang, è riuscito, grazie al suo kiai, a spiazzare il cavallo. Proiettando la sua energia interna lo ha dominato. -

Poi, rivolgendosi al terzo discepolo, il sensei gli disse: - Quanto a te eri nello stato di Mushin, del Non-Spirito. La tua anima era calma e trasparente come l'acqua di un lago che nessun soffio di vento agita. Non era turbata da alcuna ombra. Nessuna paura, nessuna intenzione veniva ad offuscarla. Un animale è particolarmente sensibile alle emanazioni. Il cavallo si è sentito in confidenza e si è calmato. Tu eri in perfetta armonia con lui. Non c'era più nessun dualismo, non c'era più né l'io né il nemico. -

E il maestro gli consegnò il menkyo kaiden, il certificato della trasmissione suprema dei segreti della sua scuola.

Racconti dei saggi Samurai, Pascal Fauliot, L'Ippocampo Edizioni

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